Francesca Canepa Costa. Caleidoscopio

© Francesca Canepa Costa

 

Dal 10 Dicembre 2016 al 23 Dicembre 2016

Genova

Luogo: Satura art gallery

Indirizzo: piazza Stella 5/1

Orari: dal martedì al sabato 15-19

Curatori: Elena Colombo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.satura.it



Si inaugura sabato 10 dicembre 2016 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale "Caleidoscopio" di Francesca Canepa Costa a cura di Elena Colombo.

La mostra resterà aperta fino al 23 dicembre 2016 dal martedì al sabato con orario 15-19.

Chi ha visto il film giapponese "Hana-bi" conosce l'esatta traduzione dei "fiori di fuoco", i fuochi d'artificio che riempiono il cielo delle estati nipponiche, così in queste opere di Canepa abbiamo un'epifania di colori, passaggi quasi boreali che hanno qualcosa di almodovariano. Tutto gioca sul colore, la trasformazione da uno all'altro è di per se una rivelazione. Negli anni Sessanta, il critico d'arte Greenberg aveva definito un nuovo movimento, la "Post-Painterly Abstraction" che andava oltre il Color Field Painting e l'astrattismo lirico, abolendo l'aspetto puramente decorativo con tinte accese. L'aspetto lineare andava oltre la composizione chiusa e lineare. Al Hed fonda una scrittura e una diversa spazialità basata su forme distribuite sulla superficie. I colori trasmettono un significato sganciandosi dal significante e creando nuove geometrie.

Canepa decostruisce con pennellate rapide e incrociate trovando un linguaggio già sviluppato dagli Impressionisti. I colori sono percepiti dalla retina secondo un meccanismo cromatico preciso. Qui i piccoli segni a x, ultimi resti di un'architettura bidimensionale, attirano lo sguardo come punti di fuga astronomici. Pare di vedere un drago nel cielo. Si potrebbe citare anche "Lucy in the sky with diamonds" con I suoi occhi caleidoscopici o le artiche suggestioni dei Sigur Rós. Comunque sia pare che l'ispirazione sia musicale, di una musica surreale che non lascia il tempo di ancorarsi a un unico punto di riferimento. Lo spettatore ascoltatore è chiamato a creare una propria partitura che rientri in quella dominazione astronomica che era stata intravista da Syd Barrett - forse in un suo viaggio lisergico. Si ha sempre la sensazione di qualcosa di avvolgente e vintage: il suono di un vecchio vinile, le tastiere dei Pink Floyd, persino i tessuti sgargianti dei vestiti degli Hippies. Tutto concorre al sogno di un cacciatore di aurore come se ne trovano nelle regioni scandinave. Ogni piccola aggiunta porta a una differente direzione ma, come disse il Gatto ad Alice, non è importante la direzione se non si sa di preciso dove si vuole andare. Piuttosto, Canepa rappresenta gli stati dell'anima con una sensibilità e una varietà che rispecchia l'emozione, ma anche una sorta di scienza quasi esatta.

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