Mira Maodus, le fil rouge de Montparnasse
Dal 20 Ottobre 2022 al 20 Novembre 2022
Livorno
Luogo: Granai di Villa Mimbelli
Indirizzo: Via San Jacopo in Acquaviva 65
Orari: dal venerdì alla domenica dalle 16:00 alle 19:00
Curatori: Silvia Pampaloni e Veronica Carpita
Enti promotori:
- Comune di Livorno
- Patrocio della Regione Toscana
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0586 808001
E-Mail info: infomuseofattori@comune.livorno.it
Sito ufficiale: http://www.museofattori.livorno.it
“Mira Maodus, le fil rouge de Montparnasse“ è il titolo dell’esposizione retrospettiva dedicata all’artista francese di origine serbo-russa Mira Maodus, che si terrà al Museo Fattori Granai Villa Mimbelli di Livorno dal 20 ottobre al 20 novembre prossimi.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Livorno, si inserisce come unica tappa italiana nel più ampio progetto internazionale #celebratingmiramaodus 2022 (coordinato dalla livornese Silvia Pampaloni) che celebra l’artista in occasione del suo ottantesimo compleanno. Musei, gallerie pubbliche e private a Parigi, Belgrado, Trebinje, Tokyo, Livorno e Toronto stanno dedicando mostre personali a Mira Maodus per evidenziare il suo contributo alla storia dell’arte contemporanea.
In questa esposizione italiana, curata da Silvia Pampaloni e Veronica Carpita, si propone la sintesi del percorso artistico dell’artista, influenzato dagli studi a Francoforte, Venezia, Parigi e dalle sue esperienze raccolte in tutto il mondo, specialmente in Giappone.
Dagli esordi figurativi ispirati all’espressionismo tedesco fino all’approdo all’astrattismo nella metà degli anni ’80 a Parigi, Mira Maodus ha concentrato la sua ricerca pittorica verso l’armonia della composizione. Lettere, parole, ideogrammi, caratteri cirillici, cifre, simboli del passato nei suoi dipinti nascono di nuovo sotto forme oniriche e colori vibranti. Abbandonandosi all’automatismo ritmico delle pennellate, il segno dell’artista si modifica, si trasforma e diviene grafismo indipendente, Spesso ispirate alle parole della grande poesia mondiale (Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, Aleksandr Puškin, Salvatore Quasimodo, Jovan Dučić ) le tele di Mira Maodus della poesia hanno l’equilibrio e la metrica.
C’è un fil rouge che lega Mira Maodus all’artista livornese più importante, Amedeo Modigliani. Per quasi cinquant’anni Mira ha vissuto nell’ultimo atelier d’artista della Cité Falguière a Parigi, l’Atelier 11, dove ha lavorato l’artista russo Chaim Soutine e dove Amedeo Modigliani ha scolpito le sue sculture “Le Cariatidi”. Un luogo mitico di Montparnasse, insieme alla successiva La Ruche, che consacrò l’epoca d’oro dell’Ecole de Paris e che purtroppo ha rischiato a più riprese di sparire a causa delle speculazioni immobiliari. Mira Maodus per decenni si è battuta per la salvaguardia della memoria storica di questo santuario dell’arte moderna. Nel settembre 2021, Mira ha accettato il progetto dell’associazione culturale no-profit L’Air Arts che ha reso l’Atelier 11 un Centro di Studi sugli artisti della Cité Falguière ed una residenza per artisti internazionali.
Pochi giorni fa l’Atelier 11 é stato finalmente riconosciuto dal Ministero della Cultura Francese come sito culturale da preservare. Uno dei luoghi d’arte prediletti di Modigliani è stato dunque salvato per sempre. Mira Maodus ha creato tutte le premesse e si è battuta per lunghi anni affinché questo risultato fosse raggiunto.
Mira Maodus è un’artista francese di origini serbo-russe che vive e lavora tra Parigi, Belgrado e Tokyo. Nasce il 14 ottobre 1942 in un campo militare italiano a Medak, nei Balcani, dove la madre Sofija Tesla, nipote dello scienziato Nikola Tesla, si era rifugiata per sfuggire alla fucilazione.
Dopo la guerra la famiglia si trasferisce nella città di Belgrado. Sin da piccola Mira sviluppa una potente propensione per l’arte. Decide da ragazza di lasciare Belgrado per seguire la sua vocazione, studiando prima alla Werkkunstschule di Francoforte (1965-1968), all’Accademia delle Belle Arti di Venezia (1969-1972) ed a l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts a Parigi (1972-1975).
Nel 1978 consegue un Master all’Università di Milano. Dopo un primo periodo più figurativo, ispirato all’espressionismo tedesco ed al fauvisme, Mira Maodus riesce a Parigi a esprimere con forza il suo talento di artista astratta, contrapponendo nelle sue composizioni cromatismi, simboli, parole e versi poetici in un vortice espressivo intenso. Grazie alla sua permanenza in Giappone, dove ha vissuto per sette anni, l’artista approfondisce lo studio della calligrafia come forma d’arte.
Dal 1973 espone in mostre personali e collettive in Francia, Serbia, Giappone, Italia, Belgio, Russia, Svizzera, Gran Bretagna, Cina, Stati Uniti, Canada.
L’UNESCO ha scelto per 15 anni le sue tele come immagini delle carte augurali del nuovo anno. In occasione del 150 esimo anniversario, il Comune di Parigi (Mairie du 15ème) ha selezionato un’opera di Mira Maodus come simbolo delle celebrazioni.
I suoi quadri figurano nelle collezioni permanenti del National Museum e del Museo d’Arte Contemporanea di Belgrado (Serbia), del Museum of Modern Art Banja Luka (Bosnia), dell’ Herzegovine Museum Trebinje (Bosnia Erzegovina), del National Museum Arad (Romania) e del Miyagi Museum of Art a Sendai (Giappone).
