Tra il bianco & il nero / Sarvenaz Monzavi. Women / Micaela Mattioli. La forma della musica / Grafica d’autore
Dal 31 Gennaio 2015 al 18 Febbraio 2015
Genova
Luogo: Associazione Culturale Satura
Indirizzo: piazza Stella 5/1
Orari: da martedì a sabato 15:30-19
Curatori: Marta Marin, Flavia Motolese, Elena Colombo, Mario Napoli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 2468284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
Tra il bianco & il nero
a cura di Marta Marin e Flavia Motolese
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Tra il bianco & il nero” a cura di Marta Marin e Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti.
Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!
Ted Grant
Il bianco e il nero sono gli opposti per eccellenza, che si contrappongo¬no e allo stesso tempo si completano. La semplicità in grado di rendere l’essenza di ogni cosa, di mettere in risalto le forme e rendere più incisiva la rappresentazione di un soggetto perché non sono assenza di colore, ma colori neutri che riassumono tutti gli altri e, pur non esistendo in natura, permettono di costruire la realtà attraverso giochi di pieni e di vuoti, di ombra e di luce, di presenza e assenza. Dalla combinazione di bianco e nero, dal loro alternarsi, scaturisce un particolare ritmo che consente ora all’uno ora all’altro di dominare, semplificando e sottolineando l’unità di ogni composizione. La suggestione di questa bicromia o della stessa mo¬nocromia risiede nella capacità di reggere da sola il peso della compo¬sizione artistica, creando affabulazioni visive di rigore luministico e tonale. La dicotomia tra bianco e nero apre una finestra sull’eterogeneo insieme di significati e di trame che scaturiscono dalla semplice combinazione delle due negazioni cromatiche per eccellenza, lasciando spazio a qual¬siasi suggestione. La mostra presenta le innumerevoli sfumature che nascono dalla linea pu¬lita di un disegno, dall’obiettivo di una macchina fotografica, la compo¬sizione pittorica, fino alla pienezza volumetrica di una scultura marmorea, passando dal candore assoluto alla totale oscurità metaforica e trovan¬do qua e là piccole tracce di colore, come apostrofi nel discorso visivo. Incentrate su un tema classico, le opere presenti in questa mostra sono il frutto della ricerca condotta da ventiquattro artisti che, con linguag¬gi e tecniche differenti, sono riusciti ad interpretare la realtà attraverso un’astrazione cromatica che la trasforma continuamente e la fa apprez¬zare sotto una nuova luce. La mostra si propone, attraverso il bianco e il nero, ma anche nella potenzialità solo dell’uno o dell’altro, di coniugare la massima semplicità ed espressività, per ricomporre in un’unica visione opere artistiche diverse come raffigurazioni di vita diverse, ma integrate ed interagenti.
Artisti esposti:
Luigi Agnelli, Laura Baiu, Ennio Benaia, Alessandro Berretta, Simona Bianchini, Matteo Boato, Martino Borgogni, Alessandro De Michele, Angiolo Delsanto, Daniele Duò, Maurizio Falcocchio, Eleonora Gerbotto, Ada Giaquinto, Fabio Iacomino, Grazia Massa, Riri Negri, Jung Boo Park, Marjo Riitta Paunonen, Prinzi, Roberto Ripamonti, Enrico Paolo Rossi, Gabriella Siciliano, Valdi Spagnulo, Vincenzo Tessarin.
Sarvenaz Monzavi. Women
a cura di Flavia Motolese
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Women” di Sarvenaz Monzavi a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Visi femminili che raccontano la quotidianità in prima persona, in un primissimo piano che travisa le linee somatiche accademiche per spostare l’obiettivo sul vissuto psicologico. Siamo distanti dal livello d’inquietudine di Francis Bacon, ma le forme si distaccano da una rappresentazione realistica e i colori diventano esacerbata espressione dell’imperfezione connaturata all’essenza comune. Non c’è la ricerca della bellezza aristocratica, quella dei colli lunghissimi di Modigliani, quanto piuttosto una visione che sembra riportare la voce dell’interiorità, di quei tratti caratteriali che prendono forma, esteriorizzandosi in dettagli fisiognomici. Lo spettatore deve allontanarsi dal quadro per cogliere l’esatto ensemble che scaturisce dalle sfumature tonali. È una realtà tangibile ma rappresentata come vibrazione interiore: siamo vicini all’introspezione espressionista baltica venata di malinconia, ma priva della forte componente tragica. La morbidezza dei contorni facciali s’impone sulla quadratura di un contesto volutamente astorico, come se si fosse riscoperta la dimensione umana degli incroci socio-geometrici di Piet Mondrian. Così il soggetto occupa quasi tutta la superficie disponibile e s’impone, in una contrapposizione ideologica di stilemi narrativi, sulla scelta degli sfondi minimali.
Attraverso questi ritratti, l’artista sembra voler cogliere e raccontare le vite dei suoi soggetti, assegnando al dipinto il compito di esprimere lo spirito del nostro tempo. Una ricerca di realismo accompagnata da note d’immaginazione, espressa in giochi di prospettiva e in una rara essenzialità di tinte. Le donne di Sarvenaz Monzavi sono immortalate in vibranti scatti espressivi, che diventano testimonianza della condizione femminile.
