Il Carro di San Giovanni Battista. Dal Pontormo al Capezzuoli
Dal 08 Marzo 2014 al 20 Luglio 2014
Firenze
Luogo: Museo di Palazzo Vecchio
Indirizzo: piazza della Signoria
Orari: tutti i giorni 9-19; giovedì 9-14. Dal 1 aprile 9-24; giovedì 9-14
Curatori: Serena Pini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 276 8224 / 8558
E-Mail info: info@museicivicifiorentini.it
Sito ufficiale: http://museicivicifiorentini.comune.fi.it
La sezione di Tracce di Firenze destinata all’esposizione temporanea di testimonianze della storia della città poco note e normalmente non visibili, nel 2014 si rinnova rendendo omaggio a uno dei grandi interpreti della ‘Maniera’ fiorentina, il pittore Jacopo Pontormo, in concomitanza con la mostra che nello stesso anno gli ha dedicato Palazzo Strozzi e con il quinto centenario della sua partecipazione alla realizzazione del Carro di San Giovanni Battista o della Zecca. La rassegna di Palazzo Vecchio presenta le tredici tavole superstiti del gruppo di dipinti che il Pontormo realizzò, intorno al 1514, per questo monumentale apparato dell’antica Funzione degli Omaggi, mostrandole, per la prima volta, assieme a tutte le altre pitture e sculture che nel corso dei secoli adornarono il medesimo carro, fino a quando, tra il 1808 e il 1810, non venne definitivamente smantellato.Il Carro di San Giovanni Battista era uno dei carri monumentali a forma di torri che, la mattina del 24 giugno, in occasione dei festeggiamenti dell’omonimo santo, patrono di Firenze, uscivano in processione per la Funzione degli Omaggi.
Questa antica cerimonia, di origine medievale, ha rappresentato, per molti secoli, la principale manifestazione di potere delle autorità governative della città. Prevedeva che i dignitari e i rappresentanti delle corporazioni e di tutte le terre soggette al dominio fiorentino, tenute al pagamento di tributi, sfilassero in segno di obbedienza davanti ai governanti, in piazza della Signoria, esibendo simbolicamente le loro offerte - sotto forma di ceri, palii e coppe - prima di recarsi in processione al Battistero. I primi carri porta-ceri, in cartapesta, vennero tutti bruciati nel 1513, per essere ricostruiti in legno. Ne furono realizzati solo sei, tra i quali il più maestoso era il Carro di San Giovanni Battista costruito da Marco del Tasso, allora detto della Zecca o della Moneta, perché commissionato dalla potente istituzione a cui la città aveva affidato il proprio antico privilegio di battere moneta. Alto quasi dodici metri, era dorato, decorato da pregevoli pitture e recava, nei diversi piani, figuranti che impersonavano santi e angeli, tra cui quello che, legato in cima, rappresentava il Battista. Quest’ultimo fu il primo a essere sostituito con una statua lignea, nel 1749. Gli altri figuranti lasciarono il posto ad altrettante statue quando, nel 1782, questo apparato passò alla Comunità di Firenze, diventando il Carro Civico. Più volte restaurato e modificato, venne smantellato quando il governo napoleonico, nel 1808, soppresse la Funzione degli Omaggi.
La rassegna mostra riunite, per la prima volta, tutte le opere superstiti dell’apparato ornamentale di questo spettacolare carro. Le più antiche sono le celebri tavole di Jacopo Pontormo (1494-1557), di norma ubicate nel Mezzanino di Palazzo Vecchio. Dipinte intorno al 1514, sono tra i primi lavori autonomi di uno dei maggiori interpreti della ‘Maniera’ fiorentina. Dai depositi provengono gli altri dipinti di diverse epoche, praticamente inediti, e le sculture, note alla critica, ma qui esposte per la prima volta, con datazioni e attribuzioni riviste e corrette e con l’aggiunta di un San Giovanni Battista (Capezzuoli-Wyndham) prima d’ora non identificato.
Questa antica cerimonia, di origine medievale, ha rappresentato, per molti secoli, la principale manifestazione di potere delle autorità governative della città. Prevedeva che i dignitari e i rappresentanti delle corporazioni e di tutte le terre soggette al dominio fiorentino, tenute al pagamento di tributi, sfilassero in segno di obbedienza davanti ai governanti, in piazza della Signoria, esibendo simbolicamente le loro offerte - sotto forma di ceri, palii e coppe - prima di recarsi in processione al Battistero. I primi carri porta-ceri, in cartapesta, vennero tutti bruciati nel 1513, per essere ricostruiti in legno. Ne furono realizzati solo sei, tra i quali il più maestoso era il Carro di San Giovanni Battista costruito da Marco del Tasso, allora detto della Zecca o della Moneta, perché commissionato dalla potente istituzione a cui la città aveva affidato il proprio antico privilegio di battere moneta. Alto quasi dodici metri, era dorato, decorato da pregevoli pitture e recava, nei diversi piani, figuranti che impersonavano santi e angeli, tra cui quello che, legato in cima, rappresentava il Battista. Quest’ultimo fu il primo a essere sostituito con una statua lignea, nel 1749. Gli altri figuranti lasciarono il posto ad altrettante statue quando, nel 1782, questo apparato passò alla Comunità di Firenze, diventando il Carro Civico. Più volte restaurato e modificato, venne smantellato quando il governo napoleonico, nel 1808, soppresse la Funzione degli Omaggi.
La rassegna mostra riunite, per la prima volta, tutte le opere superstiti dell’apparato ornamentale di questo spettacolare carro. Le più antiche sono le celebri tavole di Jacopo Pontormo (1494-1557), di norma ubicate nel Mezzanino di Palazzo Vecchio. Dipinte intorno al 1514, sono tra i primi lavori autonomi di uno dei maggiori interpreti della ‘Maniera’ fiorentina. Dai depositi provengono gli altri dipinti di diverse epoche, praticamente inediti, e le sculture, note alla critica, ma qui esposte per la prima volta, con datazioni e attribuzioni riviste e corrette e con l’aggiunta di un San Giovanni Battista (Capezzuoli-Wyndham) prima d’ora non identificato.
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