Sandro Gorra. L’arte dell’attimo
Dal 05 Marzo 2022 al 05 Giugno 2022
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Mostra diffusa
Indirizzo: Sedi varie
Orari: Orari Chiesa di Sant’Agostino, sale e chiostro: dal martedì al venerdì ore 16-19 | sabato, domenica e festivi ore 10-13 e 16-19 | lunedì chiuso | aperture straordinarie: 18 e 25 aprile 2022 ore 16-19 Orari galleria Laura Tartarelli Contemporary Art: marzo e aprile, dal mercoledì alla domenica ore 10.30-13 e 16-19.30 | maggio e giugno, dal mercoledì alla domenica ore 10.30-13 e 17-20
Curatori: Gianluca Marziani
Costo del biglietto: ingresso gratuito secondo la normativa vigente
Telefono per informazioni: +39 0584 795500
E-Mail info: info@museodeibozzetti.it
Sito ufficiale: http://www.museodeibozzetti.it
Lo storico capoluogo della Versilia, città del marmo e della scultura nota a livello internazionale, accoglie infatti quarantadue opere tra lavori pittorici, illustrazioni e sculture che vanno dalla grandezza monumentale alla media e piccola dimensione, di cui ventisei inediti creati appositamente per l’occasione, oltre a più di centoventi disegni, studi preparatori, bozzetti e lettering concept presentati in sei grandi collage, tutti a firma di Sandro Gorra, artista, creativo e art director milanese, che dell’ironia intrecciata alla poesia ha fatto la sua cifra stilistica.
L’esposizione è co-organizzata dal Comune di Pietrasanta in collaborazione con la galleria Laura Tartarelli Contemporary Art, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, e grazie al sostegno di Monini S.p.A., Attilio Bindi ed Henraux S.p.A.
«L’Arte di Sandro Gorra va vissuta. Noi, spettatori di Pietrasanta – dichiara il SindacoAlberto Stefano Giovannetti –, siamo visitatori privilegiati, perché nello splendido scenario della nostra Città siamo accompagnati da guide speciali, giraffe anomale, un po’ distratte, che continuano a perdere le loro macchie. Ogni macchia persa ha un significato, come il segno del Maestro Gorra, come le sue parole, precise e contenute, straordinariamente efficaci. L’Artista questa volta ha “osato” realizzare sculture mai viste prima, perlopiù presso i laboratori dei nostri abili artigiani, che lo hanno coadiuvato e supportato in questo meraviglioso viaggio in materiali e dimensioni mai prima esplorati».
«Quello con Sandro Gorra – aggiunge la gallerista Laura Tartarelli – si è rivelato fin da subito un incontro speciale con un uomo vivace e divertente, e un creativo di grande spessore. Gorra, infatti, riesce a cogliere al volo il segno identificativo interiore di ogni persona che incontra sul suo cammino, restituendone poi il tratto con la sua intelligente ironia. Per questo ho pensato che le sue opere potessero regalare alla nostra città e ai turisti in visita un effetto di divertente sorpresa, invitando sì alla leggerezza, ma anche alla sottile riflessione sulla nostra condizione comune di esseri umani. Inoltre, la stretta collaborazione tra l’artista e la sapienza artigiana del territorio è stata di stimolo per riattivare quello scambio di conoscenze sul fare scultura proprio della vitalità artistica di Pietrasanta».
Si ringraziano anche gli Sponsor Malagoli Aldebrando S.r.l., Fonderia Artistica Versiliese ed Exclusivam S.r.l. e gli Sponsor tecnici Baroni Alessandro Generali Assicurazioni Agenzia Generale di Massarosa, Sicea Marmi S.r.l. e Il Duomo Pietrasanta.
LA DAILY ART IN MOSTRA
Il percorso espositivo si snoda in diversi luoghi chiave del centro storico della città di Pietrasanta: da Piazza del Duomo a Piazza Carducci, fino alla Chiesa e alle sale del Chiostro di Sant’Agostino, per giungere poi in via del Marzocco alla galleria Laura Tartarelli Contemporary Art. Infine, la mostra arriva al mare, lambendo il Pontile di Marina di Pietrasanta con l’opera CUBO PARDALIS (2021), un metro cubo di acciaio inox e corten, concepito site-specific e appositamente collocato in prossimità della fontana in Piazza Leonetto Amadei.
