NELL'ORO IMPRESSA. L’immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena
Dal 13 Settembre 2024 al 18 Ottobre 2024
Mantova
Luogo: Palazzo Ducale | Mantova Piazza Paccagnini 3
Indirizzo: Piazza Paccagnini 3
Telefono per informazioni: +39 0376 352100
Prende il via il 14 settembre a Mantova, con un inedito allestimento, l’esposizione numismatica dal titolo “Nell’oro impressa. L’immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena”. L’iniziativa nasce dall’accordo tra il Palazzo Ducale di Mantova e Banca Monte dei Paschi di Siena che ha concesso in comodato gratuito al Museo la sua eccezionale raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga, con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana. La collezione è formata dai beni appartenuti a Giulio Superti Furga di Canneto sull’Oglio (Mantova), al notaio Ermanno Casero di Milano e, soprattutto, al nobile mantovano Alessandro Magnaguti e comprende ben 2184 pezzi che spaziano dal XII al XVIII secolo. Questa straordinaria collezione, seconda solo a quella formata dal re d’Italia Vittorio Emanuele III, sarà esposta al pubblico dal 14 settembre 2024 in alcuni ambienti dell’appartamento della Rustica, una fabbrica iniziata da Giulio Romano, il quale le diede la sua veste architettonica, e completata nelle decorazioni interne sotto la direzione di Giovan Battista Bertani, negli anni Sessanta del XVI secolo.
“Questa esposizione – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – ridà vita a un’altra parte del Palazzo, l’Appartamento della Rustica, che presentiamo a conclusione di un lungo restauro, arricchita, è proprio il caso di dire, dalle monete e le medaglie che furono di Magnaguti e di altri lungimiranti collezionisti. La natura enciclopedica del Museo ne risulta esaltata: la varietà dell’offerta culturale sarà una piacevolissima sorpresa per i nostri visitatori e io non posso che augurarmi che sia l’inizio di una proficua e lunga collaborazione”.
“Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra preziosa collezione “Magnaguti-Casero” all’arricchimento della bellezza del Museo Palazzo Ducale, che custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore – commenta Cristina Delforno, Direttore Territoriale Retail Lombardia Sud Est di Banca Mps –. Mantova rappresenta da sempre per la nostra Banca un territorio con una grande rilevanza strategica, di cui vogliamo continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo sotto l’aspetto economico, culturale e sociale”.
L’esposizione rientra nel percorso di visita di Palazzo Ducale, senza alcun sovrapprezzo rispetto al consueto biglietto d’ingresso.
La collezione di Banca Mps abbraccia sette secoli di storia mantovana e l’inedito allestimento vuole proporre una chiave interpretativa che lega monete e medaglie all’edificio, alle sue decorazioni e soprattutto alla storia di Mantova. I materiali esposti, nella scelta presentata da Massimo Rossi, prendono avvio dalle prime monete mantovane esistenti, della metà del XII secolo: monete di non grande qualità esecutiva, ma di grande significato, poiché – benché coniate dal vescovo – presentano l’immagine di Virgilio come nume tutelare della città, laddove i comuni italiani ostentavano i loro santi patroni. I Gonzaga, con la presa del potere del 1328, iniziarono una nuova monetazione, che trovò il suo massimo sviluppo poco dopo la metà del Quattrocento, quando la moneta divenne un oggetto di altissima qualità esecutiva, con rimandi alla classicità apprezzabili, anche nei profili dei marchesi di Mantova. Intorno al 1440, inoltre, Antonio Pisano detto il Pisanello iniziò a fondere le prime medaglie italiane, di cui troviamo alcuni esempi nella raccolta. Nel Cinquecento, le monete coniate a Mantova raggiunsero un apice qualitativo riconosciuto in tutta Europa, nonostante esse non fossero immediatamente spendibili fuori dal marchesato, poi ducato, dei Gonzaga. Le monete mostrano una ricchezza di temi, che presentano, oltre a soggetti sacri e devozionali, stemmi araldici, imprese e in seguito anche immagini di animali, come i cani tanto amati dai Gonzaga. La raccolta presenta però anche diverse curiosità, come le monete ossidionali, coniate in materiali poveri (cuoio, piombo) durante il terribile assedio del 1630-1631, e assolute rarità, come le Dodici Doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga: una moneta d’oro del peso di quasi un etto, esemplare unico al mondo. La vastissima collezione di Banca Mps viene letta nel suo significato storico e anche sociale, grazie a una serie di reperti che le vengono accostati a memoria del sistema bancario rinascimentale e della nascita dei Monti di Pietà, ma anche con la finalità di inquadrare e contestualizzare storicamente i materiali. Per questa ragione, l’esposizione stabile è completata da numerosi pezzi in prestito temporaneo: conî e punzoni, provini per l’oro, bilancia e strumenti del cambiavalute, concessi dai Musei Civici di Mantova, dall’Archivio di Stato di Mantova e dalla Galleria Estense di Modena e da alcune collezioni private.
