Il Novecento. Opere su carta dalle collezioni di grafica del Museo Civico Giovanni Fattori

Il Novecento. Opere su carta dalle collezioni di grafica del Museo Civico Giovanni Fattori
Dal 17 April 2014 al 18 May 2014
Livorno
Luogo: Granai di Villa Mimbelli
Indirizzo: via Sant'Jacopo Acquaviva 65
Orari: da martedì a domenica 10-13 / 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0586 811114
E-Mail info: stampa@comune.livorno.it
Sito ufficiale: http://www.comune.livorno.it
“Il Novecento, opere su carta”: è il titolo della mostra che si apre domani giovedì 17 aprile, ore 17, ai Granai di Villa Mimbelli (Museo G.Fattori, via S. Jacopo in Acquaviva 61) e che si potrà visitare fino al 18 maggio.
In esposizione una serie di opere della collezione grafica del Museo”G.Fattori” che, lungi da pretese di esaustività, tentano di fornire al visitatore un approccio all’espressività artistica del XX° secolo in Italia.
Dai disegni di Plinio Nomellini, degli inizi del secolo, si attraversa il Novecento con Modigliani, Guttuso, con lo spazialismo di Fontana, l’astrattismo di Piero Dorazio, l’arte concettuale di Giulio Paolini.
Il nucleo di opere incise offre uno sguardo su artisti come Carlo Carrà presente con una litografia che riproduce un suo celebre quadro, Emilio Vedova che con Giò Pomodoro e Luigi Veronesi hanno lasciato al Museo tre litografie realizzate nel 1982 in favore della libertà del Cile dalla dittatura di Pinochet.
Il tema sociale è presente anche nell’acquaforte di Enrico Baj “I funerali dell’anarchico Pinelli”, mentre degne di nota sono le stampe fotografiche di Luciano Fabro, il “Pinocchio” di Ugo Nespolo con i suoi accesi cromatismi, le litografie del surrealista Roberto Sebastian Matta.
In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il volume dallo stesso titolo, “Il Novecento. Opere su carta”, a cura di Mattia Patti (edizioni Pacini, Pisa). Introdurrà la critica d’arte Antonella Capitanio.
Il volume, insieme alla mostra, costituisce la prosecuzione della campagna di valorizzazione del patrimonio del Museo “G. Fattori” iniziata alla fine degli anni Novanta, dapprima con il volume delle opere dell’Ottocento, e successivamente con i due volumi dedicati alle prestigiose collezioni dei disegni e delle incisioni di Giovanni Fattori alle quali il Museo dedicò due mostre rispettivamente nel 2001 e nel 2002.
Il volume presenta appunto la collezione molto eterogenea di opere di grafica del Novecento conservata al Museo ed acquisita nel corso del tempo attraverso acquisti, lasciti e donazioni. La collezione è costituita da disegni ed incisioni, opere alle quali spesso viene data un’importanza marginale rispetto ai dipinti. In realtà il disegno ha un ruolo fondamentale nell’attività di un artista perché in molti casi rivela la sintesi del suo processo di ricerca, i suoi momenti di riflessione, costituendo spesso delle espressioni del tutto autonome.
Analogamente, la tecnica dell’incisione, che ha origini molto antiche e che richiede comunque una notevole abilità, consente all’artista che la sperimenta di ottenere dei risultati espressivi molto diversi e talvolta impossibili da raggiungere con il disegno o la pittura.
In esposizione una serie di opere della collezione grafica del Museo”G.Fattori” che, lungi da pretese di esaustività, tentano di fornire al visitatore un approccio all’espressività artistica del XX° secolo in Italia.
Dai disegni di Plinio Nomellini, degli inizi del secolo, si attraversa il Novecento con Modigliani, Guttuso, con lo spazialismo di Fontana, l’astrattismo di Piero Dorazio, l’arte concettuale di Giulio Paolini.
Il nucleo di opere incise offre uno sguardo su artisti come Carlo Carrà presente con una litografia che riproduce un suo celebre quadro, Emilio Vedova che con Giò Pomodoro e Luigi Veronesi hanno lasciato al Museo tre litografie realizzate nel 1982 in favore della libertà del Cile dalla dittatura di Pinochet.
Il tema sociale è presente anche nell’acquaforte di Enrico Baj “I funerali dell’anarchico Pinelli”, mentre degne di nota sono le stampe fotografiche di Luciano Fabro, il “Pinocchio” di Ugo Nespolo con i suoi accesi cromatismi, le litografie del surrealista Roberto Sebastian Matta.
In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il volume dallo stesso titolo, “Il Novecento. Opere su carta”, a cura di Mattia Patti (edizioni Pacini, Pisa). Introdurrà la critica d’arte Antonella Capitanio.
Il volume, insieme alla mostra, costituisce la prosecuzione della campagna di valorizzazione del patrimonio del Museo “G. Fattori” iniziata alla fine degli anni Novanta, dapprima con il volume delle opere dell’Ottocento, e successivamente con i due volumi dedicati alle prestigiose collezioni dei disegni e delle incisioni di Giovanni Fattori alle quali il Museo dedicò due mostre rispettivamente nel 2001 e nel 2002.
Il volume presenta appunto la collezione molto eterogenea di opere di grafica del Novecento conservata al Museo ed acquisita nel corso del tempo attraverso acquisti, lasciti e donazioni. La collezione è costituita da disegni ed incisioni, opere alle quali spesso viene data un’importanza marginale rispetto ai dipinti. In realtà il disegno ha un ruolo fondamentale nell’attività di un artista perché in molti casi rivela la sintesi del suo processo di ricerca, i suoi momenti di riflessione, costituendo spesso delle espressioni del tutto autonome.
Analogamente, la tecnica dell’incisione, che ha origini molto antiche e che richiede comunque una notevole abilità, consente all’artista che la sperimenta di ottenere dei risultati espressivi molto diversi e talvolta impossibili da raggiungere con il disegno o la pittura.
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