L’illusione di Sciltian. Inganni pittorici alla prova della modernità
Dal 02 Aprile 2015 al 06 Settembre 2015
Firenze
Luogo: Villa Bardini e Peyron
Indirizzo: Costa San Giorgio 2
Orari: da martedì a domenica 10-19
Curatori: Stefano Sbarbaro
Enti promotori:
- Fondazione Bardini Peyron
- Ente Cassa di Risparmio di Firenze
- Fondazione Il Vittoriale degli italiani
Telefono per informazioni: +39 055 20066206
E-Mail info: info@bardinipeyron.it
Sito ufficiale: http://www.bardinipeyron.it
Grande mostra antologica dedicata alla figura di Gregorio Sciltian (Rostov 1898 – Roma 1985), il pittore russo e poi naturalizzato italiano, che in fuga dalla terra natale in seguito ai rivolgimenti della Rivoluzione Bolscevica e dopo un lungo pellegrinare nelle capitali europee, giunse in Italia nel 1923 dove ebbe modo di operare per tutta la vita, salvo una breve parentesi parigina (1927/33). Si intitola ‘L’illusione di Sciltian. Inganni pittorici alla prova della modernità' ed è allestita a Villa Bardini dal 2 aprile al 6 settembre per iniziativa della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze e in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli italiani e Unicoop Firenze.
Alla presentazione alla stampa sono intervenuti il Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini, il Consigliere e Responsabile artistico della Fondazione Bardini Peyron Carlo Sisi, l’autore di uno dei saggi in catalogo Paolo Baldacci, il curatore della mostra Stefano Sbarbaro.
L’ esposizione interrompe il lungo periodo di oblio nel quale sembrava essere caduta la produzione del maestro del quale ricorre, proprio domani, il trentennale della scomparsa. Negli ultimi anni però molti dei suoi lavori sono comparsi in importanti progetti espositivi dedicati alla produzione artistica nel periodo tra le due guerre, segno che la necessità di una piena ricostruzione critica di una delle figure più affascinanti e discusse del panorama culturale italiano del Novecento, fosse ormai pienamente matura.
La mostra, organizzata in sezioni tematiche pensate per meglio evidenziare gli aspetti che maggiormente caratterizzano la singolare visione etica ed estetica dell’artista, prende in esame l’intera sua produzione creativa che si sviluppa lungo un arco temporale di oltre mezzo secolo. Sono esposti 112 lavori, tra pitture ad olio, disegni, bozzetti e figurini teatrali e opere grafiche, provenienti da importanti musei nazionali (Uffizi, Musei Vaticani, GNAM e GAMEC di Bergamo) e da prestiti privati. Le eccezionali doti di ritrattista di Sciltian sono testimoniate da una galleria di personaggi di notevole rilevanza storica e artistica per il nostro paese tra cui Il Duca Luigi Grazzano Visconti, Galeazzo Ciano, Eduardo e Peppino de Filippo, Ivo Pannaggi e Romeo Toninelli.
Il catalogo edito da Polistampa con saggi di Stefano Sbarbaro, Paolo Baldacci, Matteo Bertelè.
La collezione privata dell’artista, costituita anche da alcune rilevanti testimonianze di pittura del 600 e 700 lombardo, è stata concessa in prestito dal Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Brescia) che ha collaborato attivamente al progetto. Accanto a lavori di pittura a olio, la mostra non tralascia altre espressioni creative come il disegno, la stampa litografica e altri generi in serie che abbondano nella produzione dell’artista, oltre a fotografie e oggetti provenienti dal suo atelier.
Lungo il percorso espositivo, con l’intento di ricollocare Sciltian nel suo tempo, oltre ovviamente gli altri componenti del gruppo I Pittori Moderni della Realtà (Pietro Annigoni, Alfredo Serri, i fratelli Bueno e Carlo Guarienti) sono presenti opere di altri autori selezionate sulla base di un rapporto di analogia, di ispirazione, di affinità o di contrasto stilistico tra cui: Giorgio de Chirico, Carlo Socrate, Renato Guttuso, Aligi Sassu, Antonio Donghi, Vinicio Paladini e Mimmo Rotella.
Alla presentazione alla stampa sono intervenuti il Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini, il Consigliere e Responsabile artistico della Fondazione Bardini Peyron Carlo Sisi, l’autore di uno dei saggi in catalogo Paolo Baldacci, il curatore della mostra Stefano Sbarbaro.
L’ esposizione interrompe il lungo periodo di oblio nel quale sembrava essere caduta la produzione del maestro del quale ricorre, proprio domani, il trentennale della scomparsa. Negli ultimi anni però molti dei suoi lavori sono comparsi in importanti progetti espositivi dedicati alla produzione artistica nel periodo tra le due guerre, segno che la necessità di una piena ricostruzione critica di una delle figure più affascinanti e discusse del panorama culturale italiano del Novecento, fosse ormai pienamente matura.
La mostra, organizzata in sezioni tematiche pensate per meglio evidenziare gli aspetti che maggiormente caratterizzano la singolare visione etica ed estetica dell’artista, prende in esame l’intera sua produzione creativa che si sviluppa lungo un arco temporale di oltre mezzo secolo. Sono esposti 112 lavori, tra pitture ad olio, disegni, bozzetti e figurini teatrali e opere grafiche, provenienti da importanti musei nazionali (Uffizi, Musei Vaticani, GNAM e GAMEC di Bergamo) e da prestiti privati. Le eccezionali doti di ritrattista di Sciltian sono testimoniate da una galleria di personaggi di notevole rilevanza storica e artistica per il nostro paese tra cui Il Duca Luigi Grazzano Visconti, Galeazzo Ciano, Eduardo e Peppino de Filippo, Ivo Pannaggi e Romeo Toninelli.
Il catalogo edito da Polistampa con saggi di Stefano Sbarbaro, Paolo Baldacci, Matteo Bertelè.
La collezione privata dell’artista, costituita anche da alcune rilevanti testimonianze di pittura del 600 e 700 lombardo, è stata concessa in prestito dal Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Brescia) che ha collaborato attivamente al progetto. Accanto a lavori di pittura a olio, la mostra non tralascia altre espressioni creative come il disegno, la stampa litografica e altri generi in serie che abbondano nella produzione dell’artista, oltre a fotografie e oggetti provenienti dal suo atelier.
Lungo il percorso espositivo, con l’intento di ricollocare Sciltian nel suo tempo, oltre ovviamente gli altri componenti del gruppo I Pittori Moderni della Realtà (Pietro Annigoni, Alfredo Serri, i fratelli Bueno e Carlo Guarienti) sono presenti opere di altri autori selezionate sulla base di un rapporto di analogia, di ispirazione, di affinità o di contrasto stilistico tra cui: Giorgio de Chirico, Carlo Socrate, Renato Guttuso, Aligi Sassu, Antonio Donghi, Vinicio Paladini e Mimmo Rotella.
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