Roberto Malquori. Décollage. Opere dagli anni Sessanta ad oggi
Dal 24 Giugno 2017 al 01 Settembre 2017
La Spezia
Luogo: Menhir Arte Contemporanea
Indirizzo: via Alessandro Manzoni 51
Orari: su appuntamento
Curatori: Sebastiano Calandra
Telefono per informazioni: +39 0187 731287
E-Mail info: info@menhirarte.com
Sito ufficiale: http://www.menhirarte.com
La Galleria Menhir Arte Contemporanea inaugura la personale dell’artista Roberto Malquori Sabato 24 giugno alle ore 19, nella sede di La Spezia.
La mostra si sviluppa intorno alle più significative opere che hanno caratterizzato la produzione del maestro Malquori dalla fine degli anni ‘60 fino ad oggi.
Una ricognizione puntuale di tutto l’arco dell’attività di quest’artista che consente al pubblico di percorrere un itinerario denso di suggestioni culturali, ma anche legate all’evoluzione del costume e della società. Roberto Malquori, fiorentino, è tra coloro che hanno sin dagli anni Sessanta dato vita alla risposta italiana alla Pop art, oltrepassando rapidamente, con l’originalità del suo lavoro, i confini del nostro Paese. Fu, ad esempio, l’unico connazionale ad entrare nel Bauhaus situazionista scandinavo, movimento internazionale fondato nel 1959 da Jörgen Nasch e da Asger Jorn, figure centrali del gruppo teorizzato da Guy Debord. L’attività creativa di Malquori acquista una sua maturità, con la definizione originaria di una poetica che sarà poi sviluppata con grande coerenza già nel 1963, quando prendono forma le prime opere di straordinaria modernità chiamate Iconosfere, Computer, Interrelazioni. In esse si affastellano e rigenerano immagini tratte dal mondo dei mass-media, parole, volti e loghi, oggetto di una rielaborazione sulle tele attraverso l’invenzione di una particolare tecnica che lo stesso artista spiega così: “Un décollage, ovvero trasferimento delle immagini, assemblate come meglio credevo... ecco che accostandole, moltiplicandole, sovrapponendole, potevo rappresentare lo spazio ricolmo delle raffigurazioni proposte continuamente dai mezzi di comunicazione”.
Dopo oltre quarant’anni di attività, Malquori è ancora protagonista di un’incessante ricerca. Negli ultimi tempi, le sue opere si sono peraltro aggiornate, arricchendosi di icone tratte dal mondo digitale, dalla realtà virtuale e dal cyber-spazio.
Nel 1929 a Firenze nasce Roberto Malquori, uno dei maggiori esponenti dell’arte italiana degli anni ‘60 che ha varcato i confini nazionali per aderire, nel 1965, al Bauhaus Situazionista Scandinavo ed esporre in occasione di eventi come l’Alternative Documenta a Kassel nel 1972 o la mostra itinerante Drakabygget. Frihetens Verkstad. The Workshop of Freedom, svoltasi fra Svezia, Olanda e Danimarca e conclusasi a Göteborg nel 2001. Nel 1969, dopo lo scioglimento, nel 1968, del Gruppo 70, è tra i sostenitori del Centro Tèchne, fondato da Eugenio Miccini, volto alla promozione di eventi d’arte, incontri, teatro d’avanguardia e pubblicazioni. Negli anni ‘70 Malquori continua a partecipare alle attività del Bauhaus sitauzionista.
In questi anni, Malquori ha esposto presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2007, 2010), l’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava (2010), il Museo della Permanente (2008) e il Museo Pecci (2013) di Milano, la Foundation Ik di Middelburg (2012), in Olanda, il Museo di Arte Moderna di Buenos Aires (2012), il Museum of Fine Arts di Koahsioung, il National Palace Museum di Taipei in Taiwan (2013), il Museo Novecento di Firenze (2015) e il Mart di Rovereto (2015).
Nel 2016 viene invitato a partecipare all’accurata selezione di artisti che espongono in occasione della mostra Italia Pop. L’arte negli anni del boom presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traver- setolo (Parma).
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