Micaela Mattioli. La forma della musica
a cura di Elena Colombo
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “La forma della musica” di Micaela Mattioli a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
“Vivir para contarla” suggeriva il grande Premio Nobel Gabriel García Márquez, e così se ne volava a Cuba per i suoi seminari di cinema. Cuba, isola della musica insolubilmente legata all’aura retró dei Buena Vista Social Club, ha qui lo stesso valore di certe zone ormai mitiche degli Stati Uniti. La melodia (ovvero il son, il boogie e il blues) si fonde ai frammenti di un racconto visivo. Da qui pare attingere Michela Mattioli: forse non esattamente dallo stesso contesto strutturale, ma comunque da un’esperienza che è in primo luogo individuale, anche se trasfigurata nell’atmosfera nebulosa del sogno. I colori, come accenti di una composizione malinconica, inseriscono il figurativo su sfondi sfumati che derivano dalla sperimentazione informale. Tinte seppiate richiamano le vecchie foto, con la loro eleganza e il loro fascino da Belle Époque. Gli strumenti, assoluti protagonisti prima ancora del gesto umano del suono, diventano soggetti e asse prospettico della composizione, emergendo dalla bruma della memoria. Così, ogni opera è come una voce smorzata che congiunge il passato e il presente cucendo insieme gli episodi: dalle cartoline vivaci di Toulouse-Lautrec al documentario “Sound City – from Real to Reel”, sembra di assistere alle prove per uno spettacolo un po’ triste: ci sono gli artisti però non manca nemmeno il pubblico; un pubblico fatto di donne in attesa, ben vestite per una festa annunciata. Sono presenze universali, figure immaginabili perché private di un’identità somatica, importanti non per la personalità dei tratti, quanto per la volumetria tornita dei corpi, che le rende modelli ideali di uno schizzo più che singole realtà, come se si trattasse di manichini per il disegno o per le creazioni di sartoria.
Grafica d’autore
a cura di Mario Napoli
Grafica d’autore a cura di Mario Napoli, una collezione che vanta alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale: Valerio Adami, Harold Altman, Georges Braque, Alexander Calder, Lynn Chadwick, George Chemeche, Claudio Costa, Piero Dorazio, Arman Fernandez, Paul Flora, Jean Marie Haessle, Keith Haring, Robert Indiana, Alex Katz, Sugai Kumi, Roy Lichtenstein, Gehrard Marcks, Henry Matisse, Francois Morellet, Zoran Music, Dufy Raoul, Donald Saff, Emilio Scanavino, Daniel Spoerri, Antoni Tapies, Victor Vasarely.
a cura di Marta Marin e Flavia Motolese
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Tra il bianco & il nero” a cura di Marta Marin e Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti.
Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!
Ted Grant
Il bianco e il nero sono gli opposti per eccellenza, che si contrappongo¬no e allo stesso tempo si completano. La semplicità in grado di rendere l’essenza di ogni cosa, di mettere in risalto le forme e rendere più incisiva la rappresentazione di un soggetto perché non sono assenza di colore, ma colori neutri che riassumono tutti gli altri e, pur non esistendo in natura, permettono di costruire la realtà attraverso giochi di pieni e di vuoti, di ombra e di luce, di presenza e assenza. Dalla combinazione di bianco e nero, dal loro alternarsi, scaturisce un particolare ritmo che consente ora all’uno ora all’altro di dominare, semplificando e sottolineando l’unità di ogni composizione. La suggestione di questa bicromia o della stessa mo¬nocromia risiede nella capacità di reggere da sola il peso della compo¬sizione artistica, creando affabulazioni visive di rigore luministico e tonale. La dicotomia tra bianco e nero apre una finestra sull’eterogeneo insieme di significati e di trame che scaturiscono dalla semplice combinazione delle due negazioni cromatiche per eccellenza, lasciando spazio a qual¬siasi suggestione. La mostra presenta le innumerevoli sfumature che nascono dalla linea pu¬lita di un disegno, dall’obiettivo di una macchina fotografica, la compo¬sizione pittorica, fino alla pienezza volumetrica di una scultura marmorea, passando dal candore assoluto alla totale oscurità metaforica e trovan¬do qua e là piccole tracce di colore, come apostrofi nel discorso visivo. Incentrate su un tema classico, le opere presenti in questa mostra sono il frutto della ricerca condotta da ventiquattro artisti che, con linguag¬gi e tecniche differenti, sono riusciti ad interpretare la realtà attraverso un’astrazione cromatica che la trasforma continuamente e la fa apprez¬zare sotto una nuova luce. La mostra si propone, attraverso il bianco e il nero, ma anche nella potenzialità solo dell’uno o dell’altro, di coniugare la massima semplicità ed espressività, per ricomporre in un’unica visione opere artistiche diverse come raffigurazioni di vita diverse, ma integrate ed interagenti.
