Deborah Feingold. Madonna. New York 80?s

Deborah Feingold, Madonna
Dal 18 September 2014 al 31 October 2014
Bologna
Luogo: Galleria Ono arte contemporanea
Indirizzo: via Santa Margherita 10
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15-21.30; domenica 16-21
Enti promotori:
- Comune di Bologna
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 262465
E-Mail info: vittoria@onoarte.com
Sito ufficiale: http://www.onoarte.com
Alla Galleria Ono arte contemporanea di Bologna arriva la rassegna dedicata a Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna. Dal 18 settembre al 31 ottobre 2014, Madonna – New York 80′s, questo il titolo dell’evento, presenta per la prima volta in Italia gli scatti realizzati da Deborah Feingold e dedicati a una delle icone pop più famose al mondo.
Quaranta i lavori che raccontano il panorama culturale e musicale della New York di quegli anni, in un viaggio indietro nel tempo che comincia dal 1982, quando dopo gli studi di danza e una carriera altalenante fra quella di cameriera, di ballerina e di cantante, all’età di 24 anni Madonna firma il suo primo contratto con la Sire Records, che le pubblica il singolo Everybody.
Deborah Feingold, in quello stesso anno, immortala Miss Ciccone per la rivista “Star Hits”, fotogranfandola nel pieno della sua giovinezza e ambizione, con un forte senso dello stile e una forte presenza scenica. Madonna, negli scatti, gioca sul set con diversi elementi, che hanno dato vita a quella serie di scatti consapevoli, sensuali e determinati che per la prima volta vengono presentati in questa mostra, inedita per l’Italia.
Insieme a Madonna, il percorso, racconta anche le vicende degli altri artisti che nella New York degli anni Ottanta muovono i primi passi verso il successo. Sotto l’obiettivo della Feingold passano nomi noti, come i Beastie Boys, Brian Eno, Chrissie Hynde, i Rem, Keith Richards, James Brown, Joey Ramone, John Lydon, Jim Jarmusch & Tom Waits, Sinead O’Connor, Cindy Lauper, David Byrne, Annie Lennox, Yoko Ono, Mary J Blidge, Bono, Billy Idol, Echo & the Bunnymen, Boy George, Mick Jagger, Elvis Costello, Brian Ferry e molti altri.
L’aspetto straordinario delle sue immagini non risiede tanto nella costruzione di un setting particolare che permetta al soggetto di mostrarsi come personaggio, quanto piuttosto quello di cogliere con naturalezza la loro essenza, spesso schiva, perché ad essere immortalati erano cantanti e musicisti all’inizio della loro carriera e dunque, non così avvezzi all’obiettivo fotografico.
Quaranta i lavori che raccontano il panorama culturale e musicale della New York di quegli anni, in un viaggio indietro nel tempo che comincia dal 1982, quando dopo gli studi di danza e una carriera altalenante fra quella di cameriera, di ballerina e di cantante, all’età di 24 anni Madonna firma il suo primo contratto con la Sire Records, che le pubblica il singolo Everybody.
Deborah Feingold, in quello stesso anno, immortala Miss Ciccone per la rivista “Star Hits”, fotogranfandola nel pieno della sua giovinezza e ambizione, con un forte senso dello stile e una forte presenza scenica. Madonna, negli scatti, gioca sul set con diversi elementi, che hanno dato vita a quella serie di scatti consapevoli, sensuali e determinati che per la prima volta vengono presentati in questa mostra, inedita per l’Italia.
Insieme a Madonna, il percorso, racconta anche le vicende degli altri artisti che nella New York degli anni Ottanta muovono i primi passi verso il successo. Sotto l’obiettivo della Feingold passano nomi noti, come i Beastie Boys, Brian Eno, Chrissie Hynde, i Rem, Keith Richards, James Brown, Joey Ramone, John Lydon, Jim Jarmusch & Tom Waits, Sinead O’Connor, Cindy Lauper, David Byrne, Annie Lennox, Yoko Ono, Mary J Blidge, Bono, Billy Idol, Echo & the Bunnymen, Boy George, Mick Jagger, Elvis Costello, Brian Ferry e molti altri.
L’aspetto straordinario delle sue immagini non risiede tanto nella costruzione di un setting particolare che permetta al soggetto di mostrarsi come personaggio, quanto piuttosto quello di cogliere con naturalezza la loro essenza, spesso schiva, perché ad essere immortalati erano cantanti e musicisti all’inizio della loro carriera e dunque, non così avvezzi all’obiettivo fotografico.
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