Archeoastronomia e chiese romaniche
Dal 16 Gennaio 2015 al 16 Gennaio 2015
Cagliari
Luogo: Palazzo Regio
Indirizzo: piazza Palazzo 1
Telefono per informazioni: +39 349 3940434
E-Mail info: agoranuragica.caravella@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.agoranuragica.it/
Dopo il solstizio d'inverno appena passato prosegue con successo la
manifestazione “Agorà Nuragica 2014”, promossa dall'Associazione
Culturale Caravella con la collaborazione scientifica dell'associazione Agorà
Nuragica e con il contributo dell'Assessorato al Turismo, Artigianato e
Commercio della Regione Autonoma della Sardegna.
Il 16 gennaio, alle ore 18.00 presso la sala Consiliare di Palazzo Regio
a Cagliari, si terrà il convegno, tenuto dall'esperto Mauro Peppino Zedda e
moderato dal giornalista Andrea Curreli, dal titolo “Archeoastronomia e chiese
romaniche”, in cui si parlerà dell'orientamento di alcune chiese sarde come San
Saturnino di Cagliari. Il 26 gennaio verrà, inoltre, inaugurata una mostra
fotografica particolarmente suggestiva presso la Mediateca del
Mediterraneo (MEM) di via Mameli a Cagliari.
L'iniziativa “Agorà Nuragica”, che consta in un mix tra visite guidate, convegni,
corsi di specializzazione per guide turistiche ed una mostra, mira a trasformare
la scienza archeoastronomica in un possibile volano per il turismo in Sardegna,
attraverso l'implementazione dell'offerta turistica del settore archeologico.
Agorà Nuragica vuole essere un evento in grado di diffondere conoscenza,
cultura, formazione e aumentare così l'insieme dell'offerta turistica regionale,
con lo scopo finale di arrivare alla creazione di un innovativo brand turistico
sino ad oggi rimasto inutilizzato: l'archeoastronomia e i nostri siti archeologici.
«In Egitto o in Messico il turismo non necessariamente viene portato avanti da
esperti in materia – spiega Paolo Littarru, presidente associazione Agorà
Nuragica, durante la presentazione alla stampa – o perlomeno così lì non
nasce. Il nostro patrimonio ha una valenza non inferiore a tali luoghi.
Dovremmo quindi fare in modo che più persone possibili possano fruire di
questi beni ancora inesplorati. A Isili, ad esempio – prosegue Littarru – vi è un
sito che da solo risulta un unicum, sconosciuto ai più. Esso regala uno
spettacolo mozzafiato». Il presidente di Agorà Nuragica conclude infine
sostenendo che «nonostante le riviste del settore sostengano pienamente le
teorie archeoastronomiche, risulta paradossale che, invece, nessuno in
Sardegna voglia confutare tali teorie: il mondo accademico rimane sordo
mentre i media tacciono. Nel frattempo uno studioso emerito come Clive
Ruggles, professore di Archeoastronomia della Scuola di Archeologia e Storia
Antica dell'Università di Leicester, Gran Bretagna, dedica due capitoli del suo
libro Handbook of Archaeoastronomy and Ethnoastronomy al patrimonio
sardo». Giorgio Valdes, vicepresidente Nurnet, sostiene che «il lavoro di Nurnet è
ovviamente orientato alla conoscenza scientifica ma servirebbe anche attrarre
un bacino d'utenza non esperto sull'argomento», come è nella mission della
manifestazione Agorà Nuragica.
Lo studioso Mauro Peppino Zedda asserisce, invece, «che bisogna attivarsi per
valorizzare l'archeoastronomia e prendere spunto dai siti già ampiamente
“sfruttati”. Il fenomeno solstiziale, infatti – aggiunge Zedda – può essere
“utilizzato” con animazioni e mezzi tecnologici che possono riprodurre il
fenomeno tutto l'anno. Si tratterebbe, quindi, di una risorsa culturale che
diventa valore aggiunto». Zedda tiene inoltre a precisare che
«l'archeoastronomia non è fantascienza: a Isili vi è un esempio di sistema
archeoastronomico riscontrabile da una disposizione nuragica messa in campo
sulla falsariga di quelle mesoamericane. Un allineamento perfettamente
funzionale al solstizio».
Agorà Nuragica prende il nome dall'omonima associazione culturale che negli
anni si è battuta e ha lavorato per diffondere le scoperte scientifiche e portarle
a conoscenza dell'opinione pubblica attraverso una notevole mole di lavoro che
ha contribuito a creare numerosi convegni culturali internazionali e una
notevole visibilità mediatica.
