Fabio Viale. Punk
Dal 27 Giugno 2015 al 07 Agosto 2015
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Ex Marmi - Complesso Post-industriale
Indirizzo: via Nazario Sauro 52
Telefono per informazioni: +39 333 8073318
E-Mail info: info@exmarmi.it
Sito ufficiale: http://www.exmarmi.com
La Galleria Poggiali e Forconi presenta Punk, il nuovo progetto di Fabio Viale (Cuneo, 1975), concepito per le due sedi della Galleria a Pietrasanta: il complesso post-industriale dell’Ex Marmi e lo spazio espositivo di via Garibaldi n.8.
In mostra circa 15 opere come tra cui P Zero, La Suprema, Torno Subito, Madonna, Souvenir Gioconda, Souvenir David, Pugno, Infinito e Kouros.
Il titolo della mostra Punk, come scrive Lorenzo Poggiali nel testo che accompagna il catalogo della mostra - si rifà al significato originario da quattro soldi, di scarso valore in collisione con la preziosità del materiale usato, il marmo. - Fabio Viale ama infatti la scultura e soprattutto il marmo, quello bianco, statuario, di Carrara: il marmo, nell’immaginario così apparentemente pesante e inamovibile, appare nei suoi lavori invece morbido, vaporoso, sinuoso e vivo.
Le sculture di Viale impressionano per il virtuosismo tecnico e per l’armoniosa bellezza delle forme, che, ispirate anche a oggetti di uso comune, ribaltano il consueto modo di guardare alle sculture marmoree con sorprendente ironia. La ricerca artistica di Fabio Viale vuole infatti creare un immaginario che sconvolga la percezione del quotidiano, rovesciandola. Le sue sculture sono oggetti che alludono sempre ad altro. L’artista li toglie dal contesto quotidiano per capovolgerli da un punto di vista semantico creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del materiale con cui realizza le sue opere: il marmo che si contrappone, in una perfetta strategia dell’equivoco, alla leggerezza dell’apparenza.
Il percorso espositivo della mostra, si articola in tre sezioni: la prima all’ingresso dell’Ex Marmi dove troviamo tre sculture inedite del 2015 che rievocano l’iconografia classica: Kouros, copia del frammento del torso di una statua greca rappresentante una figura umana maschile nuda. Souvenir David copia del braccio del David di Michelangelo che scaglia la pietra contro Golia. Infine, Il vostro sarà nostro, copia di un pugno di una statua romana. Ma la classicità delle forme è solo apparente perché Viale ribalta l’alone aulico del marmo tatuando la superficie di queste opere con Madonne, teschi, pistole e altri segni che compongono il complesso codice dei tatuaggi della comunità criminale russa. L’artista dà un’identità nuova a questi frammenti di corpi e alla purezza dell’iconografia classica unisce l’aggressività di simboli criminali creando così una nuova dimensione, in cui nulla è quello che sembra, sovvertendo tutte le sicurezze del pubblico.
La mostra continua con la serie di Pneumatici borchiati: pneumatici da motocross ricoperti da borchie di metallo che a prima vista danno un senso di aggressività, mentre la loro brillantezza rappresenta metaforicamente le stelle. Ancora una volta con questo lavoro Viale vuole sovvertire l’apparenza: non è l’asprezza del fango e della terra del motocross che lo spettatore percepisce, ma la poeticità delle stelle e l'immensità del cielo (per l'artista gli penumatici simboleggiano l'infinito) che rappresentano. A Fabio Viale piace, infatti, rappresentare mondi che spesso appaiono spiazzanti e a volte completamente capovolti, creando anche una distanza tra ciò che il pubblico vede e il pensiero che i suoi lavori vogliono trasmettere.
Su questo filone si inserisce anche Costellazione una serie di moduli di battistrada, ricoperti di borchie come a creare una scia di stelle luccicanti degradanti dall’alto verso il basso. Il battistrada in questo caso rappresenta metaforicamente la traccia lasciata dalla nostra vita, un segno che scorre nel cielo.
Infine all’esterno dell’ex Marmi si trova Obelisco, scultura imponente, alta 6 metri, ed esposta in anteprima per questa mostra: è un traliccio dell’alta tensione in metallo rivestito ai lati di pezzi di pregiatissimo marmo velato che vanno a riempire la forma dei vuoti.
