Roberto Pagliaro. Ricordi dal mio...Futuro
Dal 29 Settembre 2012 al 27 Ottobre 2012
Maddaloni | Caserta
Luogo: Museo Archeologico dell'Antica Calatia
Indirizzo: via Caudina 353
Orari: 9-19; chiuso martedì
Curatori: Enzo Battarra
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0823 405217
Il centro d’arte Studio “ Il Castello” nell’ambito del programma ha il piacere di presentare la mostra di pittura dell’artista Roberto Pagliaro dal titolo “RICORDI DAL MIO… FUTURO”, presso il Museo Archeologico di Calatia “ Casino dei Duchi Carafa” in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la proposta di attuare tale evento è quello di mettere a confronto l’arte pittorica, dal periodo dagli anni novanta fino ad oggi.
In questa nuova raffinata esposizione vengono presentate ventotto opere con tecniche diverse, che affrontano il tema pittura nella sua forma e funzione, assoluta protagonista: forme e figure del quotidiano, atmosfere oniriche come metafora dell’esistenza nel ricordo dal suo futuro. Nel testo spiega il noto Critico Enzo Battarra : C’è ancora umanità in un futuro senza ombre. Un medioevo prossimo venturo porterà con sé oggetti e simboli, e soprattutto persone di nuda pittura. Ogni quadro è una scena attraversata da figure inquiete e muse inquietanti, circondate dai resti di una civiltà quotidiana. Tagli prospettici scolpiscono i corpi e creano piani sovrapposti, paradossi dell’occhio. Ogni scena è un controspazio, ogni storia va controtempo.
Questo ricorda Roberto Pagliaro del suo futuro. Il suo è il ritorno da un viaggio a ritroso, C’è un braccio meccanico che fa ruotare la vita, e si sale e si scende da questo ascensore per il patibolo, immersi in un inarrestabile vortice. Nei percorsi mnemonici vengono bucati sia il tempo che lo spazio. L’artista diviene viaggiatore errante, metacronico e metafisico. Tutto è silenzio, pausa, assenza di gravità.
I quadri sono macchine del tempo, esperienze immortali legate a volte a un attimo, a volte a un’intuizione, a una soluzione felice. La pittura fa nascere cloni, più di quanto possa produrne un laboratorio genetico, concepisce figli innaturali, si replica. La pittura genera fantasmi e degenera nelle fantasie. La pittura ricuce l’uomo con un filo sottile, scollandogli la rituale maschera dal volto.
Di fatto è una coppia che si conosce da tempo. Di fatto c’è il pittore davanti alla sua tela. Di fatto c’è un quadro che nasce e un’idea che muore prendendo forma.
Così l’opera vede la luce. Il domani è già ieri nelle mani del suo artefice, mani improvvide che hanno imparato a mettere in gabbia il tempo. L’orologio misura solo se stesso. Il tempo è altrove.
Pagliaro amministra il colore, lo educa a servire l’immagine. Il grido si fa rosso, come il vortice devastante. Ognuno è isola di se stesso, intorno ci sono mari da navigare e cieli da attraversare. Si è isole non comunicanti, si è isole nella corrente dei pensieri. La ragione trova una patria nel desiderio. La pittura trova una casa nel suo futuro.
Ringrazio l’Artista Roberto Pagliaro, il critico d’arte Enzo Battarra. Sono convinto che questa mostra di pittura possa da tutti essere apprezzata per il godimento estetico, dato dal prestigioso museo , ricco di tradizioni e colori… viaggi dell’immaginazione.
Il Presidente
Angelo Pagliaro
In questa nuova raffinata esposizione vengono presentate ventotto opere con tecniche diverse, che affrontano il tema pittura nella sua forma e funzione, assoluta protagonista: forme e figure del quotidiano, atmosfere oniriche come metafora dell’esistenza nel ricordo dal suo futuro. Nel testo spiega il noto Critico Enzo Battarra : C’è ancora umanità in un futuro senza ombre. Un medioevo prossimo venturo porterà con sé oggetti e simboli, e soprattutto persone di nuda pittura. Ogni quadro è una scena attraversata da figure inquiete e muse inquietanti, circondate dai resti di una civiltà quotidiana. Tagli prospettici scolpiscono i corpi e creano piani sovrapposti, paradossi dell’occhio. Ogni scena è un controspazio, ogni storia va controtempo.
Questo ricorda Roberto Pagliaro del suo futuro. Il suo è il ritorno da un viaggio a ritroso, C’è un braccio meccanico che fa ruotare la vita, e si sale e si scende da questo ascensore per il patibolo, immersi in un inarrestabile vortice. Nei percorsi mnemonici vengono bucati sia il tempo che lo spazio. L’artista diviene viaggiatore errante, metacronico e metafisico. Tutto è silenzio, pausa, assenza di gravità.
I quadri sono macchine del tempo, esperienze immortali legate a volte a un attimo, a volte a un’intuizione, a una soluzione felice. La pittura fa nascere cloni, più di quanto possa produrne un laboratorio genetico, concepisce figli innaturali, si replica. La pittura genera fantasmi e degenera nelle fantasie. La pittura ricuce l’uomo con un filo sottile, scollandogli la rituale maschera dal volto.
Di fatto è una coppia che si conosce da tempo. Di fatto c’è il pittore davanti alla sua tela. Di fatto c’è un quadro che nasce e un’idea che muore prendendo forma.
Così l’opera vede la luce. Il domani è già ieri nelle mani del suo artefice, mani improvvide che hanno imparato a mettere in gabbia il tempo. L’orologio misura solo se stesso. Il tempo è altrove.
Pagliaro amministra il colore, lo educa a servire l’immagine. Il grido si fa rosso, come il vortice devastante. Ognuno è isola di se stesso, intorno ci sono mari da navigare e cieli da attraversare. Si è isole non comunicanti, si è isole nella corrente dei pensieri. La ragione trova una patria nel desiderio. La pittura trova una casa nel suo futuro.
Ringrazio l’Artista Roberto Pagliaro, il critico d’arte Enzo Battarra. Sono convinto che questa mostra di pittura possa da tutti essere apprezzata per il godimento estetico, dato dal prestigioso museo , ricco di tradizioni e colori… viaggi dell’immaginazione.
Il Presidente
Angelo Pagliaro
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