L’archeoastronomia è la scienza che studia le relazioni tra le caratteristiche dei
monumenti archeologici e gli eventi astronomici con cui tali costruzioni
possono essere messe in relazione. Si tratta, perciò, di una disciplina scientifica
che incorpora l’archeologia e la storia dell’astronomia, unendo e ampliando il
fascino di entrambe.
L’archeoastronomia costituisce materia di studio universitario in diverse
università europee e, da qualche anno, anche al Politecnico di Milano. Il
progetto “Agorà Nuragica 2014” ha l'obiettivo di valorizzarne le scoperte
applicandole al settore turistico, costruendo così un nuovo pacchetto per
l'offerta turistica destagionale, con un potenziale attrattivo destinato a crescere
di anno in anno.
Tra i molteplici aspetti su cui l’archeoastronomia indaga vi è lo studio
dell’orientamento delle antiche costruzioni, siano esse di carattere funerario,
sacro o profano, cercando di capire se l’orientamento possa essere figlio di
motivazioni astronomiche. Un esempio pratico, di fama mondiale, può essere il
sito britannico di Stonehenge, dichiarato patrimonio mondiale per l'umanità
dall'UNESCO.
Numerosi studi degli ultimi 20 anni, pubblicati sulle principali riviste
scientifiche internazionali, hanno dimostracome anche i nuraghi siano stati costruiti seguendo dei precisi
parametri astronomici.
Analizzando l'insieme dei siti archeologici sardi, infatti, si può affermare con
certezza che l’impianto planimetrico dei nuraghi complessi è
astronomicamente orientato verso il sorgere del sole o della luna ai solstizi e
lunistizi.
Uno dei tanti esempi è ravvisabile nella valle di Brabaciera di Isili , dove la
totalità dei nuraghi presenti risultano allineati lungo angolazioni coincidenti con
le linee solstiziali e lunistiali.
L'orientamento, la stessa concezione astronomica, di molti siti archeonuragici e
chiese romaniche sarde, costituiscono ormai un dato di fatto scientifico
internazionalmente riconosciuto.
Partendo da queste basi scientifiche, supportate da studi, abbiamo ideato un
progetto finalizzato ad arricchire l'offerta turistica. Abbiamo selezionato diversi
siti archeologici come Meana Sardo, Bonorva, Aidomaggiore, Isili e Torralba e li
abbiamo inseriti in un programma di visite guidate all'interno del contesto
archeoastronomico.
Il patrimonio archeologico sardo: un settore enormemente
depotenziato e da sfruttare. Investire in un settore che rilanci il
turismo extra-stagionale.
La Sardegna è una regione dove il settore turistico dovrebbe costituire la fonte
primaria di reddito e occupazione. L'Associazione Culturale Caravella ha ideato
e realizzato questo progetto con lo scopo di sfruttare e potenziare delle risorse
uniche al mondo e allo stesso tempo centrare l'obiettivo di diversificare
l'offerta turistica.
La promozione e la diffusione dell'archeoastronomia applicata ai siti nuragici e
a diversi casi di chiese romaniche, permetterebbe, già nel breve periodo, di
attirare una grossa fetta di visitatori extrastagionali. La Sardegna non è solo
mare e non è solo eno-gastromia. Promuovere la cultura e la nostra
identità storica costituirebbe un ulteriore investimento indiretto.
Gli effetti legati all’osservazione degli eventi archeoastronomici sui monumenti
sardi sono spettacolari e di grande effetto e costituirebbero, se
opportunamente valorizzati, un’immensa attrattiva turistica. Il sito inglese di
Stonehenge, da prendere come esempio di marketing e offerta turistica,
soltanto durante il solstizio del 21 giugno 2005 è visitato da circa 19.000
raggiunta da tutti i nostri siti nuragici.
Se consideriamo l'immenso valore del nostro patrimonio archeologico, è facile
intuire l'enorme potenziale turistico che l'organizzazione di un evento come
“Agorà Nuragica 2014” avrebbe sull'intero settore.
