Isaac Julien. All That Changes You

© Isaac Julien | Isaac Julien, Metamorphosis I (All That Changes You), 2025, Inkjet print mounted on aluminium. Courtesy the artist & Victoria Miro

 

Dal 4 October 2025 al 4 January 2026

Mantova

Luogo: Palazzo Te

Indirizzo: Viale Te 13

Orari: Tutti i giorni: 9.00 – 19.00 Martedì: 13.00 – 19.00

Curatori: Lorenzo Giusti

Costo del biglietto: Il biglietto di Palazzo Te consente anche l’ingresso a Museo MACA e al Tempio Leon Battista Alberti ed è valido per un ingresso in ogni sede entro tre mesi dall’acquisto

Telefono per prevendita: 800 714049

Telefono per informazioni: +39 0376 323266

Sito ufficiale: http://palazzote.it


Fondazione Palazzo Te, in occasione del Cinquecentenario, presenta in anteprima mondiale a Mantova, dal 4 ottobre 2025, All That Changes You, la nuova installazione filmica del celebre artista e regista britannico Sir Isaac Julien (Londra, 1960).
 
Con il curatore Lorenzo Giusti, la Fondazione ha individuato in Isaac Julien l’artista a cui commissionare un’opera capace di illuminare tanto il fascino quanto la complessità di Palazzo Te e le domande che il palazzo e i suoi affreschi pongono al mondo contemporaneo.
 
Dal dialogo tra il direttore Stefano Baia Curioni, Lorenzo Giusti, Isaac Julien e Mark Nash è nata l’idea di realizzare un progetto espositivo in cui il tema delle Metamorfosi e la visione poetica di Giulio Romano – con la sua straordinaria capacità di interrogare il presente – potessero essere riletti in una prospettiva “più che umana”, a partire da alcune delle più stimolanti riflessioni filosofiche e spunti narrativi degli ultimi anni.
 
All That Changes You vede la partecipazione delle acclamate attrici Gwendoline Christie e Sheila Atim.
 
Isaac Julien sul progetto:
«All That Changes You sarà ambientato nell’incredibile Palazzo Te, questo sogno estetico, politico e mitologico progettato e costruito da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535. Attraverso la fantasia e l’allegoria di questa nuova installazione filmica, cerco di sovvertire l’egemonia visiva che domina i regimi tecnologici della rappresentazione. Sviluppata in collaborazione con Mark Nash, l’opera si basa su una visione condivisa per reimmaginare la poetica della creazione dell’immagine.
 
Gli straordinari affreschi del Palazzo hanno ispirato la concezione di due dee – interpretate da Gwendoline Christie e Sheila Atim – le cui origini affondano in fonti letterarie come il lavoro filosofico e politico di Donna Haraway, con particolare riferimento al saggio Staying with the Trouble (2016), che sfida le narrazioni dominanti dell’apocalisse, e il romanzo di Naomi Mitchison, Memoirs of a Spacewoman (1962), in cui una scienziata e viaggiatrice temporale racconta le proprie esperienze di ricerca, comunicazione e innamoramento con forme di vita extraterrestri.
 
Il personaggio di Sheila Atim è basato sul romanzo di narrativa speculativa del 1993 Parable of the Sower di Octavia E. Butler, un'opera profetica ambientata in una Terra post-apocalittica colpita dal cambiamento climatico e dalle disuguaglianze sociali. La sceneggiatura finale è stata sviluppata in collaborazione con Mark Nash e Vladimir Seput, unendo prospettive intellettuali ed estetiche diverse.
 
Entrambe le protagoniste viaggiano nel tempo attraverso una serie di spazi architettonici che funzionano come metafore visive e personaggi, delineando differenti temporalità: da Palazzo Te costruito nel XVI secolo con i notevoli affreschi di Giulio Romano, passando per la postmodernista Cosmic House di Charles Jencks a Londra del XX secolo, fino a una futuristica “astronave” di vetro, progettata da Richard Found e situata tra le campagne inglesi, e al padiglione per la Kramlich Collection di media art creato da Herzog & de Meuron. Questi ambienti possiedono ciascuno un’identità propria.
 
