Andrea Pazienza
Dal 25 Luglio 2013 al 07 Ottobre 2013
Genova
Luogo: Museo Emanuele Luzzati
Indirizzo: via Porta Siberia
Orari: tutti i giorni 10-13/ 15-19
Curatori: Museo Internazionale Luzzati, Nugae srl, Marina Comandini
Enti promotori:
- Regione Liguria
- Provincia di Genova
- Comune di Genova
- Archivio Andrea Pazienza
- Teatro dell’Archivolto
Costo del biglietto: € 5, gratis fino a 6 anni
Telefono per informazioni: +39 010 2532028/ 339 4604417
E-Mail info: comunicazione@museoluzzati.it
Sito ufficiale: http://www.museoluzzati.it/pag.php?id=2
Le opere di uno degli autori più amati in Italia approdano al Museo Luzzati nel Porto Antico di Genova dal 25 luglio al 7 ottobre 2013 con una ricca selezione di originali dalle serie che hanno ritratto e accompagnato una generazione complicata e appassionata tra gli anni ’70 e ‘80.
100 tavole compongono questa antologica, la più grande nel nord Italia da 15 anni a questa parte: dalle storie in slang di Pentothal a quelle perfide e ribelli di Zanardi, dalla struggente poesia di Pompeo, alla divertita e affettuosa ironia di Pert dedicata al Presidente Pertini e poi le storie di Astarte, Tanino Liberatore, le bellissime illustrazioni di Campofame, il grande fondale per lo spettacolo Dai Colli di Sosta Palmizi e molte altre tra vignette e tavole. Un’occasione unica per ripercorrere un pezzo di nostra storia recente dal punto di vista di “Paz” e per ammirare la straordinaria qualità artistica di un disegnatore diventato mito.
La mostra intende infatti mettere in risalto Andrea Pazienza artista, perché Pazienza, come dice Roberto Vecchioni, “Sembrava avesse un demone dentro a guidarlo quando disegnava, la sua abilità nel fare e non cancellare - perché quello che c’era era già ciò che voleva - era straordinaria, non ho mai visto niente di simile... e ne ho conosciuti tanti di artisti” e conferma Staino: “un continuatore della grande tradizione pittorica europea e, in particolare, italiana. Dietro di lui c’è il nostro Rinascimento, ma anche la Pop Art e Disney. Non se li studiava: era un confusionario che impastava tutto e lo rovesciava sulla carta, con l’occhio del narratore”. (da I dolori del giovane Paz, di Roberto Farina, ed. Coniglio Roma 2005)
In perfetto accordo con la sua epoca Pazienza rompeva i canonici modelli del fumetto tradizionale, ”grazie al suo continuo e travolgente cambiamento di registri, di stile, di grafia e di tecniche”. Con il suo “Individualismo creativo”… “dentro e fuori l’avanguardia, dentro e fuori il movimento, Pazienza espresse comunque questa sua posizione alternativa attraverso uno stile e un linguaggio grafico che se da un lato rappresentavano una diretta emanazione del clima di ricerca postmodern, allora in piena diffusione, dall’altro mettevano in risalto il suo autonomo percorso di ricerca e quella personale cifra artistica, che aveva manifestato sin dai suoi esordi”. Una unicità che si riflette, oltre che nel segno grafico, anche nel linguaggio: “ una sorta di gramelot - arricchito da slang, espressioni gergali, errori ortografici e digressioni idiomatiche - difficilmente traducibile e in parte responsabile della non adeguata diffusione della sua opera all’estero”. (Citazioni dal testo di Matteo Fochessati per il catalogo della mostra, ed. Nugae, 230 pp.).
Nella mostra si potranno ammirare gli originali a testimonianza della grande capacita e ecletticità artistica di Andrea Pazienza e si potrà sondare dal vivo come il suo talento e la sua genialità abbiamo contribuito alla creazione del mito.
La mostra è a cura di Museo Internazionale Luzzati, Nugae srl e Marina Comandini in collaborazione con Porto Antico spa; ha il patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Genova, Archivio Andrea Pazienza , Teatro dell’Archivolto. Sponsor istituzionale Latte Tigullio, Sponsor sostenitore Benedict School, sponsor Faber Castell, Nh Hoteles, U Giancu, ; Media Partner Radio Babboleo, Partner di comunicazione web Boccaccio Passoni.
Andrea Pazienza
Nato a San Benedetto del Tronto ma cresciuto a San Severo, in provincia di Foggia, città di cui era originario il padre, Andrea Pazienza scopre giovanissimo l'amore per il disegno, tanto che a 13 anni, trasferitosi a Pescara, frequenta il Liceo Artistico e, negli anni, espone varie volte le sue opere in mostre collettive.
Nel 1974 s'iscrive quindi al Dams, trasferendosi conseguentemente a Bologna negli anni incui l'Università è uno dei focolai principali della contestazione: proprio in questo ambiente nascono le sue prime storie a fumetti, da "Le straordinarie avventure di Pentothal" in poi, pubblicate in origine sulla rivista 'Alter Alter'.
Nel 1977, poi, assieme a Filippo Scozzari, Massimo Mattioli, Tanino Liberatore e Stefano Tamburini fonda la rivista 'Cannibale' e la Primo Carnera Editore, a cui seguirà la celeberrima 'Frigidaire'; le collaborazioni di Pazienza, comunque, svariano tra le più prestigiose riviste del settore ('Il Male', 'Corto Maltese', 'Comic Art', 'Linus', 'Tango' ea ltre), la pittura e alcune capatine nel mondo della grafica (copertine di dischi e manifesti di film, anche per Vecchioni e Fellini) e della pubblicità.
