Steve McCurry. Una testa, un volto. Pari nelle differenze

© Steve McCurry

 

Dal 30 Novembre 2018 al 06 Gennaio 2019

Bologna

Luogo: Palazzo D'Accursio

Indirizzo: Piazza Maggiore 6

Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 18.30. Chiusura: tutti i lunedì e 25 dicembre. Aperture straordinarie: 24 dicembre e 1 gennaio

Curatori: Biba Giacchetti

Enti promotori:

  • Alleanza delle Cooperative italiane (Legacoop
  • Confcooperative. Agci) nell’ambito della Biennale della Cooperazione
  • in collaborazione con Istituzione Bologna Musei

Costo del biglietto: Mostra di Steve McCurry e visita alle Collezioni Comunali d’Arte: intero 10 euro, ridotto 8 euro per soci Coop e 5 euro per Card Musei Metropolitani Bologna, Bologna Welcome Card e minori tra i 12 e 18 anni; gratuito per minori fino a 12 anni

Telefono per informazioni: +39 051 2193998

Sito ufficiale: http://www.biennale.coop



Venerdì 30 novembre, in occasione della Biennale della Cooperazione, inaugura alle ore 15 la mostra del fotoreporter americano, 4 volte vincitore del World Press Photo
Fino al 6 gennaio 2019 a Palazzo d’Accursio presso le Collezioni Comunali d’Arte | Istituzione Bologna Musei e Sala Farnese

Una mostra fatta di sguardi contro ogni forma di discriminazione, con 40 grandi ritratti, di cui alcuni inediti, che raccontano l’unicità di ogni individuo e il rispetto per la vita. Venerdì 30 novembre alle ore 15.00, in occasione della prima Biennale della Cooperazione, inaugura a Palazzo d’Accursio a Bologna, alla presenza del fotografo americano Steve McCurry, la mostra “Una testa, un volto. Pari nelle differenze”.

Le fotografie di Steve McCurry – 4 volte vincitore del World Press Photo e autore di una delle immagini più iconiche del XX
secolo, la “Ragazza afgana” – ritraggono una serie di volti in cui riconoscersi al di là di confini e barriere. Fotografie che educano alla conoscenza e alla visione senza pregiudizi dell’altro, per salvaguardare il patrimonio delle differenze tra le culture nel mondo. Perché è proprio la cultura l’unico mezzo per salvarci in quanto esseri umani. Da qui il titolo della mostra che, parafrasando uno dei valori cardine del cooperare, ossia la parità di ciascuno nel prendere decisioni, lo ripropone nei termini universali dell’equità: “una testa, un voto” diventa così “Una testa, un volto”, il pensiero e i tratti che rendono ogni persona irripetibile. E che, coniugati al plurale, generano una comunità che produce il domani.

A Palazzo d’Accursio, le fotografie di McCurry saranno esposte su strutture antropomorfe in ferro battute, ideate dallo scenografo Peter Bottazzi, che saranno posizionate come fossero persone in cammino all’interno della Sala Farnese.

Venerdì 30 novembre alle ore 12.00, nella Sala Re Enzo di Palazzo Re Renzo, Steve McCurry riceverà inoltre il premio “Colomba d'oro internazionale” nell'ambito del premio “Colombe d’oro per la pace”, che l’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo gli ha riconosciuto per “la competenza del professionista e l’ispirazione dell’artista nel mostrare la natura umana attraverso le immagini, con un’autenticità e un’immediatezza che sono raramente raggiunte dalla parola parlata e scritta”. “Le sue fotografie, scattate ai quattro angoli del pianeta nei territori devastati dai conflitti – si legge ancora nella motivazione del premio – mostrano una straordinaria capacità di catturare l'anima e raccontare le storie dei soggetti incontrati, attraverso un uso consapevole e accorto dello strumento fotografico”.
Alle ore 18.00, Steve McCurry parteciperà a un incontro pubblico sull’uguaglianza nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo.

Da più di 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. Nato a Philadelphia nel 1950, ha lavorato per la Magnum Agency viaggiando in tutti i continenti, pubblicando su testate come New York Times, Time e National Geographic.

Le sue fotografie raccontano conflitti, culture che stanno scomparendo, tradizioni antiche e abitudini contemporanee, mantenendo sempre al centro l’elemento umano, valorizzato attraverso il focus sui volti. McCurry è universalmente riconosciuto come “il fotografo di Sharbat Gula”, la ragazza afgana ritratta in un campo di rifugiati a Peshawar, in Pakistan: nel giugno 1985 la foto è stata scelta come copertina del National Geographic, diventando un’icona di quella e di molte altre guerre. McCurry è stato insignito di importanti premi della fotografia, come la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers Association e quattro premi World Press Photo. Il ministro della Cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.

Le fotografie di McCurry fanno parte delle collezioni di musei come l’International Center of Photography di New York, il Tokyo Museum of Modern Art e il Philadelphia Museum of Art. McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment (2009), The Iconic Photographs (2011), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), e India (2015).

Mostra a cura di SudEst 57 e Biba Giacchetti, con Monica Fantini e Fabio Lazzari; progetto di allestimenti a cura di Peter Bottazzi; coordinamento istituzionale: Simone Gamberini; comunicazione: Piero Ingrosso; organizzazione e ufficio stampa: Open Group e Tribucoop; video: Matteo Lolletti e Juan Martin Baigorria per Sunset Comunicazione; grafica: Niccolò Lazzari; allestimenti: Sistema Lab.

Main sponsor: Unipol Gruppo.

Apertura: Mar - Dom 10.00 - 18.30 | La biglietteria chiude alle 18
Chiusura: tutti i lunedì e 25 dicembre
Aperture straordinarie: 24 dicembre e 1 gennaio

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