Nell’attraversare differenti temporalità, le protagoniste assumono identità differenti, mentre cercano di andare oltre una visione del mondo antropocentrica e discutono su come condividere il pianeta con altri esseri, offrendo spazio alla rappresentazione di prospettive non umane.
 
L’installazione filmica a dieci schermi costruisce un repertorio d’immagini autonomo e oppositivo. Attraverso la ricomposizione delle scene in una coreografia visiva architettonica, il linguaggio delle immagini interrompe il telos narrativo che plasma la percezione. Il film offre una grammatica visiva alternativa che restituisce alla metamorfosi un ruolo attivo, là dove memoria, poesia e immaginazione convergono in un atto di resistenza contro la distruzione del pianeta, riconfigurando visivamente il presente e il futuro, e creando ciò che Judith Butler definisce un immaginario alternativo

L’opera è prodotta da Palazzo Te in collaborazione con Mantua Films, Isaac Julien Studio, University of California, Santa Cruz, The Linda Pace Foundation, Ruby City, San Antonio e The Jack Weinbaum Family Foundation.
 
Il progetto, curato da Lorenzo Giusti, sarà presentato negli spazi rinnovati delle Fruttiere di Palazzo Te. L’edificio riaprirà per l’occasione e ospiterà in anteprima mondiale l’installazione filmica multischermo di Isaac Julien.
 
All That Changes You rientra nelle attività del Cinquecentenario di Palazzo Te, promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e Fondazione Comunità Mantovana, con la sponsorizzazione di Poste Italiane, con la media partnership di Gruppo Editoriale Athesis, con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura.

Sir Isaac Julien, RA (nato nel 1960), è un artista e regista britannico acclamato dalla critica. Nel 2018, Julien è entrato a far parte del corpo docente dell’Università della California, Santa Cruz, dove è Distinguished Professor of the Arts e dirige il Moving Image Lab insieme al Professor Mark Nash.
Le sue più recenti mostre personali internazionali includono: Isaac Julien: I Dream a World, De Young Museum, San Francisco, USA (2025); Lina Bo Bardi - A Marvellous Entanglement, MASP, San Paolo (2025); Lessons of the Hour, Museum of Modern Art, New York, USA (2024); Once Again… (Statues Never Die), Whitney Biennial, Whitney Museum of American Art, New York, USA (2024); Isaac Julien: What Freedom is to Me, Bonnefanten Museum, Maastricht, Paesi Bassi; K21, Düsseldorf, Germania (2023); Tate Britain, Londra, Regno Unito (2023); Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, USA (2023); Lessons of the Hour, Virginia Museum of Fine Art, Virginia, USA (2022-23); Once Again… (Statues Never Die), Barnes Foundation, Philadelphia, USA (2022); Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement, Bechtler Museum of Modern Art, Charlotte, USA (2022); Lessons of the Hour, McEvoy Foundation for the Arts, San Francisco (2020-21); Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement, MAXXI, Roma, Italia (2020–21); Western Union: Small Boats, Neuberger Museum, New York, USA (2020); Looking for Langston, Tate Britain, Londra, Regno Unito (2019); Playtime, LACMA, Los Angeles, USA (2019). Julien è stato insignito del Charles Wollaston Award della Royal Academy of Arts nel 2017 e del Kaiserring Goslar Award nel 2022. È stato nominato Cavaliere dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II in occasione degli Onori del Compleanno del 2022.
 
Lorenzo Giusti (Ph.D.) è uno storico dell’arte e scrittore, direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dal 2018. Negli ultimi anni, la sua attività curatoriale si è concentrata principalmente sulle relazioni tra il pensiero ecologico post-antropocentrico e le arti contemporanee. In diversi ruoli ha collaborato con istituzioni e organizzazioni pubbliche e private quali l’Università Bocconi, la Kunsthaus Baselland, la Biennale Gherdëina, Art Dubai, la Biennale di Venezia, Artissima Torino, il Vienna Curated by Festival, Palazzo Grassi – Punta della Dogana a Venezia, OGR Torino, la Biennale di Animazione di Shenzhen, FRAC Corse, la Triennale Milano, Palazzo Strozzi a Firenze e altre.
 


SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI