Giorgio Morandi e Ettore Spalletti. Un dialogo di luce
Dal 25 Ottobre 2014 al 25 Gennaio 2015
Bologna
Luogo: Galleria d'Arte Maggiore
Indirizzo: via D'Azeglio 15
Orari: lunedì 16-19.30; da martedì a sabato 10-12.30 / 16-19.30
Telefono per informazioni: +39 051 235843
E-Mail info: info@maggioregam.com
Sito ufficiale: http://www.maggioregam.com
Travalicando i confini del tempo e dello spazio, le opere di Giorgio Morandi si rivelano oggi fonte di vera ispirazione o di intriganti suggestioni per sempre più numerosi e importanti artisti contemporanei. Franco e Roberta Calarota, con il contributo di Hélène de Franchis, propongono oggi un inedito progetto espositivo per le sale della Galleria d'Arte Maggiore dopo l'anteprima accolta con grande successo dal pubblico americano durante l'ultima edizione di The Armory Show a New York. Il progetto mira a dimostrare come l'arte di Morandi sia di grande attualità e sia stata fonte di riflessione per uno dei massimi esponenti viventi dell'arte contemporanea italiana, Ettore Spalletti, recentemente protagonista di un grande interesse per le importanti mostre personali ospitate nelle sedi del MAXXI di Roma, della GAM di Torino e del MADRE di Napoli.
Conosciuto in tutto il mondo, Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) non ha bisogno di alcuna presentazione. Tra le tante letture critiche della sua opera, la mostra proposta dalla Galleria d'Arte Maggiore vuole sottolineare come attraverso un'economia di soggetti e di colori, Morandi operi un'astrazione che va oltre all'oggetto configurato sulla tela, raggiungendo un equilibrio formale di luce, colore e spazio che aprono la visione a una nuova dimensione, una realtà altra dove l'essenza del tutto è protagonista. In questo senso la sua arte non è databile né al passato, né al presente e per questo motivo è stata anticipatrice dei movimenti minimali e astratti successivi così come di quelli figurativi, rimanendo ed essendo sempre di grande attualità.
Con le sue opere Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940) ricrea nello spazio quello che Morandi operava sulla tela. Uscendo dalla cornice del quadro le sue opere monocromatiche mirano a ricreare nell'ambiente in cui sono inserite uno spazio atmosferico costituito da luce e colore. Come lui stesso conferma: “entri in una stanza e senti che quel luogo perde la realtà del suo colore per acquistare il valore cromatico distribuito al suo interno”. Se, infatti, i paesaggi di Morandi sono essi stessi un'astrazione come risulta da una osservazione ravvicinata della tela in cui si scorgono solo le macchie di colore e non le forme della natura o degli edifici e in cui l'essere umano non è mai presente, Spalletti mira a far camminare lo spettatore dentro all'atmosfera in cui le sue opere sono contenute. Atmosfera che si carica dei pigmenti di luce e colore che si muovono nella stanza. Per usare ancora una volta le sue parole, Spalletti dice come: “l'arte contemporanea si assume la responsabilità dello spazio, a differenza di quella antica, in cui viene delimitato dalla cornice”. In numerose interviste Spalletti fa poi lui stesso riferimento a come molto spesso ami creare le sue opere vicino a un quadro di Morandi, in occasione delle mostre che l'hanno visto protagonista nei più importanti musei del mondo più spesso in compagnia di artisti internazionali che non italiani.
Dal 1928 Morandi partecipa più volte alla Biennale di Venezia – per cui vince il primo premio per la pittura nell'edizione del 1948 – alla Quadriennale di Roma e si moltiplicano le esposizioni in gallerie e musei a cui si aggiunge il riconoscimento vinto alla Biennale di San Paulo nel 1957. Tra le mostre organizzate nei più importanti musei del mondo si ricordano quella nel 2008 al Metropolitan Museum di New York, nel 2000 alla Tate Gallery di Londra, nel 2011 al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e nel 2010-2011 al Museo di Palazzo Fortuny a Venezia.
Ettore Spalletti ha esposto più volte alla Biennale di Venezia, dove ha rappresentato l'Italia nel 1997, a Documenta a Kassel e tra le varie mostre personali ricordiamo il MoMA e il Guggenheim di New York, il National Museum of Art di Osaka, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, la Henry Moore Foundation (annunciata da Art Forum come la più importante mostra di arte contemporanea del 2005) la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma solo per citarne alcune.
Conosciuto in tutto il mondo, Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) non ha bisogno di alcuna presentazione. Tra le tante letture critiche della sua opera, la mostra proposta dalla Galleria d'Arte Maggiore vuole sottolineare come attraverso un'economia di soggetti e di colori, Morandi operi un'astrazione che va oltre all'oggetto configurato sulla tela, raggiungendo un equilibrio formale di luce, colore e spazio che aprono la visione a una nuova dimensione, una realtà altra dove l'essenza del tutto è protagonista. In questo senso la sua arte non è databile né al passato, né al presente e per questo motivo è stata anticipatrice dei movimenti minimali e astratti successivi così come di quelli figurativi, rimanendo ed essendo sempre di grande attualità.
Con le sue opere Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940) ricrea nello spazio quello che Morandi operava sulla tela. Uscendo dalla cornice del quadro le sue opere monocromatiche mirano a ricreare nell'ambiente in cui sono inserite uno spazio atmosferico costituito da luce e colore. Come lui stesso conferma: “entri in una stanza e senti che quel luogo perde la realtà del suo colore per acquistare il valore cromatico distribuito al suo interno”. Se, infatti, i paesaggi di Morandi sono essi stessi un'astrazione come risulta da una osservazione ravvicinata della tela in cui si scorgono solo le macchie di colore e non le forme della natura o degli edifici e in cui l'essere umano non è mai presente, Spalletti mira a far camminare lo spettatore dentro all'atmosfera in cui le sue opere sono contenute. Atmosfera che si carica dei pigmenti di luce e colore che si muovono nella stanza. Per usare ancora una volta le sue parole, Spalletti dice come: “l'arte contemporanea si assume la responsabilità dello spazio, a differenza di quella antica, in cui viene delimitato dalla cornice”. In numerose interviste Spalletti fa poi lui stesso riferimento a come molto spesso ami creare le sue opere vicino a un quadro di Morandi, in occasione delle mostre che l'hanno visto protagonista nei più importanti musei del mondo più spesso in compagnia di artisti internazionali che non italiani.
Dal 1928 Morandi partecipa più volte alla Biennale di Venezia – per cui vince il primo premio per la pittura nell'edizione del 1948 – alla Quadriennale di Roma e si moltiplicano le esposizioni in gallerie e musei a cui si aggiunge il riconoscimento vinto alla Biennale di San Paulo nel 1957. Tra le mostre organizzate nei più importanti musei del mondo si ricordano quella nel 2008 al Metropolitan Museum di New York, nel 2000 alla Tate Gallery di Londra, nel 2011 al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e nel 2010-2011 al Museo di Palazzo Fortuny a Venezia.
Ettore Spalletti ha esposto più volte alla Biennale di Venezia, dove ha rappresentato l'Italia nel 1997, a Documenta a Kassel e tra le varie mostre personali ricordiamo il MoMA e il Guggenheim di New York, il National Museum of Art di Osaka, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, la Henry Moore Foundation (annunciata da Art Forum come la più importante mostra di arte contemporanea del 2005) la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma solo per citarne alcune.
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