A CIELO APERTO 2022 - 4 opere d’Arte Contemporanea per i 30 anni della Fondazione CRC

© Olafur Eliasson | Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019, veduta installazione, Tate Modern, Londra | Ph. Anders Sune Berg

 

Dal 25 Giugno 2022 al 25 Novembre 2022

Alba | Cuneo

Luogo: Alba, Bra, Cuneo, Mondovì

Indirizzo: Sedi varie


A CIELO APERTO 2022. 4 opere d’Arte Contemporanea per i 30 anni della Fondazione CRC ha la curatela scientifica e il supporto tecnico del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
 
Il progetto è articolato in 4 commissioni di arte pubblica realizzate da 4 importanti artisti internazionali che saranno collocate in 4 luoghi d’elezione – Alba, Bra, Cuneo e Mondovì – del territorio cuneese in cui opera la Fondazione CRC. Il progetto fa parte del programma La generazione delle idee, realizzato dalla Fondazione CRC per celebrare i suoi 30 anni di vita, ed è pensato per essere fruito dalla collettività in una dimensione di rinnovata libertà e all’aria aperta, in antitesi con le limitazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di attività culturali. 
 L’iniziativa intende stabilire un nuovo equilibrio tra comunità locali, storia, vita artistica internazionale e natura, con particolare attenzione ai temi dell’ecologia che nella contemporaneità si articolano in un’attenzione a rallentare il cambiamento climatico, a ricercare una produzione alimentare di qualità e sostenibile, nonché nella memoria culturale che costituisce l’identità dei luoghi. Il connubio arte e territorio del progetto A CIELO APERTO 2022 valorizza la cultura gastronomica e in particolare enologica, in relazione alla cultura raffinata e sperimentale dell’arte contemporanea. 
Il progetto, che vede coinvolti 4 artisti di fama internazionale, intende mettere a confronto differenti ambiti culturali e generazionali. Le opere di Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967), Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), Otobong Nkanga (Kano, 1974) e Susan Philipsz (Glasgow, 1965) sono state acquisite dalla Fondazione CRC e verranno collocate presso il Castello di Grinzane Cavour (Alba), a Cuneo, a Bra e a Mondovì. 
 
Il Presidente della Fondazione CRC, Ezio Raviola, dichiara “Il progetto A CIELO APERTO 2022, che rinnova la lunga e proficua collaborazione costruita negli anni con il Castello di Rivoli, ci offre l’opportunità di portare in provincia di Cuneo le opere di quattro grandissimi artisti internazionali. Un’operazione culturale unica, promossa per celebrare i 30 anni di vita della nostra istituzione, che lascerà un segno in quattro luoghi emblematici per la storia della Fondazione CRC”. 
 
Il Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Carolyn Christov-Bakargiev, afferma “dopo due anni e mezzo di pandemia, è ora di uscire all’aria aperta. Un progetto come questo, fortemente voluto dalla Fondazione CRC, ci ricorda come l’arte abbia effetti curativi e benefici sul pubblico e ci chiama anche alla nostra responsabilità verso l’ambiente, così ricco di stimoli estetici e così aperto ad accogliere le opere d’arte”. 
 
La Fondazione CRC ringrazia il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea per la curatela scientifica e la realizzazione tecnica del progetto.

A CIELO APERTO 2022 si sviluppa in quattro fasi, la prima delle quali prenderà avvio sabato 25 giugno 2022 con la presentazione dell’opera The presence of absence pavilion, 2019-2022, di Olafur Eliasson allestita presso il Castello di Grinzane Cavour (Alba).
L’opera di Eliasson, che consiste in una scultura formata da un parallelepipedo in bronzo scavato all’interno a rappresentare il vuoto prodotto dallo scioglimento di un ghiacciaio, chiaro riferimento alla crisi ecologica e al riscaldamento del pianeta, è stata realizzata dalla fusione di un blocco di ghiaccio proveniente dal fiordo di Nuup Kangerlua, al largo della costa della Groenlandia, formatosi nel corso di milioni di anni, con strati di neve compressa. La scultura rimanda allo scioglimento della calotta glaciale in Groenlandia che, a causa del riscaldamento globale, perde ogni minuto decine di migliaia di blocchi simili. In The presence of absence pavilion il ghiaccio ormai sciolto è presente solo come assenza o come ricordo. L’opera sarà collocata sul prato al lato del Castello di Grinzane Cavour, non lontano dalla vigna appartenente alla  Fondazione CRC, creando un dialogo tra l’azione di erosione dell’acqua sulle colline che ha creato la valle, e lo scioglimento dei ghiacciai. 
The presence of absence pavilion rievoca sia la mostra dell’artista Your waste of time tenuta nel 2006 presso neugerriemschneider, in cui blocchi di ghiaccio islandesi sono stati esposti nello spazio espositivo raffreddato, sia l’opera di arte pubblica Ice Watch, in cui dodici immensi blocchi di ghiaccio raccolti da un fiordo fuori Nuuk, in Groenlandia, sono stati posizionati a forma di orologio in spazi pubblici a Copenaghen, Parigi e Londra tra il 2014 e il 2019, e sono rimasti per diversi giorni a sciogliersi lentamente. Le opere di Eliasson sono create per riproporre la potenza degli elementi naturali nonché produrre fenomeni percettivi ed estetici di grande qualità.