La manifestazione “Agorà Nuragica 2014” è promossa dall'Associazione
Culturale Caravella con il contributo dell'Assessorato al Turismo, Artigianato e
Commercio della Regione Autonoma della Sardegna e con la collaborazione
dell'associazione Agorà Nuragica, del Ministero dei Beni e delle attività culturali
e del turismo, della Provincia di Cagliari, della Biblioteca universitaria di
Cagliari, della fondazione Nurnet e con i comuni e le Pro Loco di Isili, Meana
Sardo, Thiesi, con l'associazione Archeologica Bonorvese e con la Società
Cooperativa Ortuabis.
manifestazione “Agorà Nuragica 2014”, promossa dall'Associazione
Culturale Caravella con la collaborazione scientifica dell'associazione Agorà
Nuragica e con il contributo dell'Assessorato al Turismo, Artigianato e
Commercio della Regione Autonoma della Sardegna.
Il 16 gennaio, alle ore 18.00 presso la sala Consiliare di Palazzo Regio
a Cagliari, si terrà il convegno, tenuto dall'esperto Mauro Peppino Zedda e
moderato dal giornalista Andrea Curreli, dal titolo “Archeoastronomia e chiese
romaniche”, in cui si parlerà dell'orientamento di alcune chiese sarde come San
Saturnino di Cagliari. Il 26 gennaio verrà, inoltre, inaugurata una mostra
fotografica particolarmente suggestiva presso la Mediateca del
Mediterraneo (MEM) di via Mameli a Cagliari.
L'iniziativa “Agorà Nuragica”, che consta in un mix tra visite guidate, convegni,
corsi di specializzazione per guide turistiche ed una mostra, mira a trasformare
la scienza archeoastronomica in un possibile volano per il turismo in Sardegna,
attraverso l'implementazione dell'offerta turistica del settore archeologico.
Agorà Nuragica vuole essere un evento in grado di diffondere conoscenza,
cultura, formazione e aumentare così l'insieme dell'offerta turistica regionale,
con lo scopo finale di arrivare alla creazione di un innovativo brand turistico
sino ad oggi rimasto inutilizzato: l'archeoastronomia e i nostri siti archeologici.
«In Egitto o in Messico il turismo non necessariamente viene portato avanti da
esperti in materia – spiega Paolo Littarru, presidente associazione Agorà
Nuragica, durante la presentazione alla stampa – o perlomeno così lì non
nasce. Il nostro patrimonio ha una valenza non inferiore a tali luoghi.
Dovremmo quindi fare in modo che più persone possibili possano fruire di
questi beni ancora inesplorati. A Isili, ad esempio – prosegue Littarru – vi è un
sito che da solo risulta un unicum, sconosciuto ai più. Esso regala uno
spettacolo mozzafiato». Il presidente di Agorà Nuragica conclude infine
sostenendo che «nonostante le riviste del settore sostengano pienamente le
teorie archeoastronomiche, risulta paradossale che, invece, nessuno in
Sardegna voglia confutare tali teorie: il mondo accademico rimane sordo
mentre i media tacciono. Nel frattempo uno studioso emerito come Clive
Ruggles, professore di Archeoastronomia della Scuola di Archeologia e Storia
Antica dell'Università di Leicester, Gran Bretagna, dedica due capitoli del suo
libro Handbook of Archaeoastronomy and Ethnoastronomy al patrimonio
sardo». Giorgio Valdes, vicepresidente Nurnet, sostiene che «il lavoro di Nurnet è
ovviamente orientato alla conoscenza scientifica ma servirebbe anche attrarre
un bacino d'utenza non esperto sull'argomento», come è nella mission della
manifestazione Agorà Nuragica.
Lo studioso Mauro Peppino Zedda asserisce, invece, «che bisogna attivarsi per
valorizzare l'archeoastronomia e prendere spunto dai siti già ampiamente
“sfruttati”. Il fenomeno solstiziale, infatti – aggiunge Zedda – può essere
“utilizzato” con animazioni e mezzi tecnologici che possono riprodurre il
fenomeno tutto l'anno. Si tratterebbe, quindi, di una risorsa culturale che
diventa valore aggiunto». Zedda tiene inoltre a precisare che
«l'archeoastronomia non è fantascienza: a Isili vi è un esempio di sistema
archeoastronomico riscontrabile da una disposizione nuragica messa in campo
sulla falsariga di quelle mesoamericane. Un allineamento perfettamente
funzionale al solstizio».
Agorà Nuragica prende il nome dall'omonima associazione culturale che negli
anni si è battuta e ha lavorato per diffondere le scoperte scientifiche e portarle
a conoscenza dell'opinione pubblica attraverso una notevole mole di lavoro che
ha contribuito a creare numerosi convegni culturali internazionali e una
notevole visibilità mediatica.
