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Nevio Zanardi. Sinfonia per colori

Nevio Zanardi, Dall'opera 'Simon Boccanegra' di G. Verdi, 2021, olio su tela, cm. 160x130
Dal 15 Ottobre 2022 al 26 Ottobre 2022
Genova
Luogo: Satura Palazzo Stella
Indirizzo: Piazza Stella 5/1
Orari: dal martedì al venerdì 9:30–13:00 / 15:00–19:00; sabato 15:00–19:00
Curatori: Mario Napoli
Telefono per informazioni: +39 010 2468284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
Sabato 15 ottobre 2022 dalle ore 17, si apre, nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Nevio Zanardi “Sinfonia per colori” a cura di Mario Napoli.
Nel 1912 Wassily Kandinskij nel testo Lo spirituale nell’arte scriveva che “Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull'Anima. Il colore è il tasto. L'occhio è il martelletto. L'Anima è un pianoforte con molte corde. L'artista è la mano che con questo o quel tasto porta l'anima a vibrare.” La relazione tra musica e pittura teorizzata da Kandinskij trova nell’opera di Nevio Zanardi una perfetta esemplificazione: il suo essere violoncellista, direttore d’orchestra e pittore gli permette di vivere con completezza la sinestesia tra suono e colore.
Il colore, protagonista e fondamento assoluto della sua pittura informale, diventa materializzazione visiva di impressioni sonore. L’espressione lirica del tonalismo raggiunge l’apice di intensità nelle opere di Zanardi, perché l’artista riesce a portare all’estremo la fusione della materia con la luce, sublimandole entrambe. È proprio la sua capacità di far proiettare dal tessuto cromatico una luminosità diffusa, come se fosse la superficie stessa ad emetterla, ad incantare e pervadere di corrispondenze dinamiche l’orchestrazione dei dipinti.
Lo studio approfondito degli accostamenti cromatici, la partitura controllata dei gesti e gli impasti timbrici, che creano profondità spaziale, donano alle composizioni un’armonia fortemente suasiva.
Il quadro traduce visivamente le suggestioni derivanti dalla musica, il colore è concepito come una melodia, su cui interviene il segno a dare ritmo: è il contrappunto di nuclei più scuri a scandire e animare di tensioni la superficie pittorica.
Zanardi, attraverso lo splendore dei colori, attua il manifestarsi della bellezza o dell’inconoscibile che non ha forma predeterminata, ma si offre ugualmente alla nostra esperienza. La sua pittura ha la stessa forza espressiva di quella di Afro o di Vedova, seppur mediata da una maggiore compostezza formale, dettata proprio dalla musicalità che lo guida nel gesto e rende palpabile la veemenza emotiva da cui scaturisce l’acme dell’ispirazione. (Testo critico a cura di Flavia Motolese)
Nevio Zanardi. Violoncellista e Direttore d’Orchestra, Nevio Zanardi è stato docente presso i Consevatori Statali di Musica di Trieste, Piacenza e Genova. Ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna e, in seguito, dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova in qualità di “secondo violoncello”.
Nel 1977 ha fondato l’Associazione e l’omonima Orchestra “I Cameristi” con la quale ha svolto un’intensa attività fino al 1989. È stato direttore dell’“Orchestra Giovanile” del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova dal 1993 al 2009 e dell’Orchestra “Giovani Solisti” da lui fondata nel 2000, che tuttora dirige.
All’attività musicale affianca quella di pittore e incisore. Inizia lo studio della pittura sotto la guida di Giuseppe Cardillo e le tecniche dell’incisione con Angelo Oliveri, frequentando i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Pur non abbandonando il figurativo, dal 1991 ha affrontato il rapporto tra linguaggio musicale e linguaggio visivo approdando alla pittura informale. Con questa tecnica ha realizzato cicli pittorici dedicati ai più importanti compositori (Frescobaldi, Mahler, Mussorgsky, Paganini, Prokofiev, Ravel, R. Strauss e Verdi, per citarne alcuni).
Suoi dipinti fanno parte di collezioni private e pubbliche, come quelle del Teatro Carlo Felice di Genova, del Conservatorio Statale di Musica Niccolò Paganini, della Banca Carige e del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure.
Nel 1912 Wassily Kandinskij nel testo Lo spirituale nell’arte scriveva che “Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull'Anima. Il colore è il tasto. L'occhio è il martelletto. L'Anima è un pianoforte con molte corde. L'artista è la mano che con questo o quel tasto porta l'anima a vibrare.” La relazione tra musica e pittura teorizzata da Kandinskij trova nell’opera di Nevio Zanardi una perfetta esemplificazione: il suo essere violoncellista, direttore d’orchestra e pittore gli permette di vivere con completezza la sinestesia tra suono e colore.
Il colore, protagonista e fondamento assoluto della sua pittura informale, diventa materializzazione visiva di impressioni sonore. L’espressione lirica del tonalismo raggiunge l’apice di intensità nelle opere di Zanardi, perché l’artista riesce a portare all’estremo la fusione della materia con la luce, sublimandole entrambe. È proprio la sua capacità di far proiettare dal tessuto cromatico una luminosità diffusa, come se fosse la superficie stessa ad emetterla, ad incantare e pervadere di corrispondenze dinamiche l’orchestrazione dei dipinti.
Lo studio approfondito degli accostamenti cromatici, la partitura controllata dei gesti e gli impasti timbrici, che creano profondità spaziale, donano alle composizioni un’armonia fortemente suasiva.
Il quadro traduce visivamente le suggestioni derivanti dalla musica, il colore è concepito come una melodia, su cui interviene il segno a dare ritmo: è il contrappunto di nuclei più scuri a scandire e animare di tensioni la superficie pittorica.
Zanardi, attraverso lo splendore dei colori, attua il manifestarsi della bellezza o dell’inconoscibile che non ha forma predeterminata, ma si offre ugualmente alla nostra esperienza. La sua pittura ha la stessa forza espressiva di quella di Afro o di Vedova, seppur mediata da una maggiore compostezza formale, dettata proprio dalla musicalità che lo guida nel gesto e rende palpabile la veemenza emotiva da cui scaturisce l’acme dell’ispirazione. (Testo critico a cura di Flavia Motolese)
Nevio Zanardi. Violoncellista e Direttore d’Orchestra, Nevio Zanardi è stato docente presso i Consevatori Statali di Musica di Trieste, Piacenza e Genova. Ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna e, in seguito, dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova in qualità di “secondo violoncello”.
Nel 1977 ha fondato l’Associazione e l’omonima Orchestra “I Cameristi” con la quale ha svolto un’intensa attività fino al 1989. È stato direttore dell’“Orchestra Giovanile” del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova dal 1993 al 2009 e dell’Orchestra “Giovani Solisti” da lui fondata nel 2000, che tuttora dirige.
All’attività musicale affianca quella di pittore e incisore. Inizia lo studio della pittura sotto la guida di Giuseppe Cardillo e le tecniche dell’incisione con Angelo Oliveri, frequentando i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Pur non abbandonando il figurativo, dal 1991 ha affrontato il rapporto tra linguaggio musicale e linguaggio visivo approdando alla pittura informale. Con questa tecnica ha realizzato cicli pittorici dedicati ai più importanti compositori (Frescobaldi, Mahler, Mussorgsky, Paganini, Prokofiev, Ravel, R. Strauss e Verdi, per citarne alcuni).
Suoi dipinti fanno parte di collezioni private e pubbliche, come quelle del Teatro Carlo Felice di Genova, del Conservatorio Statale di Musica Niccolò Paganini, della Banca Carige e del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure.
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