Immagini per l'eternità. Il Cimitero di Staglieno nell’obiettivo dei fotografi dell’Ottocento
Dal 26 Maggio 2017 al 30 Luglio 2017
Genova
Luogo: Palazzo Rosso
Indirizzo: via Garibaldi 18
Orari: da martedì a giovedì 9-19; venerdì 9-19; venerdì 31/3- 7 e 28/4 - 5 e 26/5 - 9 e 30/6 - 7 e 28/7 - 4 e 25/8 - 1 e 22/9 - 6/10 : ore 9 -21 sabato e domenica 10-19.30; lunedì chiuso
Curatori: Elisabetta Papone
Costo del biglietto: Il biglietto comprende la visita a Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi: intero € 9, ridotto € 7. Gratuito per i cittadini UE da 0 a 18 anni e la domenica per i residenti nel Comune di Genova
Telefono per informazioni: +39 010 2759185
Inaugurato il 1° gennaio del 1851, il Cimitero di Staglieno è l’operazione urbana più importante della seconda metà del XIX secolo a Genova. Emblema dell’elegante opulenza aristocratica e borghese, appare ancora oggi come un museo a cielo aperto, dove sono rappresentate le principali correnti scultoree di fine XIX e inizio XX secolo, dal neoclassicismo al realismo, dal simbolismo al liberty e al déco, con opere diventate modelli per la scultura funeraria in Italia, in Europa, nelle Americhe.
La fotografia ha contribuito in maniera determinante alla diffusione di queste icone e, con esse, dell’immagine del capoluogo ligure: anche perché i decenni più significativi della produzione delle sculture (cioè gli ultimi del XIX secolo e i primi del XX) coincidono con il periodo nel quale l’arte fotografica raggiunge la piena maturità e dispiega le proprie capacità comunicative.
Un’alta percentuale della produzione fotografica genovese, dagli anni Sessanta del XIX secolo, è riservata a Staglieno.
La prima notizia sulla circolazione di tavole fotografiche dedicate al Cimitero, realizzate e messe in commercio da Giovanni Battista Caorsi, risale al 1867, ed è riportata con risalto sui giornali cittadini. Dal 1870 inizia la produzione di Album fotografici che hanno come principale soggetto il complesso monumentale, commissionati dal Municipio o frutto di iniziativa privata; risale all’inizio dell’ottavo decennio l’apertura, all’ingresso della necropoli, di un negozio specializzato nella vendita di fotografie del Camposanto.
I più importanti fotografi attivi in Italia si dedicano a Staglieno: la campagna fotografica genovese di Giorgio Sommer contempla ventiquattro architetture funerarie su trentotto vedute, mentre il Catalogo commerciale dello studio Noack dedica oltre trecento titoli al Camposanto, su un totale di millecento immagini dei diversi aspetti del capoluogo.
Grazie al sostegno di Asef si è avviato il restauro della documentazione storica relativa al Cimitero Monumentale conservata dal Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte, l’Immagine di Genova. Si tratta di in primo luogo di centinaia di fotografie piene di fascino, conservate dall’Archivio Fotografico: delicati positivi su carta all’albumina, fragili originali negativi su lastra di vetro al collodio o alla gelatina ai sali d’argento, fondamentali per ricostruire le diverse fasi di crescita del complesso monumentale.
Presso le Collezioni Cartografica e Topografica e la Biblioteca di Storia dell’Arte del Centro si trovano altre rare testimonianze storiche e artistiche: litografie, acquerelli, disegni progettuali (di Carlo Barabino e Giovan Battista Resasco, rispettivamente primo progettista e realizzatore del complesso), guide ottocentesche.
Le operazioni di restauro si sono concentrate in questa fase su un cospicuo nucleo di negativi su lastra di vetro, su alcuni Album fotografici, sui primi volumi descrittivi, di poco posteriori all’apertura del complesso monumentale.
Il restauro dei manufatti è stato affidato a Tania Barbieri.
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