Paride e Aldo Falchi. Pittura e scultura
Dal 25 Marzo 2014 al 27 Aprile 2014
Mantova
Luogo: Casa del Mantegna
Indirizzo: via Acerbi 47
Orari: da martedì a domenica 10-12.30; pomeriggio mercoledì e giovedì 15-17; sabato, domenica e festivi 15-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0376 360506
E-Mail info: casadelmantegna@provincia.mantova.it
Sito ufficiale: http://www.casadelmantegna.it
Martedì 25 marzo alle ore 18.30 si inaugura alla Casa del Mantegna la mostra "Paride e Aldo Falchi - pittura e scultura". Il progetto espositivo dedicato appunto a "Paride (Sabbioneta, 1908 - 1995) e Aldo Falchi (Sabbioneta, 1935) presenta, all'interno della prestigiosa architettura rinascimentale, un esempio lampante e mantovanissimo di ciò che si intende come "famiglia di artisti".
La mostra si collega così, innanzitutto, al concetto di bottega, un concetto radicato nella pratica delle arti figurative e che dà una immediata plausibile interpretazione del formarsi di queste "famiglie di artisti" perché, al di là del talento e della grandezza di ciascuna personalità, quasi sempre è all'interno della famiglia che viene alimentata la vocazione, la pratica della formazione, fino al raggiungimento dell'autonomia espressiva.
Ma l'operazione espositiva dedicata a Paride e Aldo Falchi, il primo un pittore, il secondo uno scultore, è anche l'articolarsi congiunto di due antologiche parallele che si integrano, dialogano e si intrecciano. Ne emerge una operazione che approfondisce e mette a fuoco un segmento dell'indagine sul territorio inaugurata con la rassegna intitolata Pittura & Paesaggio tra Oglio e Po: arte, identità e territorio (Sabbioneta, Palazzo Ducale, 20 aprile - 30 giugno 2013), ne rappresenta un importante step successivo. Il progetto esplora di conseguenza le dimensioni recondite della pittura di Paride Falchi, dagli inizi fino agli anni Novanta. Per Paride Falchi il viaggio nella scultura offre un bilancio della sua complessa e importante esperienza. Emergono così nuove letture e rinnovate decodificazioni del loro lavoro, in un tentativo volto a provocare e sollecitare nuove riflessioni, per mettere a fuoco il doppio talento del padre e del figlio e la persistente attualità del loro operato.
Parallelamente l'esposizione riapre un dialogo - in realtà mai interrotto - con l'immensità del patrimonio di Sabbioneta che, tra le sue collezioni d'arte, accoglie proprio in palazzo Ducale la donazione Falchi.
La mostra si articola nella dimensione di 110 opere tra scultura e pittura e si muove dunque sul crinale di molteplici aspetti estetici. Il filo che lega, in un continuum spazio - temporale, le due esperienze è proprio la calibratissima selezione delle opere di entrambi gli artisti atta a garantire un contributo visivo di uguale spessore sia per delineare le due distinte personalità sia per esaltare ancora una volta l'identità e la ricchezza di questo specifico territorio posto tra Oglio e Po che a entrambi ha riservato prosperi natali.
Una mostra da non perdere.
La mostra si collega così, innanzitutto, al concetto di bottega, un concetto radicato nella pratica delle arti figurative e che dà una immediata plausibile interpretazione del formarsi di queste "famiglie di artisti" perché, al di là del talento e della grandezza di ciascuna personalità, quasi sempre è all'interno della famiglia che viene alimentata la vocazione, la pratica della formazione, fino al raggiungimento dell'autonomia espressiva.
Ma l'operazione espositiva dedicata a Paride e Aldo Falchi, il primo un pittore, il secondo uno scultore, è anche l'articolarsi congiunto di due antologiche parallele che si integrano, dialogano e si intrecciano. Ne emerge una operazione che approfondisce e mette a fuoco un segmento dell'indagine sul territorio inaugurata con la rassegna intitolata Pittura & Paesaggio tra Oglio e Po: arte, identità e territorio (Sabbioneta, Palazzo Ducale, 20 aprile - 30 giugno 2013), ne rappresenta un importante step successivo. Il progetto esplora di conseguenza le dimensioni recondite della pittura di Paride Falchi, dagli inizi fino agli anni Novanta. Per Paride Falchi il viaggio nella scultura offre un bilancio della sua complessa e importante esperienza. Emergono così nuove letture e rinnovate decodificazioni del loro lavoro, in un tentativo volto a provocare e sollecitare nuove riflessioni, per mettere a fuoco il doppio talento del padre e del figlio e la persistente attualità del loro operato.
Parallelamente l'esposizione riapre un dialogo - in realtà mai interrotto - con l'immensità del patrimonio di Sabbioneta che, tra le sue collezioni d'arte, accoglie proprio in palazzo Ducale la donazione Falchi.
La mostra si articola nella dimensione di 110 opere tra scultura e pittura e si muove dunque sul crinale di molteplici aspetti estetici. Il filo che lega, in un continuum spazio - temporale, le due esperienze è proprio la calibratissima selezione delle opere di entrambi gli artisti atta a garantire un contributo visivo di uguale spessore sia per delineare le due distinte personalità sia per esaltare ancora una volta l'identità e la ricchezza di questo specifico territorio posto tra Oglio e Po che a entrambi ha riservato prosperi natali.
Una mostra da non perdere.
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