Penelope Chiara Cocchi. Forgotten spaces. All that is left behind
Rocca di Cento, Ferrara
Dal 10 October 2015 al 25 October 2015
Cento | Ferrara
Luogo: Rocca di Cento
Indirizzo: piazzale della Rocca
Curatori: Olivia Spatola
E-Mail info: art@penelopearts.com
Sito ufficiale: http://www.penelopearts.com
Dopo il grande successo riscosso presso l’Hotel Danieli di Venezia in concomitanza alla Biennale d’Arte, la mostra “Forgotten spaces. All that is left behind” di “Penelope” Chiara Cocchi, da sabato 10 ottobre 2015, sarà ospitata negli splendidi saloni della Rocca di Cento in Provincia di Ferrara.
A Venezia la mostra è stata apprezzata dal pubblico e dalla stampa, e diverse opere sono state acquisite da personaggi del calibro di Diane Keaton e Brian De Palma, in visita alla Mostra del Cinema.
Il Comune di Cento, città natale dell’artista, ha così dedicato le sale della Rocca all’esposizione di questo progetto che verrà presentato a patire dal 10 ottobre con eventi pensati appositamente per far immergere i visitatori nella divertente e affascinante ricerca dell’artista.
Alle ore 16.00 e 18.00, Penelope stessa porterà gli ospiti con sé in visite guidate per accompagnarli in un viaggio emozionale attraverso le opere e gli spazi della Rocca di Cento.
“FORGOTTEN SPACES. All that is left behind”, a cura di Olivia Spatola e testo critico di Beatrice Buscaroli, è stato un progetto appositamente concepito dall’artista per la città lagunare. Penelope, grazie ad un’approfondita ricerca, svela una Venezia segreta regalandoci un’immagine visionaria, alchemica, sospesa nello “spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico dell’artista.
Frammenti di legno grezzo, elementi naturali corrosi dal tempo, dal vento, dal mare, sono la tela per le raffigurazioni urbane di questa giovane artista Bolognese di nascita, internazionale di vocazione. Non solo legni ma anche antiche porte e portoni abbandonati, blocchi di ardesia e rocce, vengono reinterpretate dall'artista attraverso la rappresentazione pittorica delle vedute di Venezia, palazzi, canali, calli. Queste superfici dai bordi irregolari, come ready made dadaisti, vengono dipinti e disegnati da Penelope sulla base delle fotografie scattate in laguna; fotografie che saranno parte fondante della mostra in una sorta di metalinguaggio che ripercorre le tappe della sua creazione. Una mostra, dunque, che tende a sconfinare i generi, in cui la sapiente pittura ed il disegno preciso e raffinato assumono la durezza dell’object trouvè, per poi di nuovo smaterializzarsi nella fotografia e nel video in un rincorrersi icastico dall’andamento fluido, dai confini incerti e sempre ridefiniti. La perfezione geometrica delle fotografie farà da contrappunto ai legni lacerati in una coincidentia oppositorum che si alimenta per analogie e contrasti stimolando lo spettatore in un viaggio della mente sospeso nella magia della città veneta.
A Venezia la mostra è stata apprezzata dal pubblico e dalla stampa, e diverse opere sono state acquisite da personaggi del calibro di Diane Keaton e Brian De Palma, in visita alla Mostra del Cinema.
Il Comune di Cento, città natale dell’artista, ha così dedicato le sale della Rocca all’esposizione di questo progetto che verrà presentato a patire dal 10 ottobre con eventi pensati appositamente per far immergere i visitatori nella divertente e affascinante ricerca dell’artista.
Alle ore 16.00 e 18.00, Penelope stessa porterà gli ospiti con sé in visite guidate per accompagnarli in un viaggio emozionale attraverso le opere e gli spazi della Rocca di Cento.
“FORGOTTEN SPACES. All that is left behind”, a cura di Olivia Spatola e testo critico di Beatrice Buscaroli, è stato un progetto appositamente concepito dall’artista per la città lagunare. Penelope, grazie ad un’approfondita ricerca, svela una Venezia segreta regalandoci un’immagine visionaria, alchemica, sospesa nello “spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico dell’artista.
Frammenti di legno grezzo, elementi naturali corrosi dal tempo, dal vento, dal mare, sono la tela per le raffigurazioni urbane di questa giovane artista Bolognese di nascita, internazionale di vocazione. Non solo legni ma anche antiche porte e portoni abbandonati, blocchi di ardesia e rocce, vengono reinterpretate dall'artista attraverso la rappresentazione pittorica delle vedute di Venezia, palazzi, canali, calli. Queste superfici dai bordi irregolari, come ready made dadaisti, vengono dipinti e disegnati da Penelope sulla base delle fotografie scattate in laguna; fotografie che saranno parte fondante della mostra in una sorta di metalinguaggio che ripercorre le tappe della sua creazione. Una mostra, dunque, che tende a sconfinare i generi, in cui la sapiente pittura ed il disegno preciso e raffinato assumono la durezza dell’object trouvè, per poi di nuovo smaterializzarsi nella fotografia e nel video in un rincorrersi icastico dall’andamento fluido, dai confini incerti e sempre ridefiniti. La perfezione geometrica delle fotografie farà da contrappunto ai legni lacerati in una coincidentia oppositorum che si alimenta per analogie e contrasti stimolando lo spettatore in un viaggio della mente sospeso nella magia della città veneta.
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