Routine Fabrique. Giorgio Bartocci solo show
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Giorgio Bartocci, Routine Fabrique
Dal 17 Marzo 2017 al 20 Aprile 2017
Livorno
Luogo: Buzz Kill
Indirizzo: via Oberdan 14
Orari: da giovedi a sabato ore 16-20
Curatori: Francesco Perrotti, Paolo Budassi
Costo del biglietto: gratutito con tessera a.s.d.
Telefono per informazioni: +39 345 8497990
E-Mail info: buzzkillahz@gmail.com
La personale Routine Fabrique prende il nome da un’opera in mostra che Giorgio ha concepito e realizzato negli ultimi mesi a Roma. Di notevoli dimensioni, l’opera è il frutto della collaborazione fra l’artista e lo stampatore Arturo Amitrano (56 fili).
‘Routine Fabrique’ è un assemblaggio d’immagini - 24 stampe progressive di diverso formato che utilizzano ben 8 livelli di colore serigrafico - su cui Bartocci interviene in ultima istanza utilizzando media pittorici e carte recuperate nel tempo.Un lavoro che prevede l’integrazione di tecniche postmoderne, linguaggio pittorico e design industriale; un manufatto unico seriale e modulare, composto da diversi telai concepiti come una sola opera d’arte.
La mostra celebra l’importanza della ripetizione nella produzione artistica, implicitamente criticando l’abitudine passiva che porta alla produzione di immagini standardizzate. Tra Bauhaus e Urban Art, tra ripetizione e istinto, la mostra rappresenta un’indagine dell’artista sulla possibile integrazione fra flusso creativo e macchina.
Le immagini create da Giorgio Bartocci sono generate dalla compulsione ritmica; un loop compositivo moderno e primitivo espressione del gesto artistico capace di ripetere senza ripetersi. Una forza centripeta che sembra spingere gli elementi pittorici fuori dalla specificità del supporto, creando un senso di connessione con l’ambiente circostante.
Tra interventi sonori e sculture urbane, le numerose opere esposte nello spazio sviluppano un vero e proprio percorso- installazione. Un viaggio tra gli spazi outdoor and indoor, una riflessione visiva organica, ricca di simboli dinamici e icone primitive che l’autore conclude con un dipinto murale visibile nel rooftop della galleria. Lo spazio di Buzz Kill muta e diventa una vera e propria fabbrica creativa.
Testo di Francesco Perrotti e Alessandra Ioalè
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