L’opera richiama gli obelischi degli antichi Egizi e soprattutto il significato che avevano per loro: simboli della luce perché rappresentazione di un raggio pietrificato dell’aten, il disco solare. A distanza di migliaia di anni, il mondo, per Fabio Viale, ha ceduto il passo a contemporanei monoliti di acciaio, e, dagli antichi obelischi, si è passati a monumentali tralicci dell’alta tensione, contemporanei portatori e custodi della luce e dalla potenza in essa racchiusa.
In mostra circa 15 opere come tra cui P Zero, La Suprema, Torno Subito, Madonna, Souvenir Gioconda, Souvenir David, Pugno, Infinito e Kouros.
Il titolo della mostra Punk, come scrive Lorenzo Poggiali nel testo che accompagna il catalogo della mostra - si rifà al significato originario da quattro soldi, di scarso valore in collisione con la preziosità del materiale usato, il marmo. - Fabio Viale ama infatti la scultura e soprattutto il marmo, quello bianco, statuario, di Carrara: il marmo, nell’immaginario così apparentemente pesante e inamovibile, appare nei suoi lavori invece morbido, vaporoso, sinuoso e vivo.
Le sculture di Viale impressionano per il virtuosismo tecnico e per l’armoniosa bellezza delle forme, che, ispirate anche a oggetti di uso comune, ribaltano il consueto modo di guardare alle sculture marmoree con sorprendente ironia. La ricerca artistica di Fabio Viale vuole infatti creare un immaginario che sconvolga la percezione del quotidiano, rovesciandola. Le sue sculture sono oggetti che alludono sempre ad altro. L’artista li toglie dal contesto quotidiano per capovolgerli da un punto di vista semantico creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del materiale con cui realizza le sue opere: il marmo che si contrappone, in una perfetta strategia dell’equivoco, alla leggerezza dell’apparenza.
Il percorso espositivo della mostra, si articola in tre sezioni: la prima all’ingresso dell’Ex Marmi dove troviamo tre sculture inedite del 2015 che rievocano l’iconografia classica: Kouros, copia del frammento del torso di una statua greca rappresentante una figura umana maschile nuda. Souvenir David copia del braccio del David di Michelangelo che scaglia la pietra contro Golia. Infine, Il vostro sarà nostro, copia di un pugno di una statua romana. Ma la classicità delle forme è solo apparente perché Viale ribalta l’alone aulico del marmo tatuando la superficie di queste opere con Madonne, teschi, pistole e altri segni che compongono il complesso codice dei tatuaggi della comunità criminale russa. L’artista dà un’identità nuova a questi frammenti di corpi e alla purezza dell’iconografia classica unisce l’aggressività di simboli criminali creando così una nuova dimensione, in cui nulla è quello che sembra, sovvertendo tutte le sicurezze del pubblico.
La mostra continua con la serie di Pneumatici borchiati: pneumatici da motocross ricoperti da borchie di metallo che a prima vista danno un senso di aggressività, mentre la loro brillantezza rappresenta metaforicamente le stelle. Ancora una volta con questo lavoro Viale vuole sovvertire l’apparenza: non è l’asprezza del fango e della terra del motocross che lo spettatore percepisce, ma la poeticità delle stelle e l'immensità del cielo (per l'artista gli penumatici simboleggiano l'infinito) che rappresentano. A Fabio Viale piace, infatti, rappresentare mondi che spesso appaiono spiazzanti e a volte completamente capovolti, creando anche una distanza tra ciò che il pubblico vede e il pensiero che i suoi lavori vogliono trasmettere.
Su questo filone si inserisce anche Costellazione una serie di moduli di battistrada, ricoperti di borchie come a creare una scia di stelle luccicanti degradanti dall’alto verso il basso. Il battistrada in questo caso rappresenta metaforicamente la traccia lasciata dalla nostra vita, un segno che scorre nel cielo.
Infine all’esterno dell’ex Marmi si trova Obelisco, scultura imponente, alta 6 metri, ed esposta in anteprima per questa mostra: è un traliccio dell’alta tensione in metallo rivestito ai lati di pezzi di pregiatissimo marmo velato che vanno a riempire la forma dei vuoti.
L’opera richiama gli obelischi degli antichi Egizi e soprattutto il significato che avevano per loro: simboli della luce perché rappresentazione di un raggio pietrificato dell’aten, il disco solare. A distanza di migliaia di anni, il mondo, per Fabio Viale, ha ceduto il passo a contemporanei monoliti di acciaio, e, dagli antichi obelischi, si è passati a monumentali tralicci dell’alta tensione, contemporanei portatori e custodi della luce e dalla potenza in essa racchiusa.
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