Omar Galliani. Croquis de voyage
Dal 15 Gennaio 2015 al 15 Febbraio 2015
Bologna
Luogo: Accademia di Belle Arti di Bologna
Indirizzo: via Belle Arti 54
Orari: tutti i giorni, esclusi domenica e festivi, 9-18; sabato 24 gennaio 9-24
Curatori: Eleonora Frattarolo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 4226411
E-Mail info: info@omargalliani.com
Sito ufficiale: http://www.ababo.it/
Si inaugura il 15 Gennaio 2015 alle ore 17.00, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (ex chiesa di S. Ignazio, via Belle Arti 54), “Croquis de voyage. I libri dei ritorni”, la prima mostra mai realizzata con i taccuini di viaggio di Omar Galliani, l’Artista che ha portato nel mondo “il grande disegno italiano”. Schizzi, appunti, primi pensieri per altri più vasti disegni, disegni compiuti; nei taccuini da viaggio di Galliani si susseguono le molteplici declinazioni del linguaggio che ha preceduto e contribuito a creare la scrittura. La mostra ospita circa quaranta taccuini, riempiti da Galliani nei viaggi in America e Asia, Europa e Africa, un giro del pianeta con una matita che rappresenta mondi.
«Laddove è in marcia il distacco della parola scritta dai libri nel web - scrive Eleonora Frattarolo nel testo critico - del cibo dalla terra nei supermercati, dei popoli migranti dalle terre di origine, dei soldi dall’economia reale dei processi produttivi, Galliani compie un percorso opposto alla cancellazione dei significati e viaggia in paesaggi reali depositari della verità di immagini che da mirabili “cose” trascorrono a implicazioni mitiche, esoteriche, sacre: i fiori simbolici e il Sacro Cuore, il cerchio che è emblema del Mondo, la luce e le tenebre, gli “alberi benedetti” gli ulivi, che non sono né di oriente né di occidente, ma “centrali”, “assiali”... E frammenti di paesaggio dalla Cina a Zanzibar, da Bali a Otranto, dalla Grecia al Vietnam, e scrittura e ancora paesaggio, che anche per Galliani rimanda, in fondo, all’origine stessa dell’alfabeto. Ciò viene paradossalmente indicato, agli antipodi della nostra cultura, nel carattere cinese Wen, che significa scrittura e ideogramma, e ha un insieme di risonanze diverse. Allude in primo luogo a un disegno o a una conformazione naturale, ad esempio alle venature di materiali come il legno, la pietra o la pelliccia degli animali. Si contrappone, in questo senso, a Zang, composizione, che indica una struttura creata dall’uomo. La scrittura è vista, dunque, come espressione di una verità naturale, una rivelazione dell’essenza delle cose, in questo implicata nell’essenza del disegno, di cui è conseguenza».
Nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti viene esposto anche “Respiro”, un’icona di quattro metri per quattro simbolo dell’alfa e dell’omega del viaggio dell’uomo sulla Terra e nel cosmo. Il grande disegno a matita su tavola, illuminato dal lucernario dell’ex Chiesa di S. Ignazio, sovrintende al dispiegarsi delle linee e dei tratti dei taccuini da viaggio custoditi nelle bacheche di vetro.
Durante la “notte bianca” che il 24 gennaio 2015 animerà Bologna in occasione di Artefiera 2015, alle ore 22.30 Omar Galliani sarà protagonista assieme al musicista Claudio Carboni di una performance dal titolo “La notte nera. La nascita del disegno, la nascita della musica”. Durante la performance Galliani disegnerà dal vero il profilo di una modella, ridando vita al mito che narra della nascita del disegno in funzione dell’immagine e della memoria del volto amato. Claudio Carboni in contemporanea improvviserà al sassofono: suggestioni musicali inerenti ai luoghi rappresentati nei taccuini in esposizione.
In occasione della mostra viene pubblicato il volume a cura di Eleonora Frattarolo “Omar Galliani, Croquis de voyage. I libri dei ritorni”, corsiero editore (Reggio Emilia) in collaborazione con Menhir galleria d’arte contemporanea (La Spezia).
«Laddove è in marcia il distacco della parola scritta dai libri nel web - scrive Eleonora Frattarolo nel testo critico - del cibo dalla terra nei supermercati, dei popoli migranti dalle terre di origine, dei soldi dall’economia reale dei processi produttivi, Galliani compie un percorso opposto alla cancellazione dei significati e viaggia in paesaggi reali depositari della verità di immagini che da mirabili “cose” trascorrono a implicazioni mitiche, esoteriche, sacre: i fiori simbolici e il Sacro Cuore, il cerchio che è emblema del Mondo, la luce e le tenebre, gli “alberi benedetti” gli ulivi, che non sono né di oriente né di occidente, ma “centrali”, “assiali”... E frammenti di paesaggio dalla Cina a Zanzibar, da Bali a Otranto, dalla Grecia al Vietnam, e scrittura e ancora paesaggio, che anche per Galliani rimanda, in fondo, all’origine stessa dell’alfabeto. Ciò viene paradossalmente indicato, agli antipodi della nostra cultura, nel carattere cinese Wen, che significa scrittura e ideogramma, e ha un insieme di risonanze diverse. Allude in primo luogo a un disegno o a una conformazione naturale, ad esempio alle venature di materiali come il legno, la pietra o la pelliccia degli animali. Si contrappone, in questo senso, a Zang, composizione, che indica una struttura creata dall’uomo. La scrittura è vista, dunque, come espressione di una verità naturale, una rivelazione dell’essenza delle cose, in questo implicata nell’essenza del disegno, di cui è conseguenza».
Nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti viene esposto anche “Respiro”, un’icona di quattro metri per quattro simbolo dell’alfa e dell’omega del viaggio dell’uomo sulla Terra e nel cosmo. Il grande disegno a matita su tavola, illuminato dal lucernario dell’ex Chiesa di S. Ignazio, sovrintende al dispiegarsi delle linee e dei tratti dei taccuini da viaggio custoditi nelle bacheche di vetro.
Durante la “notte bianca” che il 24 gennaio 2015 animerà Bologna in occasione di Artefiera 2015, alle ore 22.30 Omar Galliani sarà protagonista assieme al musicista Claudio Carboni di una performance dal titolo “La notte nera. La nascita del disegno, la nascita della musica”. Durante la performance Galliani disegnerà dal vero il profilo di una modella, ridando vita al mito che narra della nascita del disegno in funzione dell’immagine e della memoria del volto amato. Claudio Carboni in contemporanea improvviserà al sassofono: suggestioni musicali inerenti ai luoghi rappresentati nei taccuini in esposizione.
In occasione della mostra viene pubblicato il volume a cura di Eleonora Frattarolo “Omar Galliani, Croquis de voyage. I libri dei ritorni”, corsiero editore (Reggio Emilia) in collaborazione con Menhir galleria d’arte contemporanea (La Spezia).
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