Autore eclettico, pubblica una miriade di storie: tra i suoi personaggi più ricorrenti il giovane crudele Zanardi e la caricatura dell'allora presidente Pertini.
Nel 1984 si trasferisce a Montepulciano, dove sposa nel 1986 Marina Comandini. Muore a Montepulciano il 16 giugno 1988.
Nel 2002 dai suoi fumetti è stato tratto un film, diretto da Renato De Maria: 'Paz!', nel 2005 il Teatro dell’Archivolto gli dedica lo spettacolo ‘Cose d’A Paz’, con Fabio De Luigi e la regia di Giorgio Gallione.
100 tavole compongono questa antologica, la più grande nel nord Italia da 15 anni a questa parte: dalle storie in slang di Pentothal a quelle perfide e ribelli di Zanardi, dalla struggente poesia di Pompeo, alla divertita e affettuosa ironia di Pert dedicata al Presidente Pertini e poi le storie di Astarte, Tanino Liberatore, le bellissime illustrazioni di Campofame, il grande fondale per lo spettacolo Dai Colli di Sosta Palmizi e molte altre tra vignette e tavole. Un’occasione unica per ripercorrere un pezzo di nostra storia recente dal punto di vista di “Paz” e per ammirare la straordinaria qualità artistica di un disegnatore diventato mito.
La mostra intende infatti mettere in risalto Andrea Pazienza artista, perché Pazienza, come dice Roberto Vecchioni, “Sembrava avesse un demone dentro a guidarlo quando disegnava, la sua abilità nel fare e non cancellare - perché quello che c’era era già ciò che voleva - era straordinaria, non ho mai visto niente di simile... e ne ho conosciuti tanti di artisti” e conferma Staino: “un continuatore della grande tradizione pittorica europea e, in particolare, italiana. Dietro di lui c’è il nostro Rinascimento, ma anche la Pop Art e Disney. Non se li studiava: era un confusionario che impastava tutto e lo rovesciava sulla carta, con l’occhio del narratore”. (da I dolori del giovane Paz, di Roberto Farina, ed. Coniglio Roma 2005)
In perfetto accordo con la sua epoca Pazienza rompeva i canonici modelli del fumetto tradizionale, ”grazie al suo continuo e travolgente cambiamento di registri, di stile, di grafia e di tecniche”. Con il suo “Individualismo creativo”… “dentro e fuori l’avanguardia, dentro e fuori il movimento, Pazienza espresse comunque questa sua posizione alternativa attraverso uno stile e un linguaggio grafico che se da un lato rappresentavano una diretta emanazione del clima di ricerca postmodern, allora in piena diffusione, dall’altro mettevano in risalto il suo autonomo percorso di ricerca e quella personale cifra artistica, che aveva manifestato sin dai suoi esordi”. Una unicità che si riflette, oltre che nel segno grafico, anche nel linguaggio: “ una sorta di gramelot - arricchito da slang, espressioni gergali, errori ortografici e digressioni idiomatiche - difficilmente traducibile e in parte responsabile della non adeguata diffusione della sua opera all’estero”. (Citazioni dal testo di Matteo Fochessati per il catalogo della mostra, ed. Nugae, 230 pp.).
Nella mostra si potranno ammirare gli originali a testimonianza della grande capacita e ecletticità artistica di Andrea Pazienza e si potrà sondare dal vivo come il suo talento e la sua genialità abbiamo contribuito alla creazione del mito.
La mostra è a cura di Museo Internazionale Luzzati, Nugae srl e Marina Comandini in collaborazione con Porto Antico spa; ha il patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Genova, Archivio Andrea Pazienza , Teatro dell’Archivolto. Sponsor istituzionale Latte Tigullio, Sponsor sostenitore Benedict School, sponsor Faber Castell, Nh Hoteles, U Giancu, ; Media Partner Radio Babboleo, Partner di comunicazione web Boccaccio Passoni.
Andrea Pazienza
Nato a San Benedetto del Tronto ma cresciuto a San Severo, in provincia di Foggia, città di cui era originario il padre, Andrea Pazienza scopre giovanissimo l'amore per il disegno, tanto che a 13 anni, trasferitosi a Pescara, frequenta il Liceo Artistico e, negli anni, espone varie volte le sue opere in mostre collettive.
Nel 1974 s'iscrive quindi al Dams, trasferendosi conseguentemente a Bologna negli anni incui l'Università è uno dei focolai principali della contestazione: proprio in questo ambiente nascono le sue prime storie a fumetti, da "Le straordinarie avventure di Pentothal" in poi, pubblicate in origine sulla rivista 'Alter Alter'.
Nel 1977, poi, assieme a Filippo Scozzari, Massimo Mattioli, Tanino Liberatore e Stefano Tamburini fonda la rivista 'Cannibale' e la Primo Carnera Editore, a cui seguirà la celeberrima 'Frigidaire'; le collaborazioni di Pazienza, comunque, svariano tra le più prestigiose riviste del settore ('Il Male', 'Corto Maltese', 'Comic Art', 'Linus', 'Tango' ea ltre), la pittura e alcune capatine nel mondo della grafica (copertine di dischi e manifesti di film, anche per Vecchioni e Fellini) e della pubblicità.
Autore eclettico, pubblica una miriade di storie: tra i suoi personaggi più ricorrenti il giovane crudele Zanardi e la caricatura dell'allora presidente Pertini.
Nel 1984 si trasferisce a Montepulciano, dove sposa nel 1986 Marina Comandini. Muore a Montepulciano il 16 giugno 1988.
Nel 2002 dai suoi fumetti è stato tratto un film, diretto da Renato De Maria: 'Paz!', nel 2005 il Teatro dell’Archivolto gli dedica lo spettacolo ‘Cose d’A Paz’, con Fabio De Luigi e la regia di Giorgio Gallione.
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