Girando per la città sarà quindi facile imbattersi nelle iconiche giraffe nude a cui volano via le macchie, segno distintivo della poetica di Gorra, come la monumentale e ammiccante scultura IL SEGNO (2021), inedito in resina che svetta sul sagrato di Sant’Agostino con la sua stazza di cinque metri di altezza per un peso di oltre tre quintali. Per incontrare poi, ad esempio, in Piazza Duomo la giraffa adulta intenta a coprire di macchie il suo piccolo nella nuovissima scultura GRANDE MAX (2021) in marmo Bianco Altissimo proveniente dalle cave del territorio. Le macchie caratterizzano anche il massiccio ALVARO uomo giraffa (2021), essere metamorfico di quattro quintali ben piantato in Piazza Carducci. Inedito in resina di quattro metri e mezzo per tre e mezzo, esprime la grande metafora dell’uomo che tende alla scalata sociale ma che, minacciato costantemente dalla caduta, da un momento all’altro può perdere il suo segno distintivo e restare senza protezione, nudo appunto. Così come i maestosi animali maculati, altezzosi, fieri, eppure sul filo dell’estinzione.
Ma non solo giraffe. Accanto a loro, uomini e donne di ogni sorta sono colti negli attimi più interessanti e immortalati nel loro sforzo quotidiano, ossia nel momento in cui sono alla ricerca di qualcosa o stanno facendo in modo di non perdere ciò che con fatica hanno ottenuto. Queste le opere scultoree o pittoriche votate alla Daily Art, al momento creativo che avviene ogni giorno in noi per conquistare qualcosa di ambito. Perché del resto, è solito affermare Gorra, la cosa più creativa siamo noi. E girando per le sale del complesso di Sant’Agostino si trovano gli uomini fiammifero della piccola scultura TESTE CALDE del 2020, metafora dell’ansia da conquista che oscura gli animi e infuoca le passioni; oppure VICTORIA, acquerello del 2021 che mostra come solo il successo possa tenere a galla sul mare di ansie di chi “sta sotto”; e ancora le MOKA RIDENS 1 e 2 (2019), tridimensionali caffettiere in resina, metallo e ceramica che puntano tutto sul sorriso per dimostrare quanto sappiano essere brillanti. E dall’auto umana PINO (2016), pronta a ‘sgommare via’ per non perdere la dignità in caso il suo incontro di lavoro andasse male, si arriva a un inquietante NARCISO (2017), in materiali vari, sgradevole personaggio ormai incapace di nascondere la sua ‘caduta’ e nudità.
Tutte le opere in mostra creano un racconto, uno spaccato dell’umanità che si guarda allo specchio. Si ritrovano e si collegano come le case di un quartiere apparentemente disarticolato, quasi a rivelare il pensiero che sta dietro l’uscio di ciascuno. «Uno slalom speciale con curve strette, sorrisi sgarbati o ben ordinati, che parlano con ironie diverse, lega le opere tra loro», sottolinea Sandro Gorra, «come pezzi di stoffa di un grande patchwork che prende per il bavero gli attimi».
E nel percorso il visitatore gioca un ruolo fondamentale: solo lui, il fruitore finale con il suo inappellabile giudizio, potrà completare l’opera e farsi co-realizzatore dell’arte di Gorra.
La mostra si completa con una video-intervista all’artista che funge per il visitatore da guida al percorso espositivo e, al contempo, da approfondimento della sua poetica artistica. Inoltre, accompagna l’esposizione il catalogo bilingue in italiano e inglese, edito da Sagep, con testo critico di Gianluca Marziani e interventi dell’artista.
ATTIMO, IRONIA E POESIA
Nel gesto artistico di Sandro Gorra non c’è spazio per i ripensamenti: l’attimo viene colto così come l’idea arriva e viene impressa sulla carta, che sia un lavoro pittorico o il concept di una scultura.
Partendo dall’osservazione dei dettagli del quotidiano esistere, con una punta di sarcasmo, l’articolato percorso della mostra permette, quindi, di indagare compiutamente la poetica dell’artista all’insegna di un’acuta ironia, che gli viene certo dal suo background pubblicitario e che intende accomunare l’umanità in una dimensione universale, come a dire che del resto siamo tutti sulla stessa barca. Ciascuno di noi è costantemente teso e impegnato a “lasciare il segno”; da qui il risultato tragicomico di un vero e proprio racconto dell’umanità nei suoi attimi esistenziali: la scalata ai livelli alti e la paura di perdere ciò che si è ottenuto.
In questo l’ironia è il linguaggio prediletto: sapiente tanto quanto affilata, è in grado di affettare tranci di verità e sbatterceli in faccia. È armonia, poetica e sentimento, tutt’altro che superficialità. Un tocco intimo che ci permette di svelare con brillantezza verità sopite.
Come evidenzia il curatore Gianluca Marziani: «Sandro Gorra definisce una sublime condizione dell’atto creativo, potremmo chiamarla “radici nel futuro”, se pensiamo al lungo background come creativo pubblicitario, sorta di apprendistato interiore per preparare la nuova fase dell’esercizio creativo, quella pratica del fare arte nel singolo attimo, un istante denso che non finalizza un prodotto ma privilegia un interrogativo, uno spazio di coscienza, una geografia veggente dello sguardo che inventa mondi».
E in Gorra l’ironia si spinge fino alla poesia, dove gioca il suo ruolo principe anche la parola. Ut pictura poësis, cita spesso l’artista da Orazio; come nella pittura così nella poesia, ad indicare lo stretto legame tra parola e immagine. In ogni opera di Gorra, difatti, non è possibile capire dove finiscano le parole e dove comincino le immagini. Ogni lavoro è accompagnato da un testo con connotazioni precise, in cui l’uno aiuta l’altro nella comprensione e nel raggiungimento dell’emozione artistica.
LA SOSTENIBILITÀ
Con il tema delle giraffe che perdono le macchie, la mostra intende essere anche un accorato stimolo a riflettere sul tema della sostenibilità, richiamando l’obiettivo del progetto “A Hand for The Future” del suo sostenitore Monini S.p.A.: un impegno condiviso a sorreggere il mondo verso un futuro migliore.
Dichiara, infatti, Maria Flora Monini, responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne per l’azienda di famiglia: «Esiste un ‘cibo’ che, se fatto bene, è capace di arricchire un piatto e apportare nutrienti fondamentali per il benessere fisico, come l’olio extravergine d’oliva, e poi esiste un ‘cibo’ che nutre l’anima: è quello dell’arte che ci permette di volgere lo sguardo verso nuove prospettive, come fanno le giraffe grazie al loro lungo collo. È questo soggetto, unico protagonista delle opere di Sandro Gorra, che ci ha colpito e convinto ad appoggiare l’esposizione di Pietrasanta. La forza dell’emozione suscitata da un’opera artistica aiuta a diffondere quel senso del bello che è proprio della natura che dobbiamo preservare e difendere. Per questo abbiamo dato particolare risalto all’arte nel nostro Piano di Sostenibilità "A Hand for The Future". Oggi più che mai le aziende, come la nostra, possono fare la differenza. Per questo poniamo la massima urgenza nella difesa di ambiente, territorio e persone dando il giusto spazio ad arte e cultura e sostenendo belle iniziative come questa mostra».
I MATERIALI E LE ECCELLENZE DEL MADE IN ITALY
I materiali delle opere di Sandro Gorra sono un viaggio italiano che va dalla Toscana all’Emilia-Romagna. Dal marmo Bianco Altissimo delle Cervaiole all’acciaio inox e al corten lavorato nei sapienti laboratori del modenese, per passare al ferro, al bronzo e alla resina modellata da Gorra, coadiuvato da abili mani artigiane della Versilia.
Da qui nasce su commissione di Attilio Bindi, che vede nella creatività di Gorra un ponte tra l’arte, Pietrasanta e il futuro, la già citata opera in marmo Bianco Altissimo GRANDE MAX (2021), alta oltre due metri e dal peso di quattro tonnellate, tra le novità in mostra grazie alla collaborazione tra l’azienda Henraux e l’artista, che per la prima volta sceglie per una sua opera il marmo delle Apuane, storicamente sinonimo stesso di scultura. Il risultato è un’opera monumentale luminosa, simbolo di purezza, che ritrae una giraffa adulta donare le proprie macchie al suo cucciolo rannicchiato, in segno di protezione e passaggio generazionale.
