Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole

© Provincia di Roma | Henri Cartier Bresson, Ile de la Cité, Parigi, 1952

Immagine di Henri Cartier Bresson. Immagini e parole

 

Dal 01 Novembre 2012 al 14 Gennaio 2013

Caserta

Luogo: Reggia di Caserta

Indirizzo: Piazza Carlo III

Orari: 8.30-19. Chiuso martedì

Curatori: Contrasto, Magnum Photos

Telefono per informazioni: +39 06 692050220 / 258

E-Mail info: caserta@civitamusea.it

Sito ufficiale: http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it


Dopo il grande successo di critica ottenuto a Roma, il 1° novembre apre al pubblico, presso gli Appartamenti Storici della Reggia di Caserta, la mostra "Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole", organizzata dalla Soprintendenza in collaborazione con Civita, Contrasto, Magnum Photos e Fondation Cartier-Bresson.
Quarantaquattro fotografie tra le più suggestive del grande maestro della fotografia in bianco e nero, accompagnate dal commento – tra gli altri – di Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg e Varda. 

In mostra una selezione aggiornata con nuovi contributi rispetto al progetto nato qualche anno fa, quando un gruppo di amici ha pensato di festeggiare il compleanno di Henri Cartier-Bresson chiedendo a intellettuali, scrittori, critici, fotografi o anche  semplicemente grandi amici del maestro della fotografia, di scegliere e commentare ognuno la sua immagine preferita tra le tante, immortali, scattate da Cartier-Bresson. Ne è nata una selezione di capolavori unici – forse le più incisive e celebri fotografie del grande autore francese – ognuna “chiosata” dalle parole affettuose e autorevoli di intellettuali e amici come Pierre Alechinsky, Ernst Gombrich, Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna e molti altri ancora.

La mostra, che è anche un volume a cura di Contrasto, offre una panoramica sintetica ma esaustiva dell’opera di Henri Cartier-Bresson. Uno sguardo, il suo, sempre puntuale e profondo, attento e originale, sul mondo, i protagonisti, gli avvenimenti principali così come i piccoli, apparentemente insignificanti ma densi di vita, “attimi decisivi” che lui – e solo lui – riusciva a cogliere con la sua macchina fotografica quando, come affermava, si riesce a “mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”.



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