Lorenzo Polimeno. Step by Step
Dal 03 Agosto 2017 al 15 Settembre 2017
Nociglia | Lecce
Luogo: Palazzo Baronale Gallone-Pignatelli
Indirizzo: via Roma
Orari: 20,30-22,30
Curatori: Raffaele Gemma
Enti promotori:
- Comune di Nociglia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0836 936008
E-Mail info: sergionociglia@alice.it
La grande mostra antologica dedicata al maestro Lorenzo Polimeno, l'artista di Sogliano Cavour (LE) che oltreché pittore, ricordiamo, è anche scrittore, poeta e linguista, approda giovedì 3 agosto (vernissage ore 20.30) alla sua seconda tappa, che si terrà questa volta nelle sale superiori recentemente restaurate del Palazzo Baronale Gallone-Pignatelli di Nociglia (LE), mentre è ancora in corso la prima presso la Chiesa della Madonna di Costantinopoli di Tricase. La mostra in effetti più che un’itinerante è, se così si può dire, una “multicentrica”, la quale, con l’interessamento progressivo di più di una sede espositiva a livello regionale ed extraregionale, persegue l’obiettivo di fornire uno spaccato particolarmente ampio ed esaustivo dell’interessante percorso artistico oramai quarantennale di Polimeno.
La mostra, dal titolo “Step by step – Seconda Tappa”, è a cura di Raffaele Gemma ed è organizzata in collaborazione con l'Amministrazione ed il Settore Cultura del Comune di Nociglia.
Un cammino artistico, quello di Polimeno, che è andato arricchendosi con gli anni di opere, eseguite in gran parte per cicli pittorici, ma anche e soprattutto di contenuti e significati. Una seria riflessione estetica è stata peraltro sviluppata dall’artista in maniera rigorosa nei suoi diari ed essa è stata d’importanza basilare per la successiva elaborazione teorica del movimento del “Marginalismo” da parte dei critici Carmelo Cipriani e Raffaele Gemma, che presto si sono interessati alla sua arte. Le opere che vedremo a Nociglia saranno quelle eseguite a cavallo degli anni ottanta e novanta, rientranti nel cosiddetto “descrittivismo lirico” e nel “periodo londinese”, opere che rappresentano la trasposizione pittorica di una profonda riflessione interiore svolta in parallelo con la pubblicazione dei suoi diari lirici “La finestra rotta” e “Dai Margini”, al punto che il fruitore, che ha deciso di accostarsi ad entrambe, stenta ad un certo punto a definire quale delle due discipline sia propedeutica all’altra, se la pittura alla scrittura o viceversa. In questo tipo di ricerca rientrano indubbiamente gli “Assemblaggi”, che attingono ad un’iconografia sintetica e semplice di tipo bucolico (la foglia, l’albero, il cane, l’uccello).
Anche i “Villages” risentono del vissuto dell’artista, quello del periodo dei suoi studi urbinati, con le architetture a sviluppo verticale e copertura a tetto, evidenti richiami all’arte medioevale e rinascimentale. L’evoluzione più recente dei “Villages”, quelli eseguiti a cavallo del duemila, è verso una presentazione filosofica, sfumata ed evanescente, dei concetti “marginali”.
L’iconografia agreste viene ripresa negli “Artefatti” e reiterata grazie alla tecnica dei timbri e dell’inchiostro tipografico. Sono opere, quelle di Polimeno, eseguite per cicli compositivi ma assolutamente non seriali, come si può vedere anche dai “monotipi con stampa digitale”. Appare insistente nella mostra di Nociglia, come del resto nella mostra di Tricase, la presentazione di opere più recenti, ad esempio i “Reperti”, che il critico Gemma definisce “frammenti di memoria applicati o assemblati sulla superficie pittorica, dove il particolare, le finestre o le porte delle case, stilizzato nelle variazioni cromatiche, si riconosce alla fine solo in virtù di un’intuizione affinata negli anni da parte del fruitore, grazie ad un’analisi pregressa e completa delle opere dell’artista”. Continua Gemma: “quello che l’artista chiama “package” più che un ciclo pittorico a sé stante è un espediente tecnico cui egli si affida per conferire una luminosità cangiante ed una lucidità moderna ad una figurazione tradizionale oramai abusata. Questa modernità si coglie anche negli “Scudi”, opere recenti ma altamente interessanti, in cui l’artista raggiunge l’acme di una sintesi “minimal” che non mancherà di dargli grandi soddisfazioni. Gli scudi però non hanno la freddezza del messaggio essenziale della “minimal art” , in quanto sono dotati di una ricchezza di significati estetici pur nella loro semplicità monocromatica, fatto se vogliamo profondamente innovativo nell’arte contemporanea. Si tratta di “campi di sensibilità”, “territori d’indagine”, “campi vettoriali di energia”, ma anche “armi di difesa per i propri sogni”, se ci spostiamo ad un livello meno tecnico e più romantico”.
Una seconda tappa, quella di Nociglia, assolutamente da non perdere per tutti coloro che vogliano approfondire l’arte di questo straordinario autore e nello stesso tempo approfittare, grazie ai messaggi delle sue opere, per evadere almeno per un attimo da uno stile di vita frenetico e caotico. E’ questo il vero invito verso la riflessione dell’arte di Polimeno.
