Federico Solmi in conversazione con Lawrence Weschler. Arte e Nuovi Media
Dal 17 Marzo 2022 al 17 Marzo 2022
Bologna
Luogo: Accademia di Belle Arti di Bologna
Indirizzo: Via delle Belle Arti 54
Orari: ore 15
Curatori: Carmen Lorenzetti
Costo del biglietto: Gli incontri nell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti sono aperti al pubblico – fino a esaurimento posti – senza prenotazione, con green pass rinforzato obbligatorio e mascherina FFP2
Sito ufficiale: http://www.ababo.it
Giovedì 17 marzo, l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita la prima conferenza aperta al pubblico del 2022, a cura di Carmen Lorenzetti. Alle ore 15, l’artista Federico Solmi converserà del proprio lavoro con il famoso giornalista e scrittore americano Lawrence Weschler, autore, tra le altre cose, del testo The Butcher’s Son: A Portrait of Federico Solmi per il catalogo della prossima mostra personale di Solmi al Morris Museum, che analizza profondamente la carriera dell'artista, ricollegandone la produzione alla sua storia personale iniziata proprio a Bologna.
Federico Solmi, nato a Bologna nel 1973, vive a New York dal 1999. Le sue opere sono state ospitate in musei e biennali in tutto il mondo, diventando anche installazioni di arte pubblica, come il video multicanale American Circus (2019) a Times Square a New York, oppure la gigantesca proiezione The Great Farce all’Ocean Flower Island Museum nella provincia di Danzhou, in Cina. Utilizzando un'estetica satirica capace di ritrarre una visione distopica della società odierna, l’artista realizza installazioni composte da una varietà di media tra cui video, pittura, disegno ma anche realtà virtuale e aumentata. Solmi usa la sua arte come veicolo per mettere in luce le contraddizioni e la fallibilità che caratterizzano il nostro tempo. Fondendo umorismo e senso del grottesco con le nuove tecnologie, crea una realtà carnevalesca in cui leader politici del passato e del presente vengono inseriti in un teatro assurdo senza tempo e trasformati in pupazzi animati da motion captures e altre tecniche digitali. In questo modo, l’artista esamina gli impulsi e i desideri umani inconsci per criticare l'ossessione della società occidentale per il successo individuale e analizzare le relazioni contemporanee tra nazionalismo, colonialismo, religione e consumismo. Una potente narrativa postcoloniale, di critica corrosiva del potere e di una società passiva, ridotta all’obbedienza, sottende tutta l’opera di Solmi, che mira a sovvertire narrative dominanti attraverso una comunicazione diretta e coinvolgente.
L’incontro tra Federico Solmi e Lawrence Weschler spazierà tra le influenze storico/artistiche che hanno influenzato la carriera dell’artista, fino all'esplorazione di nuovi media come la sua più recente produzione di NFT e realtà virtuale, spiegando ragioni e meccanismi di questo universo digitale la cui diffusione è oramai planetaria. Attualmente la ricerca di Solmi si è inoltre sviluppata su un nuovo affascinante filone riguardante il disegno: il reticolo virtuale e chiaro dello scheletro dei personaggi digitali viene riportato alla poetica analogica del disegno, operando un’inversione processuale della sua creazione artistica.
Federico Solmi (Bologna, 1973) è un artista multidisciplinare basato a New York dal 1999. Nel 2009 ha ricevuto il John Simon Guggenheim Memorial Fellowship della Fondazione Guggenheim di New York nella categoria di Video & Audio. Le sue opere fanno parte della collezione permanente di numerose istituzioni tra cui la Phillips Collection a Washington DC e il Block Museum of Northwestern University a Chicago. Il suo lavoro è stato incluso in diverse Biennali Internazionali, tra cui: Open Spaces: A Kansas City Arts Experience (2018), Beijing Media Art Biennale (2016), Frankfurt B3 Biennial of the Moving Image (2017-2015), Shenzhen Animation Biennial (2013) e SITE Santa Fe Biennial in New Mexico (2010). Dal 2016 al 2019 è stato visiting professor all’Università di Yale School of Drama, New Haven, CT. Ha partecipato alla mostra itinerante della Smithsonian National Portrait Gallery Outwin 2019: American Portraiture Today e la sua video installazione The Great Farce è stata presentata nell’ambito della mostra inaugurale dell’Ocean Flower Museum Island nella provincia di Danzhou, in Cina. Nel 2021 è stato protagonista delle mostre personali The Bacchanalian Ones alla galleria Luis De Jesus di Los Angeles e alla Galleria Kornfeld a Untitled Art Miami Beach. Dal 2016 al 2019 è stato visiting professor all’Università di Yale School Art and School of Drama, New Haven, CT. Per il 2022 è stato nominato Guest Critic alla Yale School of Art. Sta attualmente lavorando a due mostre personali al Block Museum di Northwestern University (2024), e al Morris Museum a Morristown nel New Jersey (2022).
