I Corali benedettini di San Sisto a Piacenza
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I Corali benedettini di San Sisto a Piacenza
Dal 22 Settembre 2012 al 02 Dicembre 2012
Bologna
Luogo: Museo Civico Medievale
Indirizzo: via Manzoni 4
Orari: da martedì a venerdì 9-15; sabato, domenica e festivi infrasettimanali 10-18.30
Curatori: Milvia Bollati
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari Regione Emilia Romagna
- Musei Civici d’Arte Antica (Istituzione Musei)
- Artelibro
Telefono per informazioni: +39 051 2193916/ 348 7397995
E-Mail info: museiarteantica@comune.bologna.it
Sito ufficiale: http://www.comune.bologna.it/iperbole/MuseiCivici/
Dopo il grande successo di pubblico ottenuto durante la precedente mostra tenuta a Piacenza, il Museo Civico Medievale ospita nella Sala dei Codici miniati otto preziosi corali, realizzati in area padana nell’ultimo quarantennio del Quattrocento, che originariamente erano parte integrante di un gruppo di quattordici antifonari in uso nel monastero benedettino di San Sisto a Piacenza.
Agli inizi del Quattrocento, sotto la guida dell’abate Ludovico Barbo, questo monastero conobbe infatti un forte sviluppo che ebbe anche carattere artistico e si prolungò fino al secolo successivo: oltre alla commissione dei corali, fu progettata la nuova chiesa e venne richiesta a Raffaello la celebre Madonna Sistina, ora alla Gemäldegalerie di Dresda.
I preziosi codici, andati dispersi dal 1810 e conservati fino al 2008 presso l’Hispanic Society of Art di New York, sono stati recentemente acquistati da un collezionista privato. É questa dunque un’occasione straordinaria per ammirare capolavori della miniatura, solitamente non visibili al pubblico.
Agli inizi del Quattrocento, sotto la guida dell’abate Ludovico Barbo, questo monastero conobbe infatti un forte sviluppo che ebbe anche carattere artistico e si prolungò fino al secolo successivo: oltre alla commissione dei corali, fu progettata la nuova chiesa e venne richiesta a Raffaello la celebre Madonna Sistina, ora alla Gemäldegalerie di Dresda.
I preziosi codici, andati dispersi dal 1810 e conservati fino al 2008 presso l’Hispanic Society of Art di New York, sono stati recentemente acquistati da un collezionista privato. É questa dunque un’occasione straordinaria per ammirare capolavori della miniatura, solitamente non visibili al pubblico.
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