Le radici del presente: Rabin, The Last Day
![](http://www.arte.it/foto/600x450/9a/145503-rabin.jpg)
Dal 05 Dicembre 2023 al 05 Dicembre 2023
Campobasso
Luogo: Università del Molise - Aula Magna
Indirizzo: Via Cesare Gazzani
Orari: 17.00
Curatori: Luca Muscara’
Enti promotori:
- CLA Unimol e Dipartimento SUSEF e Dipartimento di Economia
Costo del biglietto: ingresso libero fino ad esaurimento posti
L’Università del Molise organizza martedì 5 dicembre 2023 alle ore 17.00 la proiezione del film ‘Rabin, The Last Day’, del regista israeliano Amos Gitaï, nell’ambito del ciclo ‘Le radici del presente’, già inaugurato la scorsa primavera con il sostegno del Comune di Campobasso. Esso ricostruisce l’atmosfera culturale e politica negli ambienti dei coloni, dei religiosi ultra-ortodossi e dell’estrema destra israeliana che precede l’assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin, Nobel per la pace.
Generale dell’esercito israeliano, vittorioso nella guerra di Yom Kippur (1973), Rabin era divenuto il simbolo del processo di pace tra Israele e Palestina, grazie al suo ruolo chiave negli Accordi di Oslo (1993), che crearono l’Autorità Nazionale Palestinese, garantendole parziale controllo di parti della Striscia di Gaza e del West Bank (Cisgiordania), dopo che Yasser Arafat, leader dell’OLP, aveva sottoscritto di riconoscere ufficialmente Israele e rinunciare alla violenza.
Nel 1994 Rabin aveva poi firmato un trattato di pace con la Giordania, ricevendo il Premio Nobel per la Pace insieme ad Arafat e al ministro degli esteri israeliano Shimon Peres. Ma in Israele, gli Accordi di Oslo avevano sollevato un’ondata di proteste tra i coloni dei territori occupati e negli ambienti dell’estrema destra religiosa ultra-ortodossa, che lo consideravano un ‘traditore’ per aver concesso ai Palestinesi territori che essi consideravano di Israele.
Il 5 novembre 1995, al termine di una grande manifestazione per la pace, in piazza dei Re, nel cuore di Tel Aviv, Yitzhak Rabin fu assassinato da un giovane estremista israeliano con tre proiettili alla schiena, distruggendo così il processo di pace proprio mentre stava per realizzarsi e consentendo all’estrema destra di andare al potere e di rimanerci.
Il film narra di fatti realmente accaduti ed è costruito sulla base di solide ricerche d’archivio, con dialoghi interamente basati sui documenti originali. Vi appaiono lo stesso Rabin e un rampante Benjamin Netanyahu in materiali tv di repertorio dell’epoca, o come Shimon Peres e la vedova Rabin, in interviste girate ad hoc, oltre ai testimoni diretti dell’omicidio.
Gitaï vi ricostruisce magistralmente i lavori della commissione Shamgar, incaricata dallo stato israeliano di indagare sulle circostanze che consentirono all’assassino di penetrare l’area ‘sterile’, illuminando il clima estremista nel quale l’omicidio ebbe luogo che incitava esplicitamente a eliminare il primo ministro, i riti religiosi e l’inquietante vicenda di un agente responsabile della sicurezza di Rabin, implicato con gli ambienti dell’estrema destra, come emerge dalle indagini.
Il film sottolinea la cruciale svolta rappresentata da tale tragico evento, offrendo una reinterpretazione della storia di Israele che consente di comprendere anche il conflitto attuale.
La proiezione, introdotta da Luca Muscarà, ordinario di geopolitica Unimol e consigliere scientifico di Limes, è un evento straordinario del ciclo di film in lingua originale ‘Le radici del presente’, ideato e organizzato dallo stesso docente con il Centro Linguistico di Ateneo Unimol, e per l’occasione, il supporto del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione e del Dipartimento di Economia, con i Corsi di Laurea in Scienze Politiche.
La proiezione in lingua originale con sottotitoli in inglese avrà luogo il 5 dicembre alle ore 17.00 in Aula Magna di Ateneo in via Cesare Gazzani a Campobasso. Accesso libero fino a esaurimento posti.
Generale dell’esercito israeliano, vittorioso nella guerra di Yom Kippur (1973), Rabin era divenuto il simbolo del processo di pace tra Israele e Palestina, grazie al suo ruolo chiave negli Accordi di Oslo (1993), che crearono l’Autorità Nazionale Palestinese, garantendole parziale controllo di parti della Striscia di Gaza e del West Bank (Cisgiordania), dopo che Yasser Arafat, leader dell’OLP, aveva sottoscritto di riconoscere ufficialmente Israele e rinunciare alla violenza.
Nel 1994 Rabin aveva poi firmato un trattato di pace con la Giordania, ricevendo il Premio Nobel per la Pace insieme ad Arafat e al ministro degli esteri israeliano Shimon Peres. Ma in Israele, gli Accordi di Oslo avevano sollevato un’ondata di proteste tra i coloni dei territori occupati e negli ambienti dell’estrema destra religiosa ultra-ortodossa, che lo consideravano un ‘traditore’ per aver concesso ai Palestinesi territori che essi consideravano di Israele.
Il 5 novembre 1995, al termine di una grande manifestazione per la pace, in piazza dei Re, nel cuore di Tel Aviv, Yitzhak Rabin fu assassinato da un giovane estremista israeliano con tre proiettili alla schiena, distruggendo così il processo di pace proprio mentre stava per realizzarsi e consentendo all’estrema destra di andare al potere e di rimanerci.
Il film narra di fatti realmente accaduti ed è costruito sulla base di solide ricerche d’archivio, con dialoghi interamente basati sui documenti originali. Vi appaiono lo stesso Rabin e un rampante Benjamin Netanyahu in materiali tv di repertorio dell’epoca, o come Shimon Peres e la vedova Rabin, in interviste girate ad hoc, oltre ai testimoni diretti dell’omicidio.
Gitaï vi ricostruisce magistralmente i lavori della commissione Shamgar, incaricata dallo stato israeliano di indagare sulle circostanze che consentirono all’assassino di penetrare l’area ‘sterile’, illuminando il clima estremista nel quale l’omicidio ebbe luogo che incitava esplicitamente a eliminare il primo ministro, i riti religiosi e l’inquietante vicenda di un agente responsabile della sicurezza di Rabin, implicato con gli ambienti dell’estrema destra, come emerge dalle indagini.
Il film sottolinea la cruciale svolta rappresentata da tale tragico evento, offrendo una reinterpretazione della storia di Israele che consente di comprendere anche il conflitto attuale.
La proiezione, introdotta da Luca Muscarà, ordinario di geopolitica Unimol e consigliere scientifico di Limes, è un evento straordinario del ciclo di film in lingua originale ‘Le radici del presente’, ideato e organizzato dallo stesso docente con il Centro Linguistico di Ateneo Unimol, e per l’occasione, il supporto del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione e del Dipartimento di Economia, con i Corsi di Laurea in Scienze Politiche.
La proiezione in lingua originale con sottotitoli in inglese avrà luogo il 5 dicembre alle ore 17.00 in Aula Magna di Ateneo in via Cesare Gazzani a Campobasso. Accesso libero fino a esaurimento posti.
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