#celebratingmiramaodus è un progetto a cura di Silvia Pampaloni con la preziosa collaborazione di: Mirela Pudar (Serbia e Bosnia Erzegovina), Veronica Carpita (Italia), Kayoko Sano (Giappone) e Zoran Sretenovic (Canada).
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Livorno, si inserisce come unica tappa italiana nel più ampio progetto internazionale #celebratingmiramaodus 2022 (coordinato dalla livornese Silvia Pampaloni) che celebra l’artista in occasione del suo ottantesimo compleanno. Musei, gallerie pubbliche e private a Parigi, Belgrado, Trebinje, Tokyo, Livorno e Toronto stanno dedicando mostre personali a Mira Maodus per evidenziare il suo contributo alla storia dell’arte contemporanea.
In questa esposizione italiana, curata da Silvia Pampaloni e Veronica Carpita, si propone la sintesi del percorso artistico dell’artista, influenzato dagli studi a Francoforte, Venezia, Parigi e dalle sue esperienze raccolte in tutto il mondo, specialmente in Giappone.
Dagli esordi figurativi ispirati all’espressionismo tedesco fino all’approdo all’astrattismo nella metà degli anni ’80 a Parigi, Mira Maodus ha concentrato la sua ricerca pittorica verso l’armonia della composizione. Lettere, parole, ideogrammi, caratteri cirillici, cifre, simboli del passato nei suoi dipinti nascono di nuovo sotto forme oniriche e colori vibranti. Abbandonandosi all’automatismo ritmico delle pennellate, il segno dell’artista si modifica, si trasforma e diviene grafismo indipendente, Spesso ispirate alle parole della grande poesia mondiale (Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, Aleksandr Puškin, Salvatore Quasimodo, Jovan Dučić ) le tele di Mira Maodus della poesia hanno l’equilibrio e la metrica.
C’è un fil rouge che lega Mira Maodus all’artista livornese più importante, Amedeo Modigliani. Per quasi cinquant’anni Mira ha vissuto nell’ultimo atelier d’artista della Cité Falguière a Parigi, l’Atelier 11, dove ha lavorato l’artista russo Chaim Soutine e dove Amedeo Modigliani ha scolpito le sue sculture “Le Cariatidi”. Un luogo mitico di Montparnasse, insieme alla successiva La Ruche, che consacrò l’epoca d’oro dell’Ecole de Paris e che purtroppo ha rischiato a più riprese di sparire a causa delle speculazioni immobiliari. Mira Maodus per decenni si è battuta per la salvaguardia della memoria storica di questo santuario dell’arte moderna. Nel settembre 2021, Mira ha accettato il progetto dell’associazione culturale no-profit L’Air Arts che ha reso l’Atelier 11 un Centro di Studi sugli artisti della Cité Falguière ed una residenza per artisti internazionali.
Pochi giorni fa l’Atelier 11 é stato finalmente riconosciuto dal Ministero della Cultura Francese come sito culturale da preservare. Uno dei luoghi d’arte prediletti di Modigliani è stato dunque salvato per sempre. Mira Maodus ha creato tutte le premesse e si è battuta per lunghi anni affinché questo risultato fosse raggiunto.
Mira Maodus è un’artista francese di origini serbo-russe che vive e lavora tra Parigi, Belgrado e Tokyo. Nasce il 14 ottobre 1942 in un campo militare italiano a Medak, nei Balcani, dove la madre Sofija Tesla, nipote dello scienziato Nikola Tesla, si era rifugiata per sfuggire alla fucilazione.
Dopo la guerra la famiglia si trasferisce nella città di Belgrado. Sin da piccola Mira sviluppa una potente propensione per l’arte. Decide da ragazza di lasciare Belgrado per seguire la sua vocazione, studiando prima alla Werkkunstschule di Francoforte (1965-1968), all’Accademia delle Belle Arti di Venezia (1969-1972) ed a l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts a Parigi (1972-1975).
Nel 1978 consegue un Master all’Università di Milano. Dopo un primo periodo più figurativo, ispirato all’espressionismo tedesco ed al fauvisme, Mira Maodus riesce a Parigi a esprimere con forza il suo talento di artista astratta, contrapponendo nelle sue composizioni cromatismi, simboli, parole e versi poetici in un vortice espressivo intenso. Grazie alla sua permanenza in Giappone, dove ha vissuto per sette anni, l’artista approfondisce lo studio della calligrafia come forma d’arte.
Dal 1973 espone in mostre personali e collettive in Francia, Serbia, Giappone, Italia, Belgio, Russia, Svizzera, Gran Bretagna, Cina, Stati Uniti, Canada.
L’UNESCO ha scelto per 15 anni le sue tele come immagini delle carte augurali del nuovo anno. In occasione del 150 esimo anniversario, il Comune di Parigi (Mairie du 15ème) ha selezionato un’opera di Mira Maodus come simbolo delle celebrazioni.
I suoi quadri figurano nelle collezioni permanenti del National Museum e del Museo d’Arte Contemporanea di Belgrado (Serbia), del Museum of Modern Art Banja Luka (Bosnia), dell’ Herzegovine Museum Trebinje (Bosnia Erzegovina), del National Museum Arad (Romania) e del Miyagi Museum of Art a Sendai (Giappone).
#celebratingmiramaodus è un progetto a cura di Silvia Pampaloni con la preziosa collaborazione di: Mirela Pudar (Serbia e Bosnia Erzegovina), Veronica Carpita (Italia), Kayoko Sano (Giappone) e Zoran Sretenovic (Canada).
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