Mario Castellani. I colori dell’anima
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Mario Castellani. I colori dell’anima, Salone del Broletto, Como
Dal 16 Novembre 2014 al 23 Novembre 2014
Como
Luogo: Salone del Broletto
Indirizzo: piazza del Duomo
Orari: 10-12.30 / 15.30-18.30
Enti promotori:
- Comune e Provincia di Como
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 031 252352 / 057
E-Mail info: cultura@comune.como.it
Sito ufficiale: http://cultura.comune.como.it
Per una settimana, dal 16 al 23 novembre, il Salone del Broletto a Como, in piazza del Duomo, ospiterà la retrospettiva di Mario Castellani uno dei protagonisti del Novecento artistico italiano, annoverato tra i Maestri di Brera dove insegnò a partire dal 1964.
Mario Castellani nasceva a Genova cento anni fa (1914-1985).
Per celebrare il centenario della sua nascita, la mostra dal titolo “Mario Castellani, i colori dell’anima” si è aperta con una significativa anteprima, la “Preview in azzurro”, a Villa Carlotta di Tremezzo dal 24 maggio al 4 giugno 2014 u.s., e giungerà al Broletto di Como il prossimo novembre per raccontare l’intero percorso artistico di Castellani.
Quella al Broletto sarà una rassegna completa ed esaustiva che, con oltre cinquanta tele, disegni, volumi, scritti e documenti, permetterà di comprendere a fondo l’artista e la sua visione della realtà con un taglio diverso e personale, grazie all’allestimento curato direttamente dalla figlia del Maestro, Grazia Castellani.
Al primo piano dell’antico palazzo comunale, saranno esposte le opere caratterizzate dal famoso colore “azzurro ceramica”, ma anche e soprattutto i paesaggi e le “popolane” che Castellani ritrae con pennellate intense ed espressive raccontando la loro storia fatta di emozioni e sentimenti profondi.
Con il sostegno del Comune di Como, Assessorato alla Cultura e con il patrocinio della Provincia di Como, l’evento si pone all’attenzione degli appassionati della storia dell’arte e in particolare di coloro che seguono il panorama artistico della seconda metà del Novecento.
Nato a Genova nel 1914, Castellani si trasferisce con la famiglia a Milano. Frequenta i corsi della Scuola Serale degli Artefici con i Maestri De Amicis e Bogliardi dove ottiene la Maturità artistica. Nel 1938 inizia ad esporre con il gruppo "La Rotonda" del quale fanno parte Longaretti, Consadori, Rognoni, D'Accardi e Cappello, ma anche il critico Giolli. Nel ’41 è richiamato alle armi e parte per l’Africa. Trascorre alcuni anni a Roma e poi a Napoli. I colori e i volti di questa città ferita dalla guerra lasceranno un segno indelebile nella sua produzione artistica anche futura. Nel 1947 torna nel capoluogo lombardo dove, a partire dal 1964, insegna figura al Liceo Artistico di Brera.
Ha partecipato alla IV Quadriennale di Roma nel 1943, alla Mostra d’Arte Italiana a Ginevra nel 1948, alle Mostre Nazionali Premio Matteotti dal 1945 al ’51; alla Promotrice di Belle Arti di Torino, al Premio Melegnano, all’Associazione Artistica d’Italia nel 1951, alle Biennali di Milano a partire dal ’53, al Premio Marzotto del 1954 e alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali. Ha allestito personali a Milano, Napoli, Roma, Piacenza e in diverse altre città. Ha collaborato come illustratore al «Corriere dei piccoli» e per vari editori.
Numerose sue opere sono entrate a far parte di collezioni private e di raccolte pubbliche quali quelle della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Museo d’Arte Internazionale di Firenze, del Comune di Milano per citarne solo alcune.
Mario Castellani nasceva a Genova cento anni fa (1914-1985).
Per celebrare il centenario della sua nascita, la mostra dal titolo “Mario Castellani, i colori dell’anima” si è aperta con una significativa anteprima, la “Preview in azzurro”, a Villa Carlotta di Tremezzo dal 24 maggio al 4 giugno 2014 u.s., e giungerà al Broletto di Como il prossimo novembre per raccontare l’intero percorso artistico di Castellani.
Quella al Broletto sarà una rassegna completa ed esaustiva che, con oltre cinquanta tele, disegni, volumi, scritti e documenti, permetterà di comprendere a fondo l’artista e la sua visione della realtà con un taglio diverso e personale, grazie all’allestimento curato direttamente dalla figlia del Maestro, Grazia Castellani.
Al primo piano dell’antico palazzo comunale, saranno esposte le opere caratterizzate dal famoso colore “azzurro ceramica”, ma anche e soprattutto i paesaggi e le “popolane” che Castellani ritrae con pennellate intense ed espressive raccontando la loro storia fatta di emozioni e sentimenti profondi.
Con il sostegno del Comune di Como, Assessorato alla Cultura e con il patrocinio della Provincia di Como, l’evento si pone all’attenzione degli appassionati della storia dell’arte e in particolare di coloro che seguono il panorama artistico della seconda metà del Novecento.
Nato a Genova nel 1914, Castellani si trasferisce con la famiglia a Milano. Frequenta i corsi della Scuola Serale degli Artefici con i Maestri De Amicis e Bogliardi dove ottiene la Maturità artistica. Nel 1938 inizia ad esporre con il gruppo "La Rotonda" del quale fanno parte Longaretti, Consadori, Rognoni, D'Accardi e Cappello, ma anche il critico Giolli. Nel ’41 è richiamato alle armi e parte per l’Africa. Trascorre alcuni anni a Roma e poi a Napoli. I colori e i volti di questa città ferita dalla guerra lasceranno un segno indelebile nella sua produzione artistica anche futura. Nel 1947 torna nel capoluogo lombardo dove, a partire dal 1964, insegna figura al Liceo Artistico di Brera.
Ha partecipato alla IV Quadriennale di Roma nel 1943, alla Mostra d’Arte Italiana a Ginevra nel 1948, alle Mostre Nazionali Premio Matteotti dal 1945 al ’51; alla Promotrice di Belle Arti di Torino, al Premio Melegnano, all’Associazione Artistica d’Italia nel 1951, alle Biennali di Milano a partire dal ’53, al Premio Marzotto del 1954 e alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali. Ha allestito personali a Milano, Napoli, Roma, Piacenza e in diverse altre città. Ha collaborato come illustratore al «Corriere dei piccoli» e per vari editori.
Numerose sue opere sono entrate a far parte di collezioni private e di raccolte pubbliche quali quelle della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Museo d’Arte Internazionale di Firenze, del Comune di Milano per citarne solo alcune.
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