Gregorio Botta. Esercizi di respirazione

Gregorio Botta, Dello stupore, 2018, ferro, vetro, carta di riso, carta da restauro, pigmenti, cm. 70x50

 

Dal 06 Ottobre 2018 al 01 Dicembre 2018

Livorno

Luogo: Galerie 21

Indirizzo: via Roma 94/a

Telefono per informazioni: +39 336586416

E-Mail info: info@g21.gallery

Sito ufficiale: http://www.g21.gallery



Dal 6 ottobre al 1 dicembre si terrà alla Galerie 21 di Livorno la mostra Esercizi di respirazione di Gregorio Botta.
 
La cera, il piombo, il ferro, il vetro e l'acqua, si confermano nelle più recenti opere dell'artista elementi attraverso i quali, come afferma egli stesso, pratica “un’arte del togliere, del poco, del meno, sperando di arrivare a un’arte del niente. Un’arte che sparisca e lasci solo, come una vibrazione, come un motore segreto, l’azione per la quale è nata” (Gregorio Botta, 2001).
Così è in questi ultimi lavori, intrisi di un senso di arcaico e di remoto, sospesi tra apparizione e sparizione, in bilico tra il divenire e lo svanire, fatti di luce e di ombra, di leggerezze e trasparenze, come quelle dell'acqua, protagonista in alcune delle opere presentate nell'occasione a ribadire una ricerca fatta di illusioni e rifrazioni, dove l’arte è ridotta all'essenza del suo continuo perdere e prendere forma. Ed ancora il fuoco, in altre, che genera luce o tracce, mentre il continuo dialogare di luce e ombra dà vita ad un universo, come scrive Fabrizio D'Amico, "silenzioso e cauto nello svelarsi; ovattato da quel biancore che l'avvolge, come se abitasse, e prendesse nutrimento, dall'amnio di un grembo; lento a confessarsi a chi guarda, con quel suo chiedere, sommessamente, uno sguardo lungo sopra di sé. Uno sguardo che scopra, alla fine, l'incanto: e non se ne spaventi" (Fabrizio D'Amico, 2001).
 
Gregorio Botta è nato a Napoli nel 1953, vive e lavora a Roma. Ha condotto i propri studi all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha seguito i corsi di Toti Scialoja.
Una ricerca sull'encausto gli ha fatto scoprire la materia che segnerà a lungo il suo lavoro: la cera. Quest’amore iniziale lo porterà poi a creare anche opere con il vetro, con il fuoco, con l'acqua e con l'aria.  Gli interessa disegnare con la luce, con la trasparenza, con la leggerezza: creare opere sempre più rarefatte, piene di vuoto, che si pongano al confine della visibilità. La sua è una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi che nelle forme.
Dal 1991, quando ha tenuto a Roma presso la Galleria Il Segno la sua prima personale, ha esposto in numerose gallerie private all'estero e in Italia - tra le tante si ricorda nel 2009 “Accendere una lampada e poi sparire” a cura di Achille Bonito Oliva nella Fondazione Volume! - e in spazi pubblici: presso il Loggiato San Bartolomeo a Palermo (2006), nei Magazzini del sale a Siena (2006) al MACRO Museo d'arte contemporanea di Roma (2012).
Sue opere sono nelle raccolte del Mart di Rovereto, del Musma di Matera, della Gam e del Macro di Roma, della Bce di Francoforte, del Ministero degli Affari Esteri alla Farnesina, alla Certosa di Padula (SA), presso la stazione Vanvitelli nella metropolitana di Napoli e in altre raccolte pubbliche e fondazioni. Una sua grande scultura sarà costruita nel piazzale del nuovo auditorium realizzato dallo studio Abdr a Firenze.

Inaugurazione: Sabato 6 ottobre alle ore 18.00
Orario: dal mercoledì al sabato dalle 17.30 alle 20.00. Su appuntamento in tutti gli altri giorni ed orari

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