“Questa esposizione – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – ridà vita a un’altra parte del Palazzo, l’Appartamento della Rustica, che presentiamo a conclusione di un lungo restauro, arricchita, è proprio il caso di dire, dalle monete e le medaglie che furono di Magnaguti e di altri lungimiranti collezionisti. La natura enciclopedica del Museo ne risulta esaltata: la varietà dell’offerta culturale sarà una piacevolissima sorpresa per i nostri visitatori e io non posso che augurarmi che sia l’inizio di una proficua e lunga collaborazione”.
“Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra preziosa collezione “Magnaguti-Casero” all’arricchimento della bellezza del Museo Palazzo Ducale, che custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore – commenta Cristina Delforno, Direttore Territoriale Retail Lombardia Sud Est di Banca Mps –. Mantova rappresenta da sempre per la nostra Banca un territorio con una grande rilevanza strategica, di cui vogliamo continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo sotto l’aspetto economico, culturale e sociale”.
L’esposizione rientra nel percorso di visita di Palazzo Ducale, senza alcun sovrapprezzo rispetto al consueto biglietto d’ingresso.
La collezione di Banca Mps abbraccia sette secoli di storia mantovana e l’inedito allestimento vuole proporre una chiave interpretativa che lega monete e medaglie all’edificio, alle sue decorazioni e soprattutto alla storia di Mantova. I materiali esposti, nella scelta presentata da Massimo Rossi, prendono avvio dalle prime monete mantovane esistenti, della metà del XII secolo: monete di non grande qualità esecutiva, ma di grande significato, poiché – benché coniate dal vescovo – presentano l’immagine di Virgilio come nume tutelare della città, laddove i comuni italiani ostentavano i loro santi patroni. I Gonzaga, con la presa del potere del 1328, iniziarono una nuova monetazione, che trovò il suo massimo sviluppo poco dopo la metà del Quattrocento, quando la moneta divenne un oggetto di altissima qualità esecutiva, con rimandi alla classicità apprezzabili, anche nei profili dei marchesi di Mantova. Intorno al 1440, inoltre, Antonio Pisano detto il Pisanello iniziò a fondere le prime medaglie italiane, di cui troviamo alcuni esempi nella raccolta. Nel Cinquecento, le monete coniate a Mantova raggiunsero un apice qualitativo riconosciuto in tutta Europa, nonostante esse non fossero immediatamente spendibili fuori dal marchesato, poi ducato, dei Gonzaga. Le monete mostrano una ricchezza di temi, che presentano, oltre a soggetti sacri e devozionali, stemmi araldici, imprese e in seguito anche immagini di animali, come i cani tanto amati dai Gonzaga. La raccolta presenta però anche diverse curiosità, come le monete ossidionali, coniate in materiali poveri (cuoio, piombo) durante il terribile assedio del 1630-1631, e assolute rarità, come le Dodici Doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga: una moneta d’oro del peso di quasi un etto, esemplare unico al mondo. La vastissima collezione di Banca Mps viene letta nel suo significato storico e anche sociale, grazie a una serie di reperti che le vengono accostati a memoria del sistema bancario rinascimentale e della nascita dei Monti di Pietà, ma anche con la finalità di inquadrare e contestualizzare storicamente i materiali. Per questa ragione, l’esposizione stabile è completata da numerosi pezzi in prestito temporaneo: conî e punzoni, provini per l’oro, bilancia e strumenti del cambiavalute, concessi dai Musei Civici di Mantova, dall’Archivio di Stato di Mantova e dalla Galleria Estense di Modena e da alcune collezioni private.
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