POLVERE. Un viaggio sentimentale nei cimiteri monumentali d’Italia / IMAGO MORTIS. il Cimitero Monumentale di Catania

© Nino Costa | Nino Costa, Cimitero Monumentale di Staglieno, Genova

 

Dal 22 Febbraio 2025 al 29 Marzo 2025

Catania

Luogo: Chiesa di San Francesco Borgia

Indirizzo: Via dei Crociferi

Orari: da lunedì a sabato 15:00 - 18:00 Festivi e domenica 9:00-13:00 /14:30-19:00

Enti promotori:

  • Direzione Regionale del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci

Costo del biglietto: ingresso gratuito


La Direzione Regionale del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci ha il piacere di segnalare l’evento proposto da Antonella Furian, consistente nella mostra e nella presentazione del relativo lavoro editoriale dal titolo “POLVERE. Un viaggio sentimentale nei Cimiteri Monumentali d'Italia” del fotografo siciliano Nino Costa che sarà inaugurata il giorno 22 febbraio 2025 presso la Chiesa San Francesco Borgia di Via dei Crociferi, la strada del barocco più significativo di Catania, eletta patrimonio UNESCO. 

La mostra e la presentazione del libro edito da 2LAB SELF PUBLISHING  2024, vuole essere uno spunto, in una nuova ottica, per diffondere ancor più la conoscenza delle strutture Monumentali cimiteriali esistenti in Italia ed Europa, coinvolgendo la popolazione nella conoscenza non solo degli aspetti religiosi, ma anche sociali ed artistici insiti nei Cimiteri Storico-Monumentali.

"POLVERE" è il titolo del progetto fotografico itinerante e declinabile che documenta un Viaggio Sentimentale all’interno dei Cimiteri Monumentali d’Italia intesi quali contenitori di Bellezza, Arte e Memoria con l’intento di creare anche in Sicilia, come avviene già da diversi anni in Francia, un itinerario del turismo dei “luoghi del silenzio”.
La morte è una dimensione molto presente nell’immaginario siciliano, nella sua antropologia, così come Catania, la città dell’autore, muore e rinasce chissà mai quante volte dalle polveri della cenere del suo vulcano.

 La Luce che si insinua quasi inaspettatamente e provocatoriamente in un luogo di memoria e la Polvere che nel tempo ha rarefatto ogni suo simbolo, quasi a proteggerlo, ne costituiscono il principale filo conduttore.
L’intento degli scatti fotografici è proprio quello di mettere in risalto soprattutto quello strato di polvere che avvolge e dipinge i monumenti a seconda della luce nei vari momenti del giorno.
 Il fruitore è invitato ad accogliere allo sguardo la morbidezza profonda, la materia duttile della polvere che ricopre figure alate, tutelari, rammemoranti, create dalla più toccante scultura Ottocentesca.
 Ed è una costante, nel percorso individuato dall’autore, il legame emotivo, empatico, instaurato tra il proprio sguardo e le tante presenze che popolano questi luoghi del ricordo. 
 
Viaggio sentimentale”, lo definisce Costa, che trova una sua vena espressiva, una sua evidenza linguistica nella luce, nella materia luminosa di queste immagini, che sembra accarezzare, più che fissare e scandire, i volti dei ritrattati.
 
La mostra prevede due sezioni 

Prima sezione “POLVERE…”

Un percorso espositivo che inizia all’interno delle tre navate ampie e luminose con l’esposizione di 50 stampe fotografiche a colori e bianconero, nelle quali la fotografia è utilizzata con l’intento di raccontare memorie di cose destinate a corrompersi e lentamente a scomparire. 
Un viaggio fotografico che si è svolto per tappe nel corso di cinque anni, privilegiando i cimiteri monumentali nati tra il XVIII e il XIX secolo in cui l’integrazione fra spazio architettonico e scultura è il dato maggiormente caratterizzante.
Staglieno a Genova, le Certose di Bologna e Ferrara, il Vantiniano di Brescia, il Verano di Roma, i Monumentali di Torino, Milano, Verona, Modena e Trieste sono le grandi strutture cimiteriali dove è maggiore l’evidenza del passaggio dalla purezza neoclassica di origine illuministica alla monumentalizzazione del privato delle classi borghesi.
 
Una ricerca incentrata sulla pura visibilità: non con l’intento di documentare bensì con quello di ri- comporre formalmente, attraverso il taglio fotografico , tutti gli elementi presenti, compreso i segni di un diffuso degrado che spesso diventa struggente bellezza.
Volutamente sono stati lasciati ai margini invece gli aspetti storici e iconografici, concedendo semmai indulgenza estetica ad uno sguardo neoromantico che, senza arrivare ad una vera e propria Etica della polvere, in senso ruskiniano, produce un ricercato senso di malinconia che non si tramuta mai in tristezza.
Una puntigliosa ricerca di una bellezza involontaria, riposta nei dettagli di un reale che sfugge alla rapidità dello sguardo, e che invece emerge nella lentezza.


“POLVERE”, nell’obiettivo dell’autore, tornisce di spessori e di aura gli stiacciati, le piume delle ali angeliche, le pieghe profonde delle vesti ottocentesche, i paramenti, le urne. E’ questo un mondo a cui il tempo con la sua patina ha donato una distanza dal presente.
 
“POLVERE “, titolo fortemente allusivo, non vuole essere solo un inventario di opere d’arte, ma un resoconto emozionale di un viaggio, rimodellato in forme contenute, con uno spirito da Grand Tour.
E, anche se non è intenzione originaria di questo lavoro raccogliere insigni memorie, si incontra comunque un desiderio nel presente di dialogare con la nostra storia, le lapidi, le epigrafi inquadrate, spesso ricordano una élite culturale e sociale e le componenti di quella borghesia impegnata nel lavoro e nella costruzione del nostro paese.

Seconda sezione  “IMAGO MORTIS “ dedicata al Monumentale di Catania 
 
Gli spazi della stanza attigua alla sagrestia antica ospiteranno disegni progettuali dell’Architetto milanese Carlo Sada, (conservati nella Biblioteche Riunite Civica e A.Ursino Recupero di Catania e presso l’Archivio storico del Parco Archeologico) che amò la Sicilia tanto da progettare oltre al Teatro Massimo Vincenzo Bellini anche alcune Cappelle gentilizie del Cimitero Monumentale che costituiscono dei veri piccoli capolavori d’arte, oltre ad importanti edifici privati e pubblici nella città.
Nella Sagrestia antica, sull’imponente armadio modanato e intagliato, troveranno spazio 15 immagini fotografiche in bianconero di Nino Costa che tematicamente non si discostano dal progetto del primo percorso ma iconicamente fissano ciò che rimanda a storie passate attraverso frammenti scultorei erosi dal tempo e spesso incorniciati da una vegetazione spontanea che tenacemente veglia su ciò che rimane di vite sconosciute. 



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