CINEPASSIONI. Storie di immagini e collezionismo
Dal 13 Aprile 2017 al 07 Gennaio 2018
Genova
Luogo: Loggia della Mercanzia
Indirizzo: piazza Banchi
Orari: da lunedì a giovedì ore 13-18; venerdì, sabato, domenica ore 10-19
Curatori: Luca Malavasi
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 5 (da 6 a 18 anni, disabili, studenti universitari e possessori GreenCard giovani, possessori Card Musei, dipendenti comunali con badge), gratuito 0-5-anni, insegnanti accompagnatori classi, accompagnatori gruppi 1 ogni 15 pax, giornalisti in possesso del tesserino
Telefono per informazioni: +39 010 5574836
Sito ufficiale: http://www.genovacreativa.it/
L'esposizione é curata da Luca Malavasi - docente di Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Genova - e nasce dal desiderio di valorizzare e far conoscere tre importanti realtà legate al cinema presenti in città: la Cineteca D.W. Griffith, fondata da Angelo Humouda, la Collezione intitolata a Stefano Pittaluga e la Collezione Cine Ciak, rispettivamente centrate sul patrimonio filmico, sulla tecnologia cinematografica e sull’oggettistica
Tre raccolte, in larga parte mai mostrate al pubblico, estese dalle origini della storia del cinema a oggi, e simbolo di un collezionismo “spontaneo” che unisce ricerca storica e passione cinefila. È di questa passione – rigorosamente plurale, come esplicita il titolo – che la mostra racconta lo sviluppo storico e culturale, interpretando la ricchezza delle collezioni attraverso un percorso che privilegia l’impatto sociale, culturale e, appunto, passionale del cinema. Fin dalla sua comparsa, infatti, esso non si è limitato a popolare il mondo di storie e immagini, tra racconto della realtà e fughe nell’immaginazione, ma ha anche modificato profondamente il modo di vedere e conoscere noi stessi e ciò che ci circonda.
Il rapporto tra immagini e spettatori è dunque il perno attorno al quale si sviluppa il percorso della mostra, che inizia ricostruendo, grazie soprattutto alla lanterna magica, l’origine della moderna passione per le “visioni luminose”, per continuare con la storia della tecnologia, professionale ma anche amatoriale: una storia, quest’ultima, che è testimone, tra le altre cose, del precoce desiderio di fare del cinema anche uno strumento per il racconto e la memoria personali. Dalla “pesantezza” dei mezzi di produzione si passa quindi al flusso immateriale del film e al momento della visione che, nata come rituale collettivo, sta oggi evolvendo verso nuove pratiche e nuovi modelli, più individuali e soggettivi. Chiude la mostra una selezione di oggetti da collezione ispirati a celebri film, dagli anni Trenta del Novecento a oggi: una memoria tangibile che, tra le altre cose, contribuisce a espandere l’esperienza del film e il potere dell’immaginario cinematografico. E un ideale punto d’arrivo della passione che può unire film e spettatori, e che racconta, sul piano dell’immaginario, del passaggio del cinema da dispositivo tecnologico a dispositivo sociale, da pratica industriale a prassi culturale ed emozionale.
La mostra è divisa in quattro sezioni:
La prima sezione racconta il “cinema prima del cinema”, con un’installazione video a quattro canali creata appositamente per la mostra e all’esposizione di “macchine della visione” come lanterne magiche, vetrini per lanterna e camere ottiche
La seconda sezione è interamente dedicata a una selezione di tecnologia cinematografica, suddivisa nella classica “filiera” della produzione: ripresa, edizione, proiezione. In questa sezione sono esposti macchinari sia professionali sia amatoriali, italiani e stranieri, dalle origini alla metà del Novecento.
La terza sezione del percorso conduce dalla “fabbrica” del cinema al suo prodotto finito, il film, insistendo in particolare sul momento della visione.
La quarta e ultima parte del percorso si concentra infine su alcune pratiche, sociali e culturali, che prolungano e “solidificano” il rapporto con il cinema: prima una piccola sezione di paratesti cartacei, che testimoniano di altre forme di passione come la cinefilia delle riviste e il divismo, e di rielaborazione dell’esperienza cinematografica nella critica. Poi un’ampia selezione di oggetti provenienti dalla collezione Cine Ciak: statue, busti, action figures, modellini, diorami, 3D recreations, giocattoli, manifesti, costumi, movie props, memorabilia, gadget e altro ancora, riferiti tanto ad alcuni film del passato quanto a blockbuster contemporanei, da Star Wars a Harry Potter, da Superman a Spiderman.
Dal punto di vista dell’allestimento, la mostra punta a immergere lo spettatore in una situazione ricca non soltanto di contenuti ma anche di stimoli visivi, audiovisivi e sonori, anche grazie al ricorso a installazioni video, contenuti in Realtà Virtuale, proiezioni cinematografiche e olografiche, come quella che accoglie il visitatore e che vede protagonista l’attore Stefano Annoni.
IL FUORIMOSTRA
Cinepassioni nei vicoli. Altre storie di immagini e collezionismo
Poco lontano dalla Loggia della Mercanzia, in via dei Conservatori del Mare - asse secondario oggetto di un recente intervento di recupero che unisce via degli Orefici con via di San Pietro della Porta - in un’area liberamente accessibile giorno e notte, si sviluppa un percorso “fuorimostra”, a cura di Ferdinando Bonora dove vengono presentate alcune suggestioni legate al cinema a Genova e in Liguria, insieme ad altre realtà di collezionismo genovese. Genova e la Liguria, del resto, furono e sono tuttora sede di società e stabilimenti di produzione, set cinematografico, patria e luogo di passaggio e lavoro di produttori, registi, attori, scenografi di fama locale o internazionale.
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