Sergio Ban alla Palazzina O.N.M.I.
Dal 09 Ottobre 2015 al 07 Novembre 2015
Latina
Luogo: ex Palazzina O.N.M.I.
Indirizzo: piazza Celli 1
Orari: lun-ven 9,30-15,30; sab 15-18; domenica 10-13
Curatori: Fiorenzo Bandirali, Fabio D'Achille
Enti promotori:
- MIBACT
- Museo d'Arte Diffusa
- Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Roma Frosinone Latina Rieti e Viterbo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 67233000
E-Mail info: sbeap-laz@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.sbap-lazio.beniculturali.it/
Con la particolare mostra dedicata all’artista Sergio Ban si inaugura il 9 ottobre l’apertura dello spazio della Palazzina O.N.M.I. di Latina.
L’evento, curato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo con la fattiva e preziosa collaborazione dell’Associazione intitolata all’artista, seleziona significative opere di Ban, autore geniale ed eclettico, riconducibile per contesto sia allo spazio territoriale in cui ha vissuto e operato sia allo spazio temporale per il nesso con la contemporaneità.
La palazzina, edificata nel dicembre 1932 e progettata dall’Arch. Oriolo Frezzotti, è stata sede dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia per l’assistenza alle partorienti ed ai primi nati dell’agro pontino bonificato. La mostra trova il suo spazio nell’elegante sala circolare del piano terra.
Sergio Ban nasce a Fiume il 22 giugno del 1948, soffre ancora bambino, nei primi Anni Cinquanta, l’esodo dei 15.000 Istriani nel Lazio; di complessa e poliedrica formazione, apprende la tecnica della scultura su legno e ceramica, si interessa di oreficeria, condivide il mestiere del padre Giovanni, ebanista, si diploma in scenografia .presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma. Si dedica inoltre all'esperienza dell'incisione calcografica, e nel corso degli anni Settanta collabora con gruppi di teatro sperimentale, impostando contestualmente una ricerca plastica e pittorica. Tale ricerca lo conduce, nel corso del tempo, ad includere nel procedimento creativo l'ambiente come fatto estetico. L’artista, dialogando con i luoghi, disegna nuovi spazi. Le prime importanti esperienze espositive risalgono agli anni ’70; è del 1975 la partecipazione alla “X Quadriennale Nazionale d’Arte” di Roma. Nel 1977 fonda, insieme a Massimo Pompeo e Alberto Serarcangeli, l’associazione di arti visive “Il Melograno” per realizzare corsi di pittura, incisione, scultura e ceramica: la prima di una lunga serie di esperienze didattiche che hanno lasciato un profondo segno nel tessuto pontino. Sue opere sono oggi conservate presso importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero; alcune di esse di grandi dimensioni sono inserite in significativi contesti architettonici nazionali. Il multiforme maestro si è spento a Sermoneta il 2 giugno di cinque anni fa.
Sergio Ban nasce a Fiume il 22 giugno del 1948, soffre ancora bambino, nei primi Anni Cinquanta, l’esodo dei 15.000 Istriani nel Lazio; di complessa e poliedrica formazione, apprende la tecnica della scultura su legno e ceramica, si interessa di oreficeria, condivide il mestiere del padre Giovanni, ebanista, si diploma in scenografia .presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma. Si dedica inoltre all'esperienza dell'incisione calcografica, e nel corso degli anni Settanta collabora con gruppi di teatro sperimentale, impostando contestualmente una ricerca plastica e pittorica. Tale ricerca lo conduce, nel corso del tempo, ad includere nel procedimento creativo l'ambiente come fatto estetico. L’artista, dialogando con i luoghi, disegna nuovi spazi. Le prime importanti esperienze espositive risalgono agli anni ’70; è del 1975 la partecipazione alla “X Quadriennale Nazionale d’Arte” di Roma. Nel 1977 fonda, insieme a Massimo Pompeo e Alberto Serarcangeli, l’associazione di arti visive “Il Melograno” per realizzare corsi di pittura, incisione, scultura e ceramica: la prima di una lunga serie di esperienze didattiche che hanno lasciato un profondo segno nel tessuto pontino. Sue opere sono oggi conservate presso importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero; alcune di esse di grandi dimensioni sono inserite in significativi contesti architettonici nazionali. Il multiforme maestro si è spento a Sermoneta il 2 giugno di cinque anni fa.
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