«La collaborazione è parte dell’impegno che Henraux S.p.A. porta avanti da sempre attraverso la promozione e realizzazione di importanti collaborazioni. Durante la lavorazione della scultura si è creato un forte legame tra l’artista e l’azienda ed è nato, – afferma Paolo Carli, Presidente di Henraux – in particolare, un rapporto di grande stima. Anche attraverso questa nuova collaborazione, si riafferma l’eredità lasciata da Erminio Cidonio, la cui ampia visione del ruolo dell’azienda a sostegno degli artisti continua a caratterizzare il ruolo di Henraux nell’ambito della scultura e dei rapporti con i maestri dell’arte».
Dalla collaborazione con l’azienda Malagoli Aldebrando S.r.l. vedono la luce i SOLIDI PARDALIS (2021), cono, pira e cubo con le loro macchie volanti, in acciao inox e corten ossidato. Tre opere d’arte potenti che esprimono forza e leggerezza, solidità e movimento, anche proprio grazie alla mutevolezza del corten contrapposta alla lucida profondità dell’acciaio inossidabile, realizzate unendo l’esperienza artigianale alle tecnologie innovative. In queste opere l’arte trasforma e sprigiona tutta l’energia della materia.
«L’incontro con Sandro – afferma l’imprenditore modenese Enrico Malagoli – è stato illuminante e piacevolissimo. Per noi che da sessant’anni lavoriamo il metallo è stato sorprendente partecipare alla creazione di giraffe che lasciano il segno. Sandro Gorra ci ha fatto sentire parte del suo progetto e per noi è stato quasi come alleggerire la materia con l’anima. La cosa che in particolare mi ha stupito di più è stata la sensazione di collaborare con un vecchio amico che, insieme a sua moglie Paola, ci ha trasmesso tutto il piacere di creare e condividere in piena libertà. Questo per me è un grande valore».
Tornando al territorio della Versilia, è nei laboratori della Fonderia Artistica Versiliese che viene creata la BALLERINA (2021), in bronzo patinato, grazie all’antico e paziente procedimento della cera persa: si parte da un modello realizzato dall’artista, il quale interviene poi anche nelle varie fasi del processo di lavorazione, apportando i ritocchi necessari fino alla patinatura.
Ricorda Gabriele Lucarini, rappresentante legale della Fonderia: «La società artistica nasce nel 1975 dalla volontà di mio padre, e da allora con i miei fratelli abbiamo sempre lavorato al fianco di artisti di fama, quali Botero, Giò Pomodoro, Alicia Penalba. Grazie alla gallerista Laura Tartarelli abbiamo avuto modo di conoscere Sandro Gorra, che abbiamo affiancato nel suo primo approccio alla lavorazione del bronzo, dando tutto il nostro supporto tecnico per la realizzazione di questa meravigliosa scultura».
Sandro Gorra (Milano, 1944) è uno dei più noti creativi nel mondo dell’advertising, di estrazione art, ideatore di slogan fra i più famosi. Con un Master in Global Communication alla New York University è fra i più giovani Creative Director della sua generazione e collabora con le maggiori agenzie italiane in task force internazionali tra Milano e Londra. Crea campagne per l’Italia e l’estero per Fiat, Chanel, Colgate, Macallan, Mars, Pepsi, Panasonic, Peugeot, Toshiba, di cui ne illustra personalmente molte e per le quali ottiene premi e riconoscimenti. Fonda agenzie dapprima in partnership con i gruppi francesi Havas e Publicis, in cui lavora alle grandi campagne internazionali di Telecom pluripremiate in Francia, Olanda e Germania, poi si unisce con ServicePlan, gruppo tedesco fra i più grandi in Europa, per cui crea e disegna anche l’attuale sede milanese. Gira film pubblicitari con volti noti dello spettacolo e del jet set internazionale, come Renato Pozzetto, Teo Teocoli, Brad Pitt, lavori con registi del calibro di Tarsem, i fratelli Taviani, Jean Paul Goude, Ferzan Ozpetek, Luca Miniero, Paolo Genovese, e con fotografi di caratura quali Oliviero Toscani, Giuseppe Pino, Gian Paolo Barbieri, Patrick De Marchellier, Marco Glaviano, Chris Broadbent. In tutti i suoi lavori è sempre presente la vena ironica che andrà poi a caratterizzare anche la poetica artistica. Dal 2015, infatti, Gorra si dedica alla sua Daily Art, “l’arte dell’attimo”. Dipinti, illustrazioni e sculture dove poesia e ironia sono il tratto fondante. Sandro Gorra vive e lavora a Milano, dove, a suo dire, melodrammi e poesia si intrecciano nel traffico intellettuale di una città che ama profondamente.
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