Manuela Mazza. Covigrafia

© Manuela Mazza
Dal 31 Gennaio 2024 al 15 Febbraio 2024
Bologna
Luogo: Spazio Espositivo Multidisciplinare BLVE Projects
Indirizzo: Via Cavazzoni 2/h
Orari: lun 9:30-12:30 /15:30-19:30 mar 9:30-12:30 /15:30-19:30 mer 9:30-12:30 /15:30-19:30 gio 15:30-19:30 ven 9:30-12:30 /15:30-19:30 sab 9:30-12:30 /15:30-19:30 dom 9:30-12:30/15:30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 0224342
In un’epoca massicciamente invasa dalle immagini figurative, dai video, dalla televisione, dalla pubblicità, dal cinema, cosa significa un ritorno all’astrazione?L’esperienza astratta è da intendere come una realtà «altra», diversa da quella dell’esperienza quotidiana, informata da tutta la tradizione figurativa e realistica ma spinta oltre, come una proiezione di una necessità interiore?
Ciò che percepiamo del reale è nella maggior parte dei casi una metafora della struttura della nostra esistenza e alcune volte è un contatto con la dimensione visionaria o psichedelica. La deriva astratta nasce da un sentimento di inquietudine causato dalla realtà stessa. Manuela Mazza ha realizzato, durante il periodo di Covid-19, in un tempo che ha creato ansia e paura di soccombere, queste opere in cui le luci e i colori accesi, dinamizzati attraverso il brusco movimento, trascendono i soggetti reali fotografati. Gli scatti spostano l’attimo privilegiato verso altre derive. E in questo gesto si apre la questione che conduce lo sguardo e la percezione in direzione di una visionarietà non completamente voluta.
Attingiamo allora dal potere enigmatico di questa serie visionaria, leggendola anche come sequenza di immagini polisemiche, aperte a ulteriori altre connotazioni, che non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma cercano di esprimere idee e concetti che tendono alla dimensione astratta, a forme e a segni che in qualche modo trascendono anche la realtà quotidiana colpita da un virus pericoloso.
E' interessante riportare la testimonianza diretta dell'artista, volta a porre l'attenzione sul cambiamento da uno stato psichico a un altro, ovvero di un cambiamento dei colori negli scatti realizzati dopo il lockdown rispetto a quelli presenti nelle fotografie del periodo di forzato isolamento:“Nelle foto che sono state scattate dopo il lockdown non ho più ottenuto i medesimi colori, pur utilizzando sempre la stessa tecnica. Le foto risultano prive di rosso, di giallo e di blu, piattissime e caratterizzate da un indistinto color sabbia. Questo dipende da un inquinamento luminoso derivato dalle strade più illuminate e con più automobili in circolazione? O è spiegabile dal fatto che io non ho più bisogno di cercare di catturare i colori, così come, invece, sentivo la necessità in quei momenti grigi?"
In occasione della presente mostra verranno esposte alcune opere appartenenti ad un nuovo progetto ..Anche le stelle erano mosse dal vento.
L'inaugrazione della mostra fotografica si terrà mercoledi 31 gennaio 2024 dalle ore 18
Ciò che percepiamo del reale è nella maggior parte dei casi una metafora della struttura della nostra esistenza e alcune volte è un contatto con la dimensione visionaria o psichedelica. La deriva astratta nasce da un sentimento di inquietudine causato dalla realtà stessa. Manuela Mazza ha realizzato, durante il periodo di Covid-19, in un tempo che ha creato ansia e paura di soccombere, queste opere in cui le luci e i colori accesi, dinamizzati attraverso il brusco movimento, trascendono i soggetti reali fotografati. Gli scatti spostano l’attimo privilegiato verso altre derive. E in questo gesto si apre la questione che conduce lo sguardo e la percezione in direzione di una visionarietà non completamente voluta.
Attingiamo allora dal potere enigmatico di questa serie visionaria, leggendola anche come sequenza di immagini polisemiche, aperte a ulteriori altre connotazioni, che non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma cercano di esprimere idee e concetti che tendono alla dimensione astratta, a forme e a segni che in qualche modo trascendono anche la realtà quotidiana colpita da un virus pericoloso.
E' interessante riportare la testimonianza diretta dell'artista, volta a porre l'attenzione sul cambiamento da uno stato psichico a un altro, ovvero di un cambiamento dei colori negli scatti realizzati dopo il lockdown rispetto a quelli presenti nelle fotografie del periodo di forzato isolamento:“Nelle foto che sono state scattate dopo il lockdown non ho più ottenuto i medesimi colori, pur utilizzando sempre la stessa tecnica. Le foto risultano prive di rosso, di giallo e di blu, piattissime e caratterizzate da un indistinto color sabbia. Questo dipende da un inquinamento luminoso derivato dalle strade più illuminate e con più automobili in circolazione? O è spiegabile dal fatto che io non ho più bisogno di cercare di catturare i colori, così come, invece, sentivo la necessità in quei momenti grigi?"
In occasione della presente mostra verranno esposte alcune opere appartenenti ad un nuovo progetto ..Anche le stelle erano mosse dal vento.
L'inaugrazione della mostra fotografica si terrà mercoledi 31 gennaio 2024 dalle ore 18
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 15 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Milano | Palazzo Reale
Casorati
-
Dal 14 febbraio 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Chiostro del Bramante
FLOWERS. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale
-
Dal 14 febbraio 2025 al 06 aprile 2025 Torino | CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
Henri Cartier-Bresson e l’Italia / Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990
-
Dal 11 febbraio 2025 al 18 maggio 2025 Roma | Musei Capitolini
I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione
-
Dal 04 febbraio 2025 al 23 aprile 2025 Roma | Parco archeologico del Colosseo - Curia Iulia
Da Sharjah a Roma lungo la via delle spezie
-
Dal 05 febbraio 2025 al 07 settembre 2025 Bologna | MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo