Cosmic Jive: Tomás Saraceno. The Spider Sessions
Dal 13 Giugno 2014 al 07 Settembre 2014
Genova
Luogo: Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce
Indirizzo: via Jacopo Ruffini 3
Orari: dal martedì al venerdì 9-18.30; sabato e domenica 10-18.30
Curatori: Ilaria Bonacossa, Luca Cerizza
Enti promotori:
- Palazzo Ducale
- Fondazione per la Cultura Genova
- Fondazione Edoardo Garrone Genova
- Hofima Holding Finanziaria Malacalza Genova
Telefono per informazioni: +39 010 5574012 / 4047 / 4826
E-Mail info: ufficiostampa@palazzoducale.genova.it
Sito ufficiale: http://www.villacroce.org
Il lavoro di Tomás Saraceno si struttura attraverso la ricerca utopico-scientifica di modelli alternativi di coesistenza sociale. I suoi lavori sembrano autogenerarsi l’uno dall’altro attraverso un inarrestabile bisogno di indagare specifici pattern strutturali presenti in ambienti fisici e biologici che spaziano da macro-strutture cosmiche a micro-sistemi biologici. A Villa Croce, Tomás Saraceno prosegue l’indagine, intrapresa ormai da alcuni anni, sull'intricato mondo dei ragni. Già al centro di alcuni importanti interventi installativi e “abitabili” come Galaxy Forming along Filaments, like Droplets along the Strands of a Spider’s Web, presentato alla Biennale di Venezia del 2009, o 14 Billions (Working Title) realizzato alla Bonniers Konsthall di Stoccolma nel 2010, il motivo della ragnatela, nelle sue valenze architettoniche, ingegneristiche, sociali, cosmologiche e simboliche, viene ulteriormente sviluppato nel progetto di Villa Croce.
Cosmic Jive: Tomás Saraceno. The Spider Sessions è un progetto concepito appositamente per il museo da Tomás Saraceno e il Saraceno Studio in collaborazione con biologi, musicisti, architetti e ingegneri elettronici con l'obiettivo di esplorare il suono e le vibrazioni del mondo dei ragni.
La mostra si propaga nei diversi ambienti della villa ottocentesca collegandoli fra loro. Il piano nobile del museo ospita un’installazione sonora interattiva: il movimento dei visitatori nelle sale, rilevato da sensori collocati in maniera strategica, determina una serie di situazioni acustiche per cui, in base alla sua posizione nel museo, il pubblico percepirà diverse composizioni sonore. Le casse acustiche sulla sinistra trasmettono il suono prodotto da ragni semi-sociali posti su ragnatele fatte da ragni solitari, mentre sulla destra, le casse riproducono il suono emesso da ragni solitari su ragnatele costruite da ragni sociali. La prevalenza del suono trasmesso dalle casse di destra o di sinistra dipenderà dalla posizione del visitatore nella sale. Saranno ascoltatori politici attivi?
I suoni trasmessi derivano dalla combinazione di vibrazioni emesse da alcune specie di ragni mentre tessono le loro tele cosmiche, si accoppiano, o catturano una preda - registrati con vibrometri laser-Doppler e altre apparecchiature - e di vibrazioni extraterrestri captate da diverse agenzie spaziali.
Enrico Fermi, cercando forme di vita nell'universo, sembra aver detto: “Dove sono tutti quanti?”. Se non abbiamo mai stabilito un contatto con forme di vita extra terrestri, forse è perché non siamo mai riusciti a suonare uno strumento musicale all'unisono. Allora, forse, queste tele ibride sono i primi veri strumenti collettivi! I ragni eseguono, insieme e contemporaneamente, una sinfonia complessa nella quale il suono di una corda si riverbera su tutte le altre... Se, come specie, riuscissimo ad “accordarci”, anche la terra potrebbe riverberare... e, fuori dall'eliosfera, la sonda spaziale Voyager potrebbe captare la nostra oscillazione acustica!... Big Bang! La presenza del pubblico creerà, quindi, un paesaggio sonoro instabile, in costante via di definizione e la relazione imprevedibile tra movimento e suono intesserà una sorta di invisibile ragnatela acustica nelle sale del museo. Come i ragni percepiscono la realtà attraverso pressione e vibrazioni, piuttosto che attraverso lo sguardo o le immagini, così il visitatore, immerso in uno spazio quasi del tutto buio, imparerà a comunicare e a orientarsi attraverso il movimento del corpo e il senso dell'udito. In questo ambiente indeterminato, fatto di relazioni temporanee, i corpi dei visitatori “suonano” con i loro movimenti la grande ragnatela invisibile. In un simile contesto, sensibile e vibrante, nuove forme di collaborazione vengono gradualmente scoperte, percepite, ed esperite dal pubblico. Come già in altre sue installazioni, anche questo lavoro di Tomás Saraceno costituisce una comunità temporanea densa di implicazioni sociali rispetto a modelli presenti e futuri di coesistenza.
Al piano nobile, sono inoltre esposti due ragnatele ibride- strumenti, intessute da tre specie di ragni, la Cyrtophora citricola, la Nephila kenianensis, e la Cyrtophora moluccensis. Queste strutture stratificate sono il prodotto della collaborazione di ragni appartenenti a specie che presentano diversi gradi di socialità: solitarie (ragni che vivono soli sulle ragnatele), sociali, e semi-sociali (comunità di ragni che vivono su un'unica ragnatela). Ognuna di queste tele ibride è il frutto tridimensionale di una collaborazione aracnologica che sovrappone, trasforma, e ri-orienta le ragnatele creando configurazioni che non esistono in natura e che, per Tomás Saraceno, sono unici strumenti di comunicazione, cooperazione, e seduzione.
La prima opera, Work in Progress: Hybrid-web Instrument Centaurus A, constructed by the solitary Nephila kenianensis for three weeks, with Live performance by the quintet of semi social Cyrtophora citricola (Lavori in corso: strumento-ragnatela ibrido Centaurus A, costruito dalla Nephila kenianensis in tre settimane, con performance live del quintetto della semi- sociale Cyrtophora citricola), ha un titolo eponimo. Esposta senza alcuna protezione, sospesa nell'aria, la ragnatela è illuminata da luci direzionali che rivelano la fragilità e la complessità dello strumento e dei suoi musicisti, insieme a un etereo pulviscolo cosmico. La performance della Cyrtophora - la tessitura della tela - proseguirà durate la mostra portando lo strumento-ragnatela a continuare ad evolversi.
Il secondo strumento-ragnatela ibrida Hybrid semi-social musical instrument NGC 2976 (Strumento musicale semi-ibrido NGC 2976) è, invece, presentato in una teca di vetro. Questa ragnatela è stata tessuta per le prime tre settimane dalla Cyrtophora citricola, e successivamente per altre quattro settimane dalla Cyrtophora moluccensis. Tuttavia la seconda specie è entrata in azione solo dopo che la struttura in carbonio è stata ruotata sull'asse Z verso il ISS, spostando, quindi, l'azione della forza di gravità sullo strumento-ragnatela e sui suoi musicisti. [ILSRA, Ragnatela 3D in microgravità, Application alla European Science Foundation per studiare la costruzione e la struttura delle ragnatele 3D in condizioni di microgravità, G. Clemente, T. Saraceno, P. Jäger, S. Zschokke, R.D. Düppe]. Il team del Dipartimento PAVIS dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con lo Studio Saraceno, ha fornito gli strumenti utili alla costruzione dell'immagine tridimensionale di una vera ragnatela. Grazie a un emettitore di foglietti di luce laser, i ricercatori hanno illuminato la ragnatela nella sua profondità e lungo tutta la sua altezza, mentre ne acquisivano l'immagine in sequenza con una macchina fotografica. L'insieme delle fotografie è stato poi elaborato e codificato a colori in un'unica ricostruzione tridimensionale.
Sullo scalone nobile del museo, l'installazione site-specific di Jol Thomson, ispirata alla fotografia extraterrestre e alla ricerche attuali sull'Antropocene, sembra mettere le ragnatele cosmiche in relazione con la terra ampliando le stratificazioni di senso della mostra. Curato da CHAN, il progetto collega la creazione del sapere e delle immagini ad alcune forme di “magia”, riportando lo sguardo proveniente dalla profondità dello spazio cosmico in asse con la Terra e con la vita umana.
Al piano terra, nella sala adiacente alla Biblioteca, è allestito il Cosmic Hive (Sciame Cosmico); uno spazio dedicato alla raccolta e condivisione di parole, immagini, suoni, disegni del pubblico che possono essere fotocopiati e inviati via posta o email. Questa antologia open source nasce da uno scambio tra il pubblico e lo Studio Saraceno ed include una serie di testi selezionati o commissionati dallo Studio Saraceno, insieme a Adrian Krell e Jol Thomson. Questo spazio di condivisione e scambio di idee e saperi mira ad approfondire le più diverse implicazioni dello studio dei ragni, della musica e delle vibrazioni cosmiche attraverso i contributi dei seguenti specialisti internazionali in aracnologia, musicisti e artisti: Dr. Frédérique Aït- Touati, Ivana Franke, Mouna Mekouar, Dr. Thomas Gorochowski, Dr. Peter Jäger, Leila Kinney and Dr. Markus
Beuhler, PreDoc. Sandeep Patil, John Macdonald, Dr. Andrew C. Mason, Prof. (em.) Dr. Friedrich G. Barth, PhD. Prof. (em.) Yael Lubin, Prof. Dr. Hannelore Hoch and Dr. Roland Mühlethaler, David Toop, PD. Dr. Samuel Zschokke.
Infine, in occasione della fine della mostra e sempre in collaborazione con il Dipartimento PAVIS dell'IIT di Genova, Villa Croce organizzerà una conferenza, a cura di Joseph Grima e Tomás Saraceno, in cui “produttori di conoscenza” di varie discipline sono invitati a condividere e articolare il proprio “background cosmico”.
Il libro, Cosmic Jive, è stato realizzato grazie al sostegno di Hofima, Holding Finanziaria Malacalza, uno degli sponsor principali del museo.
La mostra Cosmic Jive: Tomás Saraceno. The Spider Sessions è realizzata in collaborazione con Prof. Dr. Hannelore Hoch and Dr. Roland Mühlethaler, Museum für Naturkunde AG Biosystematik, Hemiptera Research Group, Leibniz-Institut für Evolutions- und Biodiversitätsforschung an der Humboldt-Universität zu Berlin, con la collaborazione del Prof. Dr. Roberto Cingolani, Prof. Dr. Vittorio Murino, Dr. Alessio Del Bue, Dr. Carlos Beltran Gonzalez, Dr. Paolo Bianchini, Istituto Italiano di Tecnologia, Genova.
Tomás Saraceno, nato in Argentina nel 1973, vive sul pianeta Terra. Lavora regolarmente con ricercatori, scienziati, musicisti, architetti e artisti di diverse nazionalità in uno spazio di ricerca collaborativo e open source. In bilico tra arte e scienza, lo Studio Saraceno produce visioni alternative che mettono radicalmente in discussione le barriere geografiche, le modalità abitative e le regole sociali esplorando altri modelli di vita per i pianeti, la terra e oltre.
Dopo la laurea in architettura a Buenos Aires, Tomás Saraceno frequenta la Städelschule di Francoforte dove studia con Thomas Bayrle e Peter Cook (fondatore di Archigram), sviluppando le fondamenta della sua pratica artistica. Nell’ultimo decennio, Tomás Saraceno si è affermato come uno degli artisti più importanti della sua generazione come testimoniano le numerose partecipazioni a Biennali e a mostre in musei internazionali. Saraceno ha partecipato alla Biennale Internazionale di Arti Visive di Venezia nel 2001, 2003 e 2009, alla Biennale di São Paulo nel 2006. Le sue opera sono state esposte in numerosi musei internazionali tra cui il Barbican Art Center di Londra (2006), il Bonniers Konsthall di Stoccolma (2010), l’Hamburger Bahnhof di Berlino (2011), il Metropolitan Museum di New York (2012), l’HangarBicocca di Milano (2012) e il K21 di Düsseldorf (2013). Parallelamente a questa ricca attività espositiva, Saraceno ha intrapreso una serie di importanti collaborazioni con prestigiose istituzioni scientifiche: nel 2009 è stato artista-residente del International Space Studies Program della NASA, e nel 2012 ha sviluppato un progetto durante la sua residenza al MIT Center for Art, Science Technology (CAST) di Boston. Nel 2009, Saraceno ha ricevuto il Calder Prize per le arti.
Cosmic Jive: Tomás Saraceno. The Spider Sessions è un progetto concepito appositamente per il museo da Tomás Saraceno e il Saraceno Studio in collaborazione con biologi, musicisti, architetti e ingegneri elettronici con l'obiettivo di esplorare il suono e le vibrazioni del mondo dei ragni.
La mostra si propaga nei diversi ambienti della villa ottocentesca collegandoli fra loro. Il piano nobile del museo ospita un’installazione sonora interattiva: il movimento dei visitatori nelle sale, rilevato da sensori collocati in maniera strategica, determina una serie di situazioni acustiche per cui, in base alla sua posizione nel museo, il pubblico percepirà diverse composizioni sonore. Le casse acustiche sulla sinistra trasmettono il suono prodotto da ragni semi-sociali posti su ragnatele fatte da ragni solitari, mentre sulla destra, le casse riproducono il suono emesso da ragni solitari su ragnatele costruite da ragni sociali. La prevalenza del suono trasmesso dalle casse di destra o di sinistra dipenderà dalla posizione del visitatore nella sale. Saranno ascoltatori politici attivi?
I suoni trasmessi derivano dalla combinazione di vibrazioni emesse da alcune specie di ragni mentre tessono le loro tele cosmiche, si accoppiano, o catturano una preda - registrati con vibrometri laser-Doppler e altre apparecchiature - e di vibrazioni extraterrestri captate da diverse agenzie spaziali.
Enrico Fermi, cercando forme di vita nell'universo, sembra aver detto: “Dove sono tutti quanti?”. Se non abbiamo mai stabilito un contatto con forme di vita extra terrestri, forse è perché non siamo mai riusciti a suonare uno strumento musicale all'unisono. Allora, forse, queste tele ibride sono i primi veri strumenti collettivi! I ragni eseguono, insieme e contemporaneamente, una sinfonia complessa nella quale il suono di una corda si riverbera su tutte le altre... Se, come specie, riuscissimo ad “accordarci”, anche la terra potrebbe riverberare... e, fuori dall'eliosfera, la sonda spaziale Voyager potrebbe captare la nostra oscillazione acustica!... Big Bang! La presenza del pubblico creerà, quindi, un paesaggio sonoro instabile, in costante via di definizione e la relazione imprevedibile tra movimento e suono intesserà una sorta di invisibile ragnatela acustica nelle sale del museo. Come i ragni percepiscono la realtà attraverso pressione e vibrazioni, piuttosto che attraverso lo sguardo o le immagini, così il visitatore, immerso in uno spazio quasi del tutto buio, imparerà a comunicare e a orientarsi attraverso il movimento del corpo e il senso dell'udito. In questo ambiente indeterminato, fatto di relazioni temporanee, i corpi dei visitatori “suonano” con i loro movimenti la grande ragnatela invisibile. In un simile contesto, sensibile e vibrante, nuove forme di collaborazione vengono gradualmente scoperte, percepite, ed esperite dal pubblico. Come già in altre sue installazioni, anche questo lavoro di Tomás Saraceno costituisce una comunità temporanea densa di implicazioni sociali rispetto a modelli presenti e futuri di coesistenza.
Al piano nobile, sono inoltre esposti due ragnatele ibride- strumenti, intessute da tre specie di ragni, la Cyrtophora citricola, la Nephila kenianensis, e la Cyrtophora moluccensis. Queste strutture stratificate sono il prodotto della collaborazione di ragni appartenenti a specie che presentano diversi gradi di socialità: solitarie (ragni che vivono soli sulle ragnatele), sociali, e semi-sociali (comunità di ragni che vivono su un'unica ragnatela). Ognuna di queste tele ibride è il frutto tridimensionale di una collaborazione aracnologica che sovrappone, trasforma, e ri-orienta le ragnatele creando configurazioni che non esistono in natura e che, per Tomás Saraceno, sono unici strumenti di comunicazione, cooperazione, e seduzione.
La prima opera, Work in Progress: Hybrid-web Instrument Centaurus A, constructed by the solitary Nephila kenianensis for three weeks, with Live performance by the quintet of semi social Cyrtophora citricola (Lavori in corso: strumento-ragnatela ibrido Centaurus A, costruito dalla Nephila kenianensis in tre settimane, con performance live del quintetto della semi- sociale Cyrtophora citricola), ha un titolo eponimo. Esposta senza alcuna protezione, sospesa nell'aria, la ragnatela è illuminata da luci direzionali che rivelano la fragilità e la complessità dello strumento e dei suoi musicisti, insieme a un etereo pulviscolo cosmico. La performance della Cyrtophora - la tessitura della tela - proseguirà durate la mostra portando lo strumento-ragnatela a continuare ad evolversi.
Il secondo strumento-ragnatela ibrida Hybrid semi-social musical instrument NGC 2976 (Strumento musicale semi-ibrido NGC 2976) è, invece, presentato in una teca di vetro. Questa ragnatela è stata tessuta per le prime tre settimane dalla Cyrtophora citricola, e successivamente per altre quattro settimane dalla Cyrtophora moluccensis. Tuttavia la seconda specie è entrata in azione solo dopo che la struttura in carbonio è stata ruotata sull'asse Z verso il ISS, spostando, quindi, l'azione della forza di gravità sullo strumento-ragnatela e sui suoi musicisti. [ILSRA, Ragnatela 3D in microgravità, Application alla European Science Foundation per studiare la costruzione e la struttura delle ragnatele 3D in condizioni di microgravità, G. Clemente, T. Saraceno, P. Jäger, S. Zschokke, R.D. Düppe]. Il team del Dipartimento PAVIS dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con lo Studio Saraceno, ha fornito gli strumenti utili alla costruzione dell'immagine tridimensionale di una vera ragnatela. Grazie a un emettitore di foglietti di luce laser, i ricercatori hanno illuminato la ragnatela nella sua profondità e lungo tutta la sua altezza, mentre ne acquisivano l'immagine in sequenza con una macchina fotografica. L'insieme delle fotografie è stato poi elaborato e codificato a colori in un'unica ricostruzione tridimensionale.
Sullo scalone nobile del museo, l'installazione site-specific di Jol Thomson, ispirata alla fotografia extraterrestre e alla ricerche attuali sull'Antropocene, sembra mettere le ragnatele cosmiche in relazione con la terra ampliando le stratificazioni di senso della mostra. Curato da CHAN, il progetto collega la creazione del sapere e delle immagini ad alcune forme di “magia”, riportando lo sguardo proveniente dalla profondità dello spazio cosmico in asse con la Terra e con la vita umana.
Al piano terra, nella sala adiacente alla Biblioteca, è allestito il Cosmic Hive (Sciame Cosmico); uno spazio dedicato alla raccolta e condivisione di parole, immagini, suoni, disegni del pubblico che possono essere fotocopiati e inviati via posta o email. Questa antologia open source nasce da uno scambio tra il pubblico e lo Studio Saraceno ed include una serie di testi selezionati o commissionati dallo Studio Saraceno, insieme a Adrian Krell e Jol Thomson. Questo spazio di condivisione e scambio di idee e saperi mira ad approfondire le più diverse implicazioni dello studio dei ragni, della musica e delle vibrazioni cosmiche attraverso i contributi dei seguenti specialisti internazionali in aracnologia, musicisti e artisti: Dr. Frédérique Aït- Touati, Ivana Franke, Mouna Mekouar, Dr. Thomas Gorochowski, Dr. Peter Jäger, Leila Kinney and Dr. Markus
Beuhler, PreDoc. Sandeep Patil, John Macdonald, Dr. Andrew C. Mason, Prof. (em.) Dr. Friedrich G. Barth, PhD. Prof. (em.) Yael Lubin, Prof. Dr. Hannelore Hoch and Dr. Roland Mühlethaler, David Toop, PD. Dr. Samuel Zschokke.
Infine, in occasione della fine della mostra e sempre in collaborazione con il Dipartimento PAVIS dell'IIT di Genova, Villa Croce organizzerà una conferenza, a cura di Joseph Grima e Tomás Saraceno, in cui “produttori di conoscenza” di varie discipline sono invitati a condividere e articolare il proprio “background cosmico”.
Il libro, Cosmic Jive, è stato realizzato grazie al sostegno di Hofima, Holding Finanziaria Malacalza, uno degli sponsor principali del museo.
La mostra Cosmic Jive: Tomás Saraceno. The Spider Sessions è realizzata in collaborazione con Prof. Dr. Hannelore Hoch and Dr. Roland Mühlethaler, Museum für Naturkunde AG Biosystematik, Hemiptera Research Group, Leibniz-Institut für Evolutions- und Biodiversitätsforschung an der Humboldt-Universität zu Berlin, con la collaborazione del Prof. Dr. Roberto Cingolani, Prof. Dr. Vittorio Murino, Dr. Alessio Del Bue, Dr. Carlos Beltran Gonzalez, Dr. Paolo Bianchini, Istituto Italiano di Tecnologia, Genova.
Tomás Saraceno, nato in Argentina nel 1973, vive sul pianeta Terra. Lavora regolarmente con ricercatori, scienziati, musicisti, architetti e artisti di diverse nazionalità in uno spazio di ricerca collaborativo e open source. In bilico tra arte e scienza, lo Studio Saraceno produce visioni alternative che mettono radicalmente in discussione le barriere geografiche, le modalità abitative e le regole sociali esplorando altri modelli di vita per i pianeti, la terra e oltre.
Dopo la laurea in architettura a Buenos Aires, Tomás Saraceno frequenta la Städelschule di Francoforte dove studia con Thomas Bayrle e Peter Cook (fondatore di Archigram), sviluppando le fondamenta della sua pratica artistica. Nell’ultimo decennio, Tomás Saraceno si è affermato come uno degli artisti più importanti della sua generazione come testimoniano le numerose partecipazioni a Biennali e a mostre in musei internazionali. Saraceno ha partecipato alla Biennale Internazionale di Arti Visive di Venezia nel 2001, 2003 e 2009, alla Biennale di São Paulo nel 2006. Le sue opera sono state esposte in numerosi musei internazionali tra cui il Barbican Art Center di Londra (2006), il Bonniers Konsthall di Stoccolma (2010), l’Hamburger Bahnhof di Berlino (2011), il Metropolitan Museum di New York (2012), l’HangarBicocca di Milano (2012) e il K21 di Düsseldorf (2013). Parallelamente a questa ricca attività espositiva, Saraceno ha intrapreso una serie di importanti collaborazioni con prestigiose istituzioni scientifiche: nel 2009 è stato artista-residente del International Space Studies Program della NASA, e nel 2012 ha sviluppato un progetto durante la sua residenza al MIT Center for Art, Science Technology (CAST) di Boston. Nel 2009, Saraceno ha ricevuto il Calder Prize per le arti.
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