Al vernissage saranno presenti, oltre all’artista, Massimo Martella, Sindaco di Nociglia, Sergio Puce, Consigliere con Delega alla Cultura, Raffaele Gemma, curatore della mostra, Carlo Vito Morciano, storico ed archivista dell’Associazione Meditinere di Tricase, diretta da Michele Turco, che ha organizzato la prima tappa ancora in corso della grande antologica. La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre, tutti i giorni (lunedì escluso) dalle ore 20.00 alle 22.30.
La mostra, dal titolo “Step by step – Seconda Tappa”, è a cura di Raffaele Gemma ed è organizzata in collaborazione con l'Amministrazione ed il Settore Cultura del Comune di Nociglia.
Un cammino artistico, quello di Polimeno, che è andato arricchendosi con gli anni di opere, eseguite in gran parte per cicli pittorici, ma anche e soprattutto di contenuti e significati. Una seria riflessione estetica è stata peraltro sviluppata dall’artista in maniera rigorosa nei suoi diari ed essa è stata d’importanza basilare per la successiva elaborazione teorica del movimento del “Marginalismo” da parte dei critici Carmelo Cipriani e Raffaele Gemma, che presto si sono interessati alla sua arte. Le opere che vedremo a Nociglia saranno quelle eseguite a cavallo degli anni ottanta e novanta, rientranti nel cosiddetto “descrittivismo lirico” e nel “periodo londinese”, opere che rappresentano la trasposizione pittorica di una profonda riflessione interiore svolta in parallelo con la pubblicazione dei suoi diari lirici “La finestra rotta” e “Dai Margini”, al punto che il fruitore, che ha deciso di accostarsi ad entrambe, stenta ad un certo punto a definire quale delle due discipline sia propedeutica all’altra, se la pittura alla scrittura o viceversa. In questo tipo di ricerca rientrano indubbiamente gli “Assemblaggi”, che attingono ad un’iconografia sintetica e semplice di tipo bucolico (la foglia, l’albero, il cane, l’uccello).
Anche i “Villages” risentono del vissuto dell’artista, quello del periodo dei suoi studi urbinati, con le architetture a sviluppo verticale e copertura a tetto, evidenti richiami all’arte medioevale e rinascimentale. L’evoluzione più recente dei “Villages”, quelli eseguiti a cavallo del duemila, è verso una presentazione filosofica, sfumata ed evanescente, dei concetti “marginali”.
L’iconografia agreste viene ripresa negli “Artefatti” e reiterata grazie alla tecnica dei timbri e dell’inchiostro tipografico. Sono opere, quelle di Polimeno, eseguite per cicli compositivi ma assolutamente non seriali, come si può vedere anche dai “monotipi con stampa digitale”. Appare insistente nella mostra di Nociglia, come del resto nella mostra di Tricase, la presentazione di opere più recenti, ad esempio i “Reperti”, che il critico Gemma definisce “frammenti di memoria applicati o assemblati sulla superficie pittorica, dove il particolare, le finestre o le porte delle case, stilizzato nelle variazioni cromatiche, si riconosce alla fine solo in virtù di un’intuizione affinata negli anni da parte del fruitore, grazie ad un’analisi pregressa e completa delle opere dell’artista”. Continua Gemma: “quello che l’artista chiama “package” più che un ciclo pittorico a sé stante è un espediente tecnico cui egli si affida per conferire una luminosità cangiante ed una lucidità moderna ad una figurazione tradizionale oramai abusata. Questa modernità si coglie anche negli “Scudi”, opere recenti ma altamente interessanti, in cui l’artista raggiunge l’acme di una sintesi “minimal” che non mancherà di dargli grandi soddisfazioni. Gli scudi però non hanno la freddezza del messaggio essenziale della “minimal art” , in quanto sono dotati di una ricchezza di significati estetici pur nella loro semplicità monocromatica, fatto se vogliamo profondamente innovativo nell’arte contemporanea. Si tratta di “campi di sensibilità”, “territori d’indagine”, “campi vettoriali di energia”, ma anche “armi di difesa per i propri sogni”, se ci spostiamo ad un livello meno tecnico e più romantico”.
Una seconda tappa, quella di Nociglia, assolutamente da non perdere per tutti coloro che vogliano approfondire l’arte di questo straordinario autore e nello stesso tempo approfittare, grazie ai messaggi delle sue opere, per evadere almeno per un attimo da uno stile di vita frenetico e caotico. E’ questo il vero invito verso la riflessione dell’arte di Polimeno.
Al vernissage saranno presenti, oltre all’artista, Massimo Martella, Sindaco di Nociglia, Sergio Puce, Consigliere con Delega alla Cultura, Raffaele Gemma, curatore della mostra, Carlo Vito Morciano, storico ed archivista dell’Associazione Meditinere di Tricase, diretta da Michele Turco, che ha organizzato la prima tappa ancora in corso della grande antologica. La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre, tutti i giorni (lunedì escluso) dalle ore 20.00 alle 22.30.
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