Giorgio Laveri. Laveri Casinò
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Giorgio Laveri, Bluff, 2022. Ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, cm. 27x27x27 (installazione)
Dal 09 Dicembre 2022 al 15 Gennaio 2023
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: Piazza Giacomo Matteotti 9
Orari: tutti i giorni 10:00 – 19:00
Sito ufficiale: http://palazzoducale.genova.it
Dal 9 dicembre Palazzo Ducale ospiterà negli spazi della Sala Liguria le opere ceramiche di Giorgio Laveri.
Laveri corona i suoi cinquant’anni di attività con una grande esposizione antologica in grado di regalare una completa visione del percorso creativo che l’artista ha plasmato a partire dal suo lavoro a Roma presso Cinecittà, passando per le sperimentazioni di Cineceramica fino all’odierno periodo “gigantista” che gli ha permesso di consacrarsi a livello internazionale.
Laveri si sta divertendo da alcuni anni nel realizzare in ceramica, con colossali scale di accrescimento, generici e semplici oggetti tratti dal quotidiano, sculture in cui gli oggetti prescelti vengono modificati cromaticamente, smaltati con colori brillanti e specchianti, e trasformati in ingigantite forme monumentali destinate a durare nel tempo.
La trasformazione anche impercettibile della realtà è che gli oggetti ingigantiti in ceramica non funzionano, sono delle apparenze esteriori, delle sagome che non si possono impiegare: la penna stilografica non si può richiudere nel cappuccio, la colt e il carrarmato non sparano proiettili, la ciliegia non è commestibile, il temperino non riesce ad appuntire neppure una matita piccola o grande che sia, gli ormai obsoleti rullini fotografici tra poco saranno uno sbiadito ricordo, il lucchetto resta perennemente chiuso o aperto, la punta del rossetto non può rientrare nel suo contenitore, la molletta è irrigidita nella sua chiusura, la macchina fotografica istantanea Polaroidè una perfetta composizione geometrica inutilizzabile. In pochi casi succede che la caffettiera si possa svitare e il fischietto emetta un suono solo se burlescamente si soffia dalla parte opposta.
Non tutti hanno dimensioni monumentali, ma tutti sono foggiati con un materiale, la ceramica, che ben si presta a queste trasformazioni. Una esaltante riproduzione in scala ingrandita di piccoli e medi oggetti a cui solitamente non si presta nessuna attenzione, ma che nel tempo sono state delle piccole grandi invenzioni che, in alcuni casi, hanno migliorato l’esistenza e che oggi meritano un’inedita e macroscopica solennità, un imponente monumento-ricordo suggerito e valorizzato per effetto dei brillanti e luminosi smalti ceramici impiegati dall’artista.
Le opere esposte al Ducale di Genova, saranno raccolte in un catalogo edito da Vanilla Edizioni presentato in occasione del vernissage della mostra.
Inaugurazione: venerdi 9 dicembre, ore 17:30
Laveri corona i suoi cinquant’anni di attività con una grande esposizione antologica in grado di regalare una completa visione del percorso creativo che l’artista ha plasmato a partire dal suo lavoro a Roma presso Cinecittà, passando per le sperimentazioni di Cineceramica fino all’odierno periodo “gigantista” che gli ha permesso di consacrarsi a livello internazionale.
Laveri si sta divertendo da alcuni anni nel realizzare in ceramica, con colossali scale di accrescimento, generici e semplici oggetti tratti dal quotidiano, sculture in cui gli oggetti prescelti vengono modificati cromaticamente, smaltati con colori brillanti e specchianti, e trasformati in ingigantite forme monumentali destinate a durare nel tempo.
La trasformazione anche impercettibile della realtà è che gli oggetti ingigantiti in ceramica non funzionano, sono delle apparenze esteriori, delle sagome che non si possono impiegare: la penna stilografica non si può richiudere nel cappuccio, la colt e il carrarmato non sparano proiettili, la ciliegia non è commestibile, il temperino non riesce ad appuntire neppure una matita piccola o grande che sia, gli ormai obsoleti rullini fotografici tra poco saranno uno sbiadito ricordo, il lucchetto resta perennemente chiuso o aperto, la punta del rossetto non può rientrare nel suo contenitore, la molletta è irrigidita nella sua chiusura, la macchina fotografica istantanea Polaroidè una perfetta composizione geometrica inutilizzabile. In pochi casi succede che la caffettiera si possa svitare e il fischietto emetta un suono solo se burlescamente si soffia dalla parte opposta.
Non tutti hanno dimensioni monumentali, ma tutti sono foggiati con un materiale, la ceramica, che ben si presta a queste trasformazioni. Una esaltante riproduzione in scala ingrandita di piccoli e medi oggetti a cui solitamente non si presta nessuna attenzione, ma che nel tempo sono state delle piccole grandi invenzioni che, in alcuni casi, hanno migliorato l’esistenza e che oggi meritano un’inedita e macroscopica solennità, un imponente monumento-ricordo suggerito e valorizzato per effetto dei brillanti e luminosi smalti ceramici impiegati dall’artista.
Le opere esposte al Ducale di Genova, saranno raccolte in un catalogo edito da Vanilla Edizioni presentato in occasione del vernissage della mostra.
Inaugurazione: venerdi 9 dicembre, ore 17:30
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