A settembre 2022 è prevista a Cuneo la presentazione della nuova opera di Michelangelo Pistoletto. Aperta allo scambio, l’arte di Pistoletto è l’incontro e il dialogo di più voci, un’estetica fondata sulla relazione e sulla partecipazione grazie alla capacità di uscire dai confini dell’opera per riportare l’arte alla vita sociale e la vita nell’arte. L’opera monumentale rappresenta il simbolo del Terzo Paradiso e promuove l’idea di partecipazione della comunità, talento dei giovani e lavoro collettivo. È stata realizzata con il contributo delle comunità locali e in particolare attraverso la combinazione di 122 disegni realizzati da bambini e raccolti dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in sinergia con diversi attori della Città di Cuneo tra i quali l’Ambasciata del Terzo Paradiso
 
A partire dagli anni duemila il Terzo Paradiso è  un insieme di opere e azioni, talvolta temporanee e sempre condivise che esprimono l’ulteriore evoluzione della responsabilità dell’artista nei confronti della società. Tra i due cerchi contigui del segno matematico dell’infinito, che indicano i due poli opposti di natura e artificio, l’artista ha inserito un terzo cerchio centrale che rappresenta il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto distruttivo che caratterizza il presente antiecologico. Nel 2003, Pistoletto teorizza nel Manifesto omonimo, “Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto riformare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune. Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale”. Dal 2004 il Terzo Paradiso viene annunciato pubblicamente da Pistoletto come prossima fase del suo lavoro diventando una grande opera collettiva e partecipata. Tra il 2018 e il 2020, grazie allo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum, l’attività del Terzo Paradiso si è ulteriormente intensificata.

Tra settembre e ottobre prossimi sarà presentata la nuova opera di Otobong Nkanga Of Sundials, Lines and Weights (Di meridiane, linee e pesi), 2022, che sarà allestita a Bra. Per il progetto di arte pubblica, l’artista ha disegnato un paesaggio in cui linee curve in relazione a una meridiana collegano elementi scultorei dalle forme organiche, quasi antropomorfe, potenziali contenitori di cibo, materiali agricoli e prodotti della terra. La ricerca artistica di Nkanga affronta temi urgenti legati alla crisi ecologica, allo sfruttamento delle risorse e alla sostenibilità, in linea con la filosofia di Slow Food, l’associazione internazionale no-profit nata a Bra nel 1986 dall’intuizione di Carlo Petrini, il cui intento è ridare il giusto valore al cibo nel rispetto di chi produce, in armonia con l’ambiente e gli ecosistemi, preservando i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. In questo contesto, il rapporto con il continente africano e la Nigeria, da cui l’artista proviene, rappresenta un punto nodale in quanto permette l’ampliamento dell’immaginario di un futuro sostenibile, dove il Piemonte si relaziona felicemente con località nel Sud del mondo. L’empatica relazione di Nkanga con la terra e l’ambiente produce in chi vive le sue opere una inedita cosmogonia per il futuro.

A novembre, presso l’Ex Collegio delle Orfane a Mondovì, sarà presentata The Lost Partbook (La partitura perduta), 2022, una nuova installazione sonora appositamente creata da Susan Philipsz, tra i più importanti artisti internazionali che creano opere d’arte sonore. Concepita per il progetto di arte pubblica A CIELO APERTO 2022 della Fondazione CRC, l’installazione sonora a otto canali è realizzata tramite l’uso della voce dell’artista e sarà  collocata all’ingresso verso il giardino e le aree esterne dell’Ex Collegio, rivolta all’affascinante scenario delle Alpi. 
 
The Lost Partbook trae ispirazione da uno dei madrigali a cinque voci di Maddalena Casulana (1544-1590), la prima compositrice donna ad aver fatto stampare e pubblicare un intero libro della propria musica nella storia della musica. Il primo libro dei madrigali a cinque voci di Casulana apparve nel 1583. Nel XV e XVI secolo la musica polifonica era scritta a mano o stampata in quaderni, con ciascuna parte che appariva separatamente. Una di queste, l’Alto o parte alta del libro dei madrigali di Casulana, era scomparsa da anni lasciando la composizione frammentata e incompleta. Questa porzione del libro è stata ritrovata solo di recente nella Biblioteca di Stato a Mosca, dopo che per anni era stata considerata perduta in seguito a un saccheggio della Biblioteca di Danzica in Polonia avvenuto durante la Seconda guerra mondiale. 
 
Con quest’opera, Philipsz rievoca la storia del convento orfanotrofio femminile che oggi ospita il Museo della Stampa e si riferisce al periodo della nascita della stampa tipografica – rivoluzione tecnologica risalente al 1455 – e in particolare alla figura di Antonio Mathias, stampatore fiammingo originario di Anversa, che si trasferì a Mondovì da Genova per sfuggire alla peste. Nel 1472 fondò a Mondovì, in collaborazione con Baldassarre Cordero, la prima tipografia del Piemonte e una delle prime in Italia. 
 
Philipsz propone di registrare le parti alte separatamente e disseminare le registrazioni in diversi punti nel percorso che conduce all’Ex Collegio delle Orfane. Le voci ascendenti e discendenti esprimono le altezze e le profondità delle emozioni umane imitando il movimento delle scale che, scendendo e salendo, conducono il visitatore verso il basso o verso l’alto, per evocare anche i temi di movimento, separazione e spostamento. Attraverso la sua installazione sonora, Philipsz allude malinconicamente alla scomparsa della tipografia tradizionale in favore di quella digitale e anche alla storia delle donne che, come Maddalena Casulana, hanno dovuto lottare per accedere al mondo dell’arte.

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