Lawrence Weschler è stato giornalista per il periodico The New Yorker dal 1981 al 2001, dove il suo lavoro alternava tragedie politiche e commedie culturali. Dal 2001 al 2014 è stato direttore, ora emeritus, del New York Institute for the Humanities a NYU. Ha collaborato regolarmente, tra gli altri, con The New York Times, Vanity Fair, The Atlantic, Harper's, McSweeney's, The Believer, ed è autore di oltre 20 libri, tra cui Seeing is Forgetting the Name of the Thing One Sees; Mr Wilson's Cabinet of Wonder; Vermeer in Bosnia; A Miracle, A Universe: Settling Accounts with Torturers; Domestic Scenes: The Art of Ramiro Gomez; True to Life: Twenty-Five Years of Conversations With David Hockney e And How Are You, Doctor Sacks?, una memoria biografica della sua trentennale amicizia con il neurologo Oliver Sacks. Weschler è stato candidato al Premio Pulitzer.
Federico Solmi, nato a Bologna nel 1973, vive a New York dal 1999. Le sue opere sono state ospitate in musei e biennali in tutto il mondo, diventando anche installazioni di arte pubblica, come il video multicanale American Circus (2019) a Times Square a New York, oppure la gigantesca proiezione The Great Farce all’Ocean Flower Island Museum nella provincia di Danzhou, in Cina. Utilizzando un'estetica satirica capace di ritrarre una visione distopica della società odierna, l’artista realizza installazioni composte da una varietà di media tra cui video, pittura, disegno ma anche realtà virtuale e aumentata. Solmi usa la sua arte come veicolo per mettere in luce le contraddizioni e la fallibilità che caratterizzano il nostro tempo. Fondendo umorismo e senso del grottesco con le nuove tecnologie, crea una realtà carnevalesca in cui leader politici del passato e del presente vengono inseriti in un teatro assurdo senza tempo e trasformati in pupazzi animati da motion captures e altre tecniche digitali. In questo modo, l’artista esamina gli impulsi e i desideri umani inconsci per criticare l'ossessione della società occidentale per il successo individuale e analizzare le relazioni contemporanee tra nazionalismo, colonialismo, religione e consumismo. Una potente narrativa postcoloniale, di critica corrosiva del potere e di una società passiva, ridotta all’obbedienza, sottende tutta l’opera di Solmi, che mira a sovvertire narrative dominanti attraverso una comunicazione diretta e coinvolgente.
L’incontro tra Federico Solmi e Lawrence Weschler spazierà tra le influenze storico/artistiche che hanno influenzato la carriera dell’artista, fino all'esplorazione di nuovi media come la sua più recente produzione di NFT e realtà virtuale, spiegando ragioni e meccanismi di questo universo digitale la cui diffusione è oramai planetaria. Attualmente la ricerca di Solmi si è inoltre sviluppata su un nuovo affascinante filone riguardante il disegno: il reticolo virtuale e chiaro dello scheletro dei personaggi digitali viene riportato alla poetica analogica del disegno, operando un’inversione processuale della sua creazione artistica.
Federico Solmi (Bologna, 1973) è un artista multidisciplinare basato a New York dal 1999. Nel 2009 ha ricevuto il John Simon Guggenheim Memorial Fellowship della Fondazione Guggenheim di New York nella categoria di Video & Audio. Le sue opere fanno parte della collezione permanente di numerose istituzioni tra cui la Phillips Collection a Washington DC e il Block Museum of Northwestern University a Chicago. Il suo lavoro è stato incluso in diverse Biennali Internazionali, tra cui: Open Spaces: A Kansas City Arts Experience (2018), Beijing Media Art Biennale (2016), Frankfurt B3 Biennial of the Moving Image (2017-2015), Shenzhen Animation Biennial (2013) e SITE Santa Fe Biennial in New Mexico (2010). Dal 2016 al 2019 è stato visiting professor all’Università di Yale School of Drama, New Haven, CT. Ha partecipato alla mostra itinerante della Smithsonian National Portrait Gallery Outwin 2019: American Portraiture Today e la sua video installazione The Great Farce è stata presentata nell’ambito della mostra inaugurale dell’Ocean Flower Museum Island nella provincia di Danzhou, in Cina. Nel 2021 è stato protagonista delle mostre personali The Bacchanalian Ones alla galleria Luis De Jesus di Los Angeles e alla Galleria Kornfeld a Untitled Art Miami Beach. Dal 2016 al 2019 è stato visiting professor all’Università di Yale School Art and School of Drama, New Haven, CT. Per il 2022 è stato nominato Guest Critic alla Yale School of Art. Sta attualmente lavorando a due mostre personali al Block Museum di Northwestern University (2024), e al Morris Museum a Morristown nel New Jersey (2022).
Lawrence Weschler è stato giornalista per il periodico The New Yorker dal 1981 al 2001, dove il suo lavoro alternava tragedie politiche e commedie culturali. Dal 2001 al 2014 è stato direttore, ora emeritus, del New York Institute for the Humanities a NYU. Ha collaborato regolarmente, tra gli altri, con The New York Times, Vanity Fair, The Atlantic, Harper's, McSweeney's, The Believer, ed è autore di oltre 20 libri, tra cui Seeing is Forgetting the Name of the Thing One Sees; Mr Wilson's Cabinet of Wonder; Vermeer in Bosnia; A Miracle, A Universe: Settling Accounts with Torturers; Domestic Scenes: The Art of Ramiro Gomez; True to Life: Twenty-Five Years of Conversations With David Hockney e And How Are You, Doctor Sacks?, una memoria biografica della sua trentennale amicizia con il neurologo Oliver Sacks. Weschler è stato candidato al Premio Pulitzer.
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