Insight. Installazione sensoriale di Joshua Cesa
Dal 13 Maggio 2016 al 10 Agosto 2016
Gorizia
Luogo: Gorizia - Galleria Bombi
Indirizzo: Piazza Vittoria
Enti promotori:
- B#Side War
- Invisible Cities
- Comune di Gorizia
- Regione Friuli Venezia Giulia
- Con il Patrocinio di Provincia di Gorizia
- Presidenza del Consiglio dei Ministri
- Consiglio d’Europa
- Unesco
Telefono per informazioni: +39 348 7768935
E-Mail info: info@iodeposito.org
Sito ufficiale: http://www.iodeposito.org
B#Side War è la rassegna d’arte diffusa dell’associazione IoDeposito, che ogni anno organizza in numerose aree del Friuli Venezia Giulia, dell’Istria e del Veneto, eventi artistici e culturali sul tema della Grande Guerra, e che rappresenta un caso unico nel panorama internazionale: interventi artistici sperimentali che agiscono sulla memoria e sulla storia, incentivando l’avvicinamento delle persone (e anche e soprattutto dei giovani) ai fatti di cento anni fa, nell’idea di indagarne i retaggi e i lasciti alla società contemporanea e al vissuto quotidiano delle sue nuove generazioni.
Il festival giunge alla sua tappa più importante: quella di Gorizia, nella quale sarà rivelata l’installazione Insight, opera d’arte sensoriale dell’artista Joshua Cesa (già famoso per le sue imponenti installazioni di arte concettuale nel paesaggio Carsico e per l’interattiva Citizen-Gate, che ha collegato le città di Trieste e di Pirano aprendo un vero e proprio varco spazio-tempo).
L’artista ha scelto la città di Gorizia in virtù della sua importanza storica, nell’anno in cui cade il centenario dei 100 anni della presa della città. Oggi Gorizia diventa luogo rappresentativo della frattura dolorosa che la prima Guerra mondiale ha causato a cento anni di distanza da oggi, ma anche di multiculturalità e diversità culturale, nonchè spazio perfetto in cui sperimentare attraverso l’arte quelle che sono le nostre possibilità odierne di avvicinarci all’esperienza umana di chi ha vissuto il conflitto.
L’opera d’arte è stata creata site-specific per la galleria Bombi: un tunnel pedonale di 350 metri che attraversa il centro cittadino connnettendo la piazza principale della città con il Carso Sloveno: la galleria si presenta infatti come luogo ideale per ospitare l’installazione sia per la sua ubicazione nel contesto storico-geografico che per la sua particolare conformazione, capace di amplificare con le sue prospettiva, temperatura atmosferica, luce ed eco, le percezioni estetiche volute dall’autore Joshua Cesa, costruite attraverso i linguaggi delle forme e dei suoni (le tracce audio sono state create dai compositori contemporanei Alessio Sorato e Lorena Cantarut).
Insight vuole coinvolgere il visitatore attraverso i sensi, e suggerirgli una riflessione intima, polifonica e soggettiva, su ciò che provarono le persone direttamente coinvolte nella guerra, sottolineando il conflitto come elemento che impatta con violenza sull’esperienza di vita dell’uomo, rimbombando nel nostro passato, nel presente e trascinando il suo rimbombo nel futuro.
In particolare, l’installazione analizza e rielabora attraverso i media propri dell'arte contemporanea alcuni fenomeni rilevati nella letteratura dell'epoca, nei libri e diari che numerosi hanno seguito lo scoppio del conflitto: la vista come strumento illusorio e l'udito come strumento atavico di salvazione. Ed è su questa polarità vista/ingannevole-udito/salvifico che l’opera d’arte sensoriale è stata concepita, nell’idea di offrire stimoli percettivi a chi la fruisce.
Insight si presenta come un percorso sonoro e visuale, scandito da sette “stazioni sensoriali”, nelle quali la stimolazione di vista e udito diviene strumento per innescare l’avvicinamento del visitatore all’esperienza del conflitto: l'alterazione dell’abituale prospettiva della galleria si trasforma in un percorso che diventa richiamo e immedesimazione per il fruitore. Il camminare attraverso l'intera lunghezza della galleria, fermandosi ad ogni ‘stazione’, diventa un rituale della memoria, di grande suggestione e di forte portato simbolico: ad ogni campana uditiva corrisponde la possibilità di prender consapevolezza di un tassello dell’esperienza umana della guerra. Il silenzio si alterna con il suono, la luce con il buio, la vita con la morte: in questo susseguirsi repentino di variazioni dell'ambiente, l'uomo ha combattuto arrivando ad abbandonare e invertire quelle certezze che lo avevano accompagnato fino al momento della Prima Guerra Mondiale.
Il festival giunge alla sua tappa più importante: quella di Gorizia, nella quale sarà rivelata l’installazione Insight, opera d’arte sensoriale dell’artista Joshua Cesa (già famoso per le sue imponenti installazioni di arte concettuale nel paesaggio Carsico e per l’interattiva Citizen-Gate, che ha collegato le città di Trieste e di Pirano aprendo un vero e proprio varco spazio-tempo).
L’artista ha scelto la città di Gorizia in virtù della sua importanza storica, nell’anno in cui cade il centenario dei 100 anni della presa della città. Oggi Gorizia diventa luogo rappresentativo della frattura dolorosa che la prima Guerra mondiale ha causato a cento anni di distanza da oggi, ma anche di multiculturalità e diversità culturale, nonchè spazio perfetto in cui sperimentare attraverso l’arte quelle che sono le nostre possibilità odierne di avvicinarci all’esperienza umana di chi ha vissuto il conflitto.
L’opera d’arte è stata creata site-specific per la galleria Bombi: un tunnel pedonale di 350 metri che attraversa il centro cittadino connnettendo la piazza principale della città con il Carso Sloveno: la galleria si presenta infatti come luogo ideale per ospitare l’installazione sia per la sua ubicazione nel contesto storico-geografico che per la sua particolare conformazione, capace di amplificare con le sue prospettiva, temperatura atmosferica, luce ed eco, le percezioni estetiche volute dall’autore Joshua Cesa, costruite attraverso i linguaggi delle forme e dei suoni (le tracce audio sono state create dai compositori contemporanei Alessio Sorato e Lorena Cantarut).
Insight vuole coinvolgere il visitatore attraverso i sensi, e suggerirgli una riflessione intima, polifonica e soggettiva, su ciò che provarono le persone direttamente coinvolte nella guerra, sottolineando il conflitto come elemento che impatta con violenza sull’esperienza di vita dell’uomo, rimbombando nel nostro passato, nel presente e trascinando il suo rimbombo nel futuro.
In particolare, l’installazione analizza e rielabora attraverso i media propri dell'arte contemporanea alcuni fenomeni rilevati nella letteratura dell'epoca, nei libri e diari che numerosi hanno seguito lo scoppio del conflitto: la vista come strumento illusorio e l'udito come strumento atavico di salvazione. Ed è su questa polarità vista/ingannevole-udito/salvifico che l’opera d’arte sensoriale è stata concepita, nell’idea di offrire stimoli percettivi a chi la fruisce.
Insight si presenta come un percorso sonoro e visuale, scandito da sette “stazioni sensoriali”, nelle quali la stimolazione di vista e udito diviene strumento per innescare l’avvicinamento del visitatore all’esperienza del conflitto: l'alterazione dell’abituale prospettiva della galleria si trasforma in un percorso che diventa richiamo e immedesimazione per il fruitore. Il camminare attraverso l'intera lunghezza della galleria, fermandosi ad ogni ‘stazione’, diventa un rituale della memoria, di grande suggestione e di forte portato simbolico: ad ogni campana uditiva corrisponde la possibilità di prender consapevolezza di un tassello dell’esperienza umana della guerra. Il silenzio si alterna con il suono, la luce con il buio, la vita con la morte: in questo susseguirsi repentino di variazioni dell'ambiente, l'uomo ha combattuto arrivando ad abbandonare e invertire quelle certezze che lo avevano accompagnato fino al momento della Prima Guerra Mondiale.
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