Hidetoshi Nagasawa. Vortici
Dal 27 Maggio 2016 al 01 Maggio 2017
Mantova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Sordello 40
Curatori: Marco Tonelli
Enti promotori:
- Peter Assmann
- Complesso Museale Palazzo Ducale
- LUBIAM
- Mantova Creativa
E-Mail info: info@mantovacreativa.it
Sito ufficiale: http://www.mantovacreativa.it/
LUBIAM rinnova per il sesto anno consecutivo la propria collaborazione con Mantova Creativa, facendosi sostenitrice di un grande ed inedito progetto di arte contemporanea nel Complesso Museale Palazzo Ducale.
L’azienda ofrirà il proprio supporto logistico e metterà a disposizione le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera "Vortici" che aprirà “Scultura in piazza”: un evento fra i molti a venire, che vedrà alternarsi alcuni dei più importanti artisti internazionali, ciascuno dei quali presenterà una grande opera realizzata specificamente per lo spazio di Piazza Castello e qui installata per la durata di un anno.
Il primo artista selezionato per questa iniziativa è Hidetoshi Nagasawa, nato in Giappone e residente da molti decenni in Italia, scultore sempre attento allo spazio e all’architettura.
L’opera realizzata si mette in dialogo con le dimensioni di Piazza Castello e le sollecitazioni ambientali che da qui provengono.
Per Palazzo Ducale, Nagasawa ha ideato un grande vortice composto da sette pannelli curvi di una lega di alluminio e titanio, ognuno della misura di sei metri di lunghezza per due di altezza e dallo spessore di trenta centimetri.
Secondo l’artista il vortice che viene creato dalla disposizione dei sette elementi è metafora dell’energia stessa che anima il mondo, dalla forme vegetali a quelle cosmiche (basti pensare ai buchi neri), secondo un movimento concentrico che invita letteralmente gli spettatori ad entrarvi e girarvi all’interno. Collocata nell’emiciclo della grande esedra di Piazza Castello, la scultura Vortici di Nagasawa si inserisce nello spazio concentrando al suo interno l’energia stessa della piazza e dell’architettura circostante. La sua forma allusiva e emblematica, riavvolge la storia intorno a simbologie, forme e imprese gonzaghesche che costellano pareti e soffitti di Palazzo Ducale, a partire dal celebre labirinto del Forse che sì forse che no.
Vortici è un’opera nuova per Nagasawa, pur se il tema del movimento a spirale è già stato sperimentato da Nagasawa, anche se su piccole dimensioni. Nel 1979 aveva infatti realizzato l’opera Galassia facendo rotare le dita della sua mano su una piastrella di argilla di 30 centimetri di lato. Che oggi Nagasawa sia arrivato a concepire Vortici, proprio nello stesso periodo in cui la scienza ha individuato la presenza di grandi buchi neri rotanti, dimostra quanto le immagini di Nagasawa siano allineate con energie, forze, tensioni della natura e del cosmo in genere. Del resto per l’artista vale l’equazione per cui l’equilibrio è bellezza, e il vortice di una galassia rappresenta fisicamente, oltre che simbolicamente, proprio la forma più alta e assoluta dell’equilibrio dinamico del nostro universo.
Grazie al sostegno di LUBIAM e nello spirito delle iniziative di Mantova Creativa, la scultura di Nagasawa, nel 2017, allo scadere dell’anno espositivo, resterà sul territorio: verrà infatti lasciata in prestito permanente all’azienda dallo stesso artista, che collocherà l’opera nel grande spazio all’aperto della sede mantovana di LUBIAM.
In concomitanza con la conclusione dell'evento, per i tipi di Electa Mondadori uscirà il catalogo in una curata veste editoriale appositamente ideata per Palazzo Ducale.
Il progetto è a cura del critico e storico dell’arte Marco Tonelli, che già a Mantova aveva ideato una serie di confronti tra l’arte antica e contemporanea invitando ad esporre a Palazzo Te artisti come Fabrizio Plessi, Candida Höfer, Bill Viola, Mimmo Paladino, Bertozzi & Casoni, Alfredo Pirri, con opere site specific ed in stretto dialogo con l’architettura gonzaghesca.
Hidetoshi Nagasawa è nato a Tonei (Manciuria) nel 1940.
Vive e lavora tra Milano e le colline di Biella, dove ha recuperato una vecchia fabbrica tessile adattandola a studio ed abitazione.
Dopo un lungo viaggio in sella ad una bicicletta della durata di poco più di un anno, dal Giappone approda nell’agosto del 1967, come tappa finale di una sorta di Odissea personale, a Milano, decidendo di rinunciare alla professione di architetto per dedicarsi all'arte. Tutta la sua opera si basa sull'elaborazione di ambienti di contemplazione, di sculture di equilibri instabili quasi a sfidare le leggi gravitazionali terrestri, utilizzando intrecci o coesistenze di materie diverse (legno, ferro, rame, carta, marmi, pietra): costruzioni spesso al confine tra architettura e scultura, come dimostrano i suoi giardini a Certaldo, Brisighella e Quarrata e la sua scultura collocato nel Giardino di Celle presso la Collezione Gori. Una ricerca, quella di Nagasawa, che tende a costruire un punto d'equilibrio tra la cultura orientale d'origine e quella occidentale d'adozione, fondendo elementi mitici e credenze religiose. Fondamentale è il valore che Nagasawa dà al luogo ed al viaggio, come testimoniano alcune sue opere dedicate all’archetipo del viaggiatore e del navigatore solitario, quale il bastone e l’imbarcazione.
Nel corso della sua carriera ha preso parte a numerose edizioni della Biennale di Venezia e alla IX edizione di Documenta a Kassel. Ha esposto in mostre personali e collettive nei principali musei di tutto il mondo, tra cui il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, Villa delle Rose della Galleria Comunale di Bologna, la Fondazione Mirò di Palma de Maiorca, il MACRO di Roma, il Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, il National Museum of Art di Osaka, il Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama, il Palazzo della Triennale di Milano, il FRAC di Fontevraud, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Middelheim Museum di Anversa, il National Museum of Modern Art di Osaka, il Museum of Contemporary Art di Hiroshima, il Municipio Adachi-ku di Tokyo, il Contemporary Art Center di Mito.
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