Francesco Gentilini. Una domenica mattina

Francesco Gentilini, Pensione Antonia, 2013, olio su tela
Dal 26 Marzo 2022 al 24 Aprile 2022
Cremona
Luogo: Galleria Il Triangolo
Indirizzo: Via Stella 14
Orari: da giovedì a domenica dalle 16.30 alle 19.30. Chiuso domenica 17 aprile
Curatori: Donatella Migliore
E-Mail info: info@iltriangoloartgallery.com
Sito ufficiale: http://iltriangoloartgallery.com
Una domenica mattina è la mostra di Francesco Gentilini in programma da sabato 26 marzo a domenica 24 aprile alla Galleria Il Triangolo di Cremona.
Curata da Donatella Migliore e realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, l’esposizione raccoglie una ventina di dipinti di Francesco Gentilini, modenese di nascita ma cittadino del mondo, artista a tutto tondo: architetto, pittore, scrittore, musicista.
Le tele esposte raccontano storie di un territorio - quel nastro continuo di pianura dalla bassa Lombardia all’Emilia – dove è profondamente radicata una tradizione fatta di luoghi e personaggi che tutti noi conserviamo nel nostro immaginario. Le microstorie di quartiere con i suoi protagonisti, improbabili attori nella scenografia della vita, fanno da contrappunto a ricordi di viaggi lontani, dalla Liverpool trasognata in atmosfere silenti alla Hopper, alle sterminate distese delle praterie americane nelle quali il ricordo della letteratura on the road si lega indissolubilmente a quello personale, autobiografico. E poi ci sono il mare, soprattutto l’Adriatico, e la Romagna, con la dimensione feriale e quotidiana delle tipiche pensioni romagnole e delle cabine di legno dei bagni di una volta.
Un affresco storico, un romanzo per immagini che affonda in una dimensione intima della pittura, per restituirci una geografia e una storia che sentiamo vicine per latitudine, ma soprattutto per tradizioni e comune patrimonio culturale.
Architetto e urbanista, Francesco Gentilini dagli anni ‘80 affianca all’attività di architetto quella di pittore, ispirata dagli interessi di grande viaggiatore e appassionato di fotografia, cinema, musica e letteratura americana. Una molteplicità di linguaggi sempre connessi tra loro, in un rapporto seducente e complice originato anche dalla frequentazione a Modena, tra gli anni’ 60 e ’70, di scrittori e poeti (Corrado Costa e Adriano Spatola), operatori culturali (Rosanna Chiessi), artisti (Franco Vaccari, Bonvi, Carlo Candi, Gianni Valbonesi, Francesco Guccini…). Pur influenzata dal rigore razionale della sua poetica architettonica, la pittura gli concede una maggiore libertà creativa nel raccontare la vita semplice e quotidiana della provincia e la realtà di luoghi lontani, unendo ricordi ed esperienze vissute in un mix di autobiografia e immaginazione che dà vita anche alla pubblicazione di due romanzi.
Tra le sue esposizioni si ricordano quelle presso il Collegio San Carlo di Modena (2013), il Castello di Formigine e il Consorzio Creativo di Modena (2015), il Palazzo Comunale di Modena (2016), oltre alle personali Statale 17 alla Galleria Cantore di Modena (2016) e Istanti presso la Biblioteca del Daverio a Milano (2017), entrambe curate da Philippe Daverio.
Inaugurazione sabato 26 marzo, ore 18
Curata da Donatella Migliore e realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, l’esposizione raccoglie una ventina di dipinti di Francesco Gentilini, modenese di nascita ma cittadino del mondo, artista a tutto tondo: architetto, pittore, scrittore, musicista.
Le tele esposte raccontano storie di un territorio - quel nastro continuo di pianura dalla bassa Lombardia all’Emilia – dove è profondamente radicata una tradizione fatta di luoghi e personaggi che tutti noi conserviamo nel nostro immaginario. Le microstorie di quartiere con i suoi protagonisti, improbabili attori nella scenografia della vita, fanno da contrappunto a ricordi di viaggi lontani, dalla Liverpool trasognata in atmosfere silenti alla Hopper, alle sterminate distese delle praterie americane nelle quali il ricordo della letteratura on the road si lega indissolubilmente a quello personale, autobiografico. E poi ci sono il mare, soprattutto l’Adriatico, e la Romagna, con la dimensione feriale e quotidiana delle tipiche pensioni romagnole e delle cabine di legno dei bagni di una volta.
Un affresco storico, un romanzo per immagini che affonda in una dimensione intima della pittura, per restituirci una geografia e una storia che sentiamo vicine per latitudine, ma soprattutto per tradizioni e comune patrimonio culturale.
Architetto e urbanista, Francesco Gentilini dagli anni ‘80 affianca all’attività di architetto quella di pittore, ispirata dagli interessi di grande viaggiatore e appassionato di fotografia, cinema, musica e letteratura americana. Una molteplicità di linguaggi sempre connessi tra loro, in un rapporto seducente e complice originato anche dalla frequentazione a Modena, tra gli anni’ 60 e ’70, di scrittori e poeti (Corrado Costa e Adriano Spatola), operatori culturali (Rosanna Chiessi), artisti (Franco Vaccari, Bonvi, Carlo Candi, Gianni Valbonesi, Francesco Guccini…). Pur influenzata dal rigore razionale della sua poetica architettonica, la pittura gli concede una maggiore libertà creativa nel raccontare la vita semplice e quotidiana della provincia e la realtà di luoghi lontani, unendo ricordi ed esperienze vissute in un mix di autobiografia e immaginazione che dà vita anche alla pubblicazione di due romanzi.
Tra le sue esposizioni si ricordano quelle presso il Collegio San Carlo di Modena (2013), il Castello di Formigine e il Consorzio Creativo di Modena (2015), il Palazzo Comunale di Modena (2016), oltre alle personali Statale 17 alla Galleria Cantore di Modena (2016) e Istanti presso la Biblioteca del Daverio a Milano (2017), entrambe curate da Philippe Daverio.
Inaugurazione sabato 26 marzo, ore 18
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