L’archeoastronomia è la scienza che studia le relazioni tra le caratteristiche dei
monumenti archeologici e gli eventi astronomici con cui tali costruzioni
possono essere messe in relazione. Si tratta, perciò, di una disciplina scientifica
che incorpora l’archeologia e la storia dell’astronomia, unendo e ampliando il
fascino di entrambe.
L’archeoastronomia costituisce materia di studio universitario in diverse
università europee e, da qualche anno, anche al Politecnico di Milano. Il
progetto “Agorà Nuragica 2014” ha l'obiettivo di valorizzarne le scoperte
applicandole al settore turistico, costruendo così un nuovo pacchetto per
l'offerta turistica destagionale, con un potenziale attrattivo destinato a crescere
di anno in anno.
Tra i molteplici aspetti su cui l’archeoastronomia indaga vi è lo studio
dell’orientamento delle antiche costruzioni, siano esse di carattere funerario,
sacro o profano, cercando di capire se l’orientamento possa essere figlio di
motivazioni astronomiche. Un esempio pratico, di fama mondiale, può essere il
sito britannico di Stonehenge, dichiarato patrimonio mondiale per l'umanità
dall'UNESCO.
Numerosi studi degli ultimi 20 anni, pubblicati sulle principali riviste
scientifiche internazionali, hanno dimostracome anche i nuraghi siano stati costruiti seguendo dei precisi
parametri astronomici.
Analizzando l'insieme dei siti archeologici sardi, infatti, si può affermare con
certezza che l’impianto planimetrico dei nuraghi complessi è
astronomicamente orientato verso il sorgere del sole o della luna ai solstizi e
lunistizi.
Uno dei tanti esempi è ravvisabile nella valle di Brabaciera di Isili , dove la
totalità dei nuraghi presenti risultano allineati lungo angolazioni coincidenti con
le linee solstiziali e lunistiali.
L'orientamento, la stessa concezione astronomica, di molti siti archeonuragici e
chiese romaniche sarde, costituiscono ormai un dato di fatto scientifico
internazionalmente riconosciuto.
Partendo da queste basi scientifiche, supportate da studi, abbiamo ideato un
progetto finalizzato ad arricchire l'offerta turistica. Abbiamo selezionato diversi
siti archeologici come Meana Sardo, Bonorva, Aidomaggiore, Isili e Torralba e li
abbiamo inseriti in un programma di visite guidate all'interno del contesto
archeoastronomico.
Il patrimonio archeologico sardo: un settore enormemente
depotenziato e da sfruttare. Investire in un settore che rilanci il
turismo extra-stagionale.
La Sardegna è una regione dove il settore turistico dovrebbe costituire la fonte
primaria di reddito e occupazione. L'Associazione Culturale Caravella ha ideato
e realizzato questo progetto con lo scopo di sfruttare e potenziare delle risorse
uniche al mondo e allo stesso tempo centrare l'obiettivo di diversificare
l'offerta turistica.
La promozione e la diffusione dell'archeoastronomia applicata ai siti nuragici e
a diversi casi di chiese romaniche, permetterebbe, già nel breve periodo, di
attirare una grossa fetta di visitatori extrastagionali. La Sardegna non è solo
mare e non è solo eno-gastromia. Promuovere la cultura e la nostra
identità storica costituirebbe un ulteriore investimento indiretto.
Gli effetti legati all’osservazione degli eventi archeoastronomici sui monumenti
sardi sono spettacolari e di grande effetto e costituirebbero, se
opportunamente valorizzati, un’immensa attrattiva turistica. Il sito inglese di
Stonehenge, da prendere come esempio di marketing e offerta turistica,
soltanto durante il solstizio del 21 giugno 2005 è visitato da circa 19.000
raggiunta da tutti i nostri siti nuragici.
Se consideriamo l'immenso valore del nostro patrimonio archeologico, è facile
intuire l'enorme potenziale turistico che l'organizzazione di un evento come
“Agorà Nuragica 2014” avrebbe sull'intero settore.
La manifestazione “Agorà Nuragica 2014” è promossa dall'Associazione
Culturale Caravella con il contributo dell'Assessorato al Turismo, Artigianato e
Commercio della Regione Autonoma della Sardegna e con la collaborazione
dell'associazione Agorà Nuragica, del Ministero dei Beni e delle attività culturali
e del turismo, della Provincia di Cagliari, della Biblioteca universitaria di
Cagliari, della fondazione Nurnet e con i comuni e le Pro Loco di Isili, Meana
Sardo, Thiesi, con l'associazione Archeologica Bonorvese e con la Società
Cooperativa Ortuabis.
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