Paolo Ventura - 10 Storie
Dal 08 Aprile 2023 al 13 Maggio 2023
Capalbio | Grosseto
Luogo: Galleria Il Frantoio
Indirizzo: Via Renato Fucini 10
Curatori: Marco Delogu
Sabato 8 alle ore 19 torna, negli spazi espositivi dell’ Ass.Cult. "Il Frantoio" in piazza della Provvidenza a Capalbio, PhC CapalbioFotografia l’annuale appuntamento con la fotografia d’autore.
PhC CapalbioFotografia nasce nel 2009 da una idea di Marco Delogu e Maria Concetta Monaci con l’intento, a partire dal nostro territorio, di trattare il quotidiano, riflettere sul concetto di identità ospitando grandi nomi internazionali spesso in dialogo a giovanissimi talenti.
Dopo aver presentato nel 2022 il rude progetto espositivo dei due attivisti sudafricani Zanele Muholi e Robert Hamblin nell'intento di sensibilizzare lo spettatore e spingere a riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza; in questa edizione 2023 saranno protagoniste le magiche storie di Paolo Ventura che partono sempre dal reale per arrivare alla morbidezza della dimensione onirica.
Il bel lavoro di Paolo Ventura (Milano 1968) ricorda la pittura di maestri novecenteschi; ingloba infatti le tecniche pittoriche partendo da una base fotografica. È un linguaggio sperimentale e autoriale che trasfigura luoghi della realtà trasportandoli su un piano di favola. Paolo Ventura «dà così un’interpretazione originale, sottile e allo stesso tempo ricca di implicazioni e rimandi», come afferma il curatore e presidente del PalaExpo Marco Delogu.
“…la realtà così com’è, mi interessa poco, esiste già. Allora la ricostruisco a modo mio. Mi interessa raccontare mondi che non esistono. Anche se le scale sono sbagliate, o la prospettiva è allungata o schiacciata, poco importa: la fotografia rende tutto credibile. E’ sempre stato così.” (Paolo Ventura)
Nel 2006 Paolo Ventura è un affermato fotografo di moda con una grande curiosità per le storie e la messa in scena. Proprio in questo periodo prende forma il suo primo progetto: War Souvenir. Una serie di immagini legate fra loro dalle suggestioni della guerra che la nonna gli raccontava. Storie che riaffiorano e che si trasformano in tanti piccoli diorami: ricostruzioni in miniatura che, una volta ultimati, vengono fotografati. Paolo disegna le scene, costruisce ogni particolare. Nei lavori successivi, Paolo Ventura, in piena coerenza con le opere precedenti, fa un ulteriore passo avanti: non ci sono più i pupazzi ricostruiti ma è lui stesso che entra nelle sue opere. Le scenografie si fanno più asciutte. Il lavoro, ora, è a togliere. La sua figura di uomo si confronta con la città e con gli spazi immaginati, che si ritrovano nelle nuove serie di lavori.
Nel 2022 vince il “Premio Driving Energy 2022 – Fotografia Contemporanea” di Terna, prima edizione del concorso che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Arriva quindi a Capalbio a raccontare le sue storie con un occhio- ed un omaggio- alle nostre storie, quelle che ci raccontano ancora i nostri vecchi, di quando la Maremma era terra di malaria e di briganti.
"Più che rifare un mondo che è già esistito, preferisco inventarne un altro, che non ho visto. Il fatto di ambientarlo nel passato mi dà la libertà di raccontare storie in modo meno preciso. Sono più libero, ci sono meno compromessi perché costruisco un passato che diventa una scatola in cui mettere i miei oggetti, ed è molto comodo. E non vuol dire che sono nostalgico né romantico. Costruisco un altro mondo che è il mio mondo, perché non c'è dubbio che il mio mondo si è nutrito di certe immagini! Da qualcosa si deve partire per costruire un mondo immaginario" (Paolo Ventura)
PhC CapalbioFotografia nasce nel 2009 da una idea di Marco Delogu e Maria Concetta Monaci con l’intento, a partire dal nostro territorio, di trattare il quotidiano, riflettere sul concetto di identità ospitando grandi nomi internazionali spesso in dialogo a giovanissimi talenti.
Dopo aver presentato nel 2022 il rude progetto espositivo dei due attivisti sudafricani Zanele Muholi e Robert Hamblin nell'intento di sensibilizzare lo spettatore e spingere a riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza; in questa edizione 2023 saranno protagoniste le magiche storie di Paolo Ventura che partono sempre dal reale per arrivare alla morbidezza della dimensione onirica.
Il bel lavoro di Paolo Ventura (Milano 1968) ricorda la pittura di maestri novecenteschi; ingloba infatti le tecniche pittoriche partendo da una base fotografica. È un linguaggio sperimentale e autoriale che trasfigura luoghi della realtà trasportandoli su un piano di favola. Paolo Ventura «dà così un’interpretazione originale, sottile e allo stesso tempo ricca di implicazioni e rimandi», come afferma il curatore e presidente del PalaExpo Marco Delogu.
“…la realtà così com’è, mi interessa poco, esiste già. Allora la ricostruisco a modo mio. Mi interessa raccontare mondi che non esistono. Anche se le scale sono sbagliate, o la prospettiva è allungata o schiacciata, poco importa: la fotografia rende tutto credibile. E’ sempre stato così.” (Paolo Ventura)
Nel 2006 Paolo Ventura è un affermato fotografo di moda con una grande curiosità per le storie e la messa in scena. Proprio in questo periodo prende forma il suo primo progetto: War Souvenir. Una serie di immagini legate fra loro dalle suggestioni della guerra che la nonna gli raccontava. Storie che riaffiorano e che si trasformano in tanti piccoli diorami: ricostruzioni in miniatura che, una volta ultimati, vengono fotografati. Paolo disegna le scene, costruisce ogni particolare. Nei lavori successivi, Paolo Ventura, in piena coerenza con le opere precedenti, fa un ulteriore passo avanti: non ci sono più i pupazzi ricostruiti ma è lui stesso che entra nelle sue opere. Le scenografie si fanno più asciutte. Il lavoro, ora, è a togliere. La sua figura di uomo si confronta con la città e con gli spazi immaginati, che si ritrovano nelle nuove serie di lavori.
Nel 2022 vince il “Premio Driving Energy 2022 – Fotografia Contemporanea” di Terna, prima edizione del concorso che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Arriva quindi a Capalbio a raccontare le sue storie con un occhio- ed un omaggio- alle nostre storie, quelle che ci raccontano ancora i nostri vecchi, di quando la Maremma era terra di malaria e di briganti.
"Più che rifare un mondo che è già esistito, preferisco inventarne un altro, che non ho visto. Il fatto di ambientarlo nel passato mi dà la libertà di raccontare storie in modo meno preciso. Sono più libero, ci sono meno compromessi perché costruisco un passato che diventa una scatola in cui mettere i miei oggetti, ed è molto comodo. E non vuol dire che sono nostalgico né romantico. Costruisco un altro mondo che è il mio mondo, perché non c'è dubbio che il mio mondo si è nutrito di certe immagini! Da qualcosa si deve partire per costruire un mondo immaginario" (Paolo Ventura)
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