La porti un bacione a Firenze. Gli anni Trenta fra moda, riviste e caffè letterari
Dal 10 Novembre 2012 al 27 Gennaio 2013
Firenze
Luogo: Biblioteca Nazionale Centrale Firenze
Indirizzo: piazza dei Cavalleggeri 1
Orari: da lunedì a venerdì 9-12.30/ 15-18.30; sabato 9-12.30
Curatori: Silvia Alessandri, Sergio Marchini, Lucia Milana, Micaela Sambucco, Fulvio Stacchetti, Daniela Vanzi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 24919257/ 055 24919201
E-Mail info: manifestazioni.culturali@bncf.firenze.sbn.it
Sito ufficiale: http://www.bncf.firenze.sbn.it
Corollario e commento alla mostra in corso a Palazzo Strozzi, “Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo”, invita il visitatore in un viaggio in cui, con l'esposizione di circa duecento documenti dai suoi preziosi fondi, testimonia il fermento di un decennio fra i più fertili per Firenze. Il materiale esposto, fra riviste, fotografie, giornali, rare prime edizioni, incisioni, cataloghi di esposizioni, annuari di circoli e società data dal 1929 al 1940. C'è il primo numero di “Topolino”, uscito a Firenze il 31 dicembre 1932 per i tipi della casa editrice Nerbini, c'è un documento prezioso come il dattiloscritto del libretto della “Sacra rappresentazione di Santa Oliva”, andato in scena nel corso del primo Maggio Musicale (1933), dove la penna di Ildebrando Pizzetti schizza una sequenza di note che sono la prima ispirazione delle musiche di scena dello spettacolo. Sempre dal Fondo Pizzetti, un manoscritto autografo del 1935 di “Appunti e scarti dell''Orseolo'”, commissionato al compositore per il secondo Maggio Musicale. Ma c'è spazio anche per la musica leggera, con lo spartito del “Bacione” di Spadaro (1938), oltre che di “Firenze”, del 1929, riprodotto nella locandina della mostra.
Importante il capitolo delle riviste di cultura, che proprio a Firenze conobbero una sbalorditiva fioritura e dove gli intellettuali si scambiavano bordate di furibonde polemiche: da Pegaso, a Pan, a l' Universale di Berto Ricci, al Frontespizio del cattolico Piero Bargellini.
Ma ci sono anche le riviste femminili, con la moda per le nuove donne del trentennio, la letteratura per ragazzi, oltre che le riviste di architettura, a documentare le nuove tendenze che si andavano affermando. Infine, una significativa selezione di prime edizioni, incluse molte opere prime di scrittori come Gadda. Si passa così, anno dopo anno, dalle frivolezze decò di una rivista come “Il 13” alla cupezza della tragedia incombente. Già nel 1938, in seguito alle leggi razziali emanate il 6 ottobre, sono espulsi dall’Università di Firenze, tra gli altri, Federico Cammeo, Enrico Finzi, Ludovico Limentani, Renzo Ravà, Attilio Momigliano, mentre un testimone sagace di quella stagione che correva verso un sanguinoso epilogo, Eugenio Montale, è allontanato dalla direzione del Gabinetto Vieusseux per motivi politici. Ecco quindi nel 1940 il discorso di Alessandro Pavolini: “Ogni soldato e' fascista, ogni fascista e' soldato. Discorso tenuto ai fascisti e al popolo di Firenze il 31 Dicembre 1940”. Mentre, quasi un sipario che si chiude, esce nello stesso anno l'ultimo numero della rivista “Princìpi” di Giorgio La Pira, attaccato violentemente sulle pagine de “Il Bargello”.
All'interno della mostra sarà inoltre ospitata una sezione, curata da Stefania Ricci, dedicata alle calzature di Salvatore Ferragamo: “Anni '30. Le scarpe di Salvatore Ferragamo”, ulteriore testimonianza della moda di quegli anni nelle creazioni di un genio che lanciò il made in Italy anche oltre Oceano.
Ma c'è un altro importante protagonista dell'esposizione, l'edificio stesso della Nazionale. Opera dell'architetto Cesare Bazzani, è inaugurato da Vittorio Emanuele II il 30 ottobre 1935, nello stesso giorno in cui inaugura anche la nuova Stazione ferroviaria firmata da Giovanni Michelucci, Pierniccolò Berardi, Italo Gamberini, Sante Guarnieri, Leonardo Lusanna. Annota la piccante penna di Montale: “Abbiamo finalmente una grande stazione ferroviaria, moderna, razionale, cubista, con affreschi, statue etc. E’ diventata subito la mèta di un enorme pellegrinaggio popolare. La bandiera che pende sopra è lunga 28 metri e solo il simun del deserto potrà farla sventolare. C’è anche la nuova biblioteca Nazionale sui lungarni, con lusso di elevators, posta pneumatica ecc e orribile architettura 1880”.
Una volta al mese, a partire da mercoledì 21 novembre alle 17.30, il professor Ulisse Tramonti dell'Università di Firenze condurrà i visitatori prenotati a una visita guidata dell'edificio e ai suoi arredi. Per le date consultare il sito internet della Biblioteca.
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