Caterina Arcuri. Divenire Mare

Caterina Arcuri, Terreno corporeo, sublime infinito, part.
Dal 11 Febbraio 2018 al 04 Aprile 2018
Ferrara
Luogo: Galleria FabulaFineArt
Indirizzo: via Del Podestà 11
Orari: da martedì a sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 0532 098935
E-Mail info: fabulafineart@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.fabulafineart.com
Si inaugura Sabato 10 febbraio presso la Galleria FabulaFineArt di Ferrara, la mostra dal titolo Caterina Arcuri, Divenire Mare. Dopo la personale tenutasi presso Il MARCA di Catanzaro, Caterina Arcuri approda alla città estense proponendo la sua recente ricerca creativa, orientata verso un dinamico minimalismo e la pura sperimentazione nei territori contigui della scultura e dell’installazione. L’allestimento si caratterizza per una certa orizzontalità compositiva. Tra gli spazi della galleria si dipanano infatti geometrie scultoree, sistemi modulari alludenti architetture simboliche che appartengono al suo immaginario e riproposte attraverso i materiali e le forme della contemporaneità. “Un mosaico temporale − sottolinea Annamaria Restieri − in cui i segni dell’attualità si combinano a parvenze archetipe ed alle forme simboliche della cultura magno-greca dalla quale l’artista proviene. Si tratta del tempo soggettivo, storico che viene registrato e concretizzato in segnali e configurazioni fattuali nel quale lo spettatore diventa testimone”. Caterina Arcuri crea blocchi di immagini spazio/temporali soggetti a continue e lente metamorfosi, mediante i quali è possibile cogliere ciò che il visibile omette. “Un concetto di tempo − afferma l’artista – che ho elaborato individuando nell’attualità lo strato visibile della storia che ricopre e sarà ricoperto. Se questa consapevolezza da un lato può annichilirci, dall’altro deve indurci a vivere l’attualità intensamente e consapevolmente”. Ci troviamo di fronte ad una sincronicità, un’interconnessione immaginativa, quella della storia sempre latente e pronta a riemergere al di là di ogni tempo e spazio e quella della dimensione di un presente che si manifesta nella semplificazione formale e nell’utilizzo di materiali contemporanei quali l’acciaio inox, lo smalto, la vernice e il forex. Non si tratta di freddo geometrismo ma di una linearità vitale che, come le onde del mare, al minimo riflesso di luce sembra dilatarsi ravvivando visioni di un altrove. Il risultato è quello di configurazioni spaziali in perenne trasformazione che rompono le certezze e acquistano nel loro mutare nuovi spazi. Sono reminiscenze di architetture primordiali e al tempo stesso tecnologiche che evocano fenomeni naturali. Ed è l’acqua che, nei suoi multiformi aspetti e nel suo continuo divenire, reca in sé gli aspetti del silenzioso ed infinito trascorrere del tempo.
Caterina Arcuri opera nel campo della ricerca e della sperimentazione visiva ed espone dagli anni Novanta. Pur esprimendosi attraverso il video, la fotografia e la performance, la sua ricerca attuale è riconducibile soprattutto all’installazione site specific e a quella ambientale. Nelle sue installazioni, - che nascono dalla sovrapposizione ed interazione dialogica di forme in acciaio, terracotta e legno essenzializzate in un progressivo itinerario di sublimazione − lo spettatore è coinvolto e, guidato da una minimale segnaletica, può scegliere se sintonizzarsi con le intenzioni dell’artista o compiere un percorso autonomo che spesso inizia (o si conclude) con un attimo di consapevolezza del sé incontrato in una delle superfici specchianti. Esploratrice per vocazione, la sua ricerca è alimentata dall’energia e dalle suggestioni dei luoghi dei quali percepisce le stratificazioni geotemporali, rendendole spesso protagoniste della sua opera. Invitata a numerose rassegne in Italia e all’estero, ha esposto in diverse sedi, tra le quali: Muspac dell’Aquila, Triennale di Milano, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Museo Capodimonte di Napoli, Museo Ars Aevi di Sarajevo, Goethe Institute di Porto Alegre (Brasile), Museo FRAC di Baronissi, Museo Mart di Rovereto, Museo MARCA di Catanzaro, Museo di Palaiopolis, Samothrace, Atene, Piantagione Paradise di Bolognano. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private.
È Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
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