Artisti esposti:
Luigi Agnelli, Laura Baiu, Ennio Benaia, Alessandro Berretta, Simona Bianchini, Matteo Boato, Martino Borgogni, Alessandro De Michele, Angiolo Delsanto, Daniele Duò, Maurizio Falcocchio, Eleonora Gerbotto, Ada Giaquinto, Fabio Iacomino, Grazia Massa, Riri Negri, Jung Boo Park, Marjo Riitta Paunonen, Prinzi, Roberto Ripamonti, Enrico Paolo Rossi, Gabriella Siciliano, Valdi Spagnulo, Vincenzo Tessarin.
Sarvenaz Monzavi. Women
a cura di Flavia Motolese
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Women” di Sarvenaz Monzavi a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Visi femminili che raccontano la quotidianità in prima persona, in un primissimo piano che travisa le linee somatiche accademiche per spostare l’obiettivo sul vissuto psicologico. Siamo distanti dal livello d’inquietudine di Francis Bacon, ma le forme si distaccano da una rappresentazione realistica e i colori diventano esacerbata espressione dell’imperfezione connaturata all’essenza comune. Non c’è la ricerca della bellezza aristocratica, quella dei colli lunghissimi di Modigliani, quanto piuttosto una visione che sembra riportare la voce dell’interiorità, di quei tratti caratteriali che prendono forma, esteriorizzandosi in dettagli fisiognomici. Lo spettatore deve allontanarsi dal quadro per cogliere l’esatto ensemble che scaturisce dalle sfumature tonali. È una realtà tangibile ma rappresentata come vibrazione interiore: siamo vicini all’introspezione espressionista baltica venata di malinconia, ma priva della forte componente tragica. La morbidezza dei contorni facciali s’impone sulla quadratura di un contesto volutamente astorico, come se si fosse riscoperta la dimensione umana degli incroci socio-geometrici di Piet Mondrian. Così il soggetto occupa quasi tutta la superficie disponibile e s’impone, in una contrapposizione ideologica di stilemi narrativi, sulla scelta degli sfondi minimali.
Attraverso questi ritratti, l’artista sembra voler cogliere e raccontare le vite dei suoi soggetti, assegnando al dipinto il compito di esprimere lo spirito del nostro tempo. Una ricerca di realismo accompagnata da note d’immaginazione, espressa in giochi di prospettiva e in una rara essenzialità di tinte. Le donne di Sarvenaz Monzavi sono immortalate in vibranti scatti espressivi, che diventano testimonianza della condizione femminile.
Micaela Mattioli. La forma della musica
a cura di Elena Colombo
S’inaugura sabato 31 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “La forma della musica” di Micaela Mattioli a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
“Vivir para contarla” suggeriva il grande Premio Nobel Gabriel García Márquez, e così se ne volava a Cuba per i suoi seminari di cinema. Cuba, isola della musica insolubilmente legata all’aura retró dei Buena Vista Social Club, ha qui lo stesso valore di certe zone ormai mitiche degli Stati Uniti. La melodia (ovvero il son, il boogie e il blues) si fonde ai frammenti di un racconto visivo. Da qui pare attingere Michela Mattioli: forse non esattamente dallo stesso contesto strutturale, ma comunque da un’esperienza che è in primo luogo individuale, anche se trasfigurata nell’atmosfera nebulosa del sogno. I colori, come accenti di una composizione malinconica, inseriscono il figurativo su sfondi sfumati che derivano dalla sperimentazione informale. Tinte seppiate richiamano le vecchie foto, con la loro eleganza e il loro fascino da Belle Époque. Gli strumenti, assoluti protagonisti prima ancora del gesto umano del suono, diventano soggetti e asse prospettico della composizione, emergendo dalla bruma della memoria. Così, ogni opera è come una voce smorzata che congiunge il passato e il presente cucendo insieme gli episodi: dalle cartoline vivaci di Toulouse-Lautrec al documentario “Sound City – from Real to Reel”, sembra di assistere alle prove per uno spettacolo un po’ triste: ci sono gli artisti però non manca nemmeno il pubblico; un pubblico fatto di donne in attesa, ben vestite per una festa annunciata. Sono presenze universali, figure immaginabili perché private di un’identità somatica, importanti non per la personalità dei tratti, quanto per la volumetria tornita dei corpi, che le rende modelli ideali di uno schizzo più che singole realtà, come se si trattasse di manichini per il disegno o per le creazioni di sartoria.
Grafica d’autore
a cura di Mario Napoli
Grafica d’autore a cura di Mario Napoli, una collezione che vanta alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale: Valerio Adami, Harold Altman, Georges Braque, Alexander Calder, Lynn Chadwick, George Chemeche, Claudio Costa, Piero Dorazio, Arman Fernandez, Paul Flora, Jean Marie Haessle, Keith Haring, Robert Indiana, Alex Katz, Sugai Kumi, Roy Lichtenstein, Gehrard Marcks, Henry Matisse, Francois Morellet, Zoran Music, Dufy Raoul, Donald Saff, Emilio Scanavino, Daniel Spoerri, Antoni Tapies, Victor Vasarely.
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