Voci Fiorentine - Antonio Paolucci. Modello del Ratto delle Sabine di Giambologna

Voci Fiorentine - Antonio Paolucci. Modello del Ratto delle Sabine di Giambologna

 

Dal 04 Settembre 2018 al 04 Settembre 2018

Firenze

Luogo: Galleria dell’Accademia di Firenze

Indirizzo: via Ricasoli 58-60

Enti promotori:

  • MiBAC

Sito ufficiale: http://www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it



Nel corso delle aperture serali estivepreviste il martedì dalle 19.00 alle 22.00, fino al 25 settembre 2018, il Direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg, ha il piacere di offrire un ciclo di undici incontri, tenuti  da importanti personalità dell’arte e della cultura fiorentina, ciascuno dedicato ad approfondire un’opera delle collezioni del Museo.
 
Il prossimo appuntamento, previsto per martedì 4 settembre nella Sala del Colosso, dalle ore 19.30 alle 20.00 circa, vedrà protagonista Antonio Paolucci. Relatore di assoluta eccellenza, ha ricoperto alcuni tra gli incarichi più prestigiosi nell’amministrazione dei beni culturali: Soprintendente a Venezia, Verona, Mantova, Firenze, Ministro dei Beni Culturali, Direttore dei Musei Vaticani.
 
L’opera prescelta è il modello in terra cruda del Ratto delle Sabine di Giambologna, gruppo scultoreo la cui versione in marmo è collocata sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. La scultura costituisce un raro modello di grandi dimensioni realizzato con materiali leggeri: terra cruda caricata con paglia, peli e frammenti di legno, su un’armatura in legno e metallo tenuta insieme da corde. Quest’esemplare tanto fragile e di dimensioni così straordinarie si è conservato eccezionalmente integro fino ai nostri giorni.
Durante l’incontro, verrà offerto uno sguardo particolare sulla scultura, condividendo con il pubblico interessanti informazioni e suggestioni, frutto di un personale “legame” con l’opera trattata. Il confronto, dal tono colloquiale, porgerà un nuovo modo di vedere le opere attraverso un approccio originale, regalando un contributo personale e perciò unico alla comprensione dell’arte. 
 

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