Pino Deodato. Inchiostro

Pino Deodato, Trasloco, 2018, terracotta policroma a ingobbio, cm. 16x18x4
Dal 03 Settembre 2018 al 30 Settembre 2018
Mantova
Luogo: Casa di Rigoletto
Indirizzo: piazza Sordello 23
Curatori: Carlo Micheli
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Mantova
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0376.288208
Una mostra che si fa racconto in occasione del Festival della Letteratura di Mantova. Tre stanze, ogni stanza un capitolo, ogni opera una frase.
È la monografica “Pino Deodato. Inchiostro”, a cura di Carlo Micheli, che apre allaCasa di Rigolettodal 3 al 30 settembre 2018.
Come anticipa il titolo, è l’inchiostro – su terracotta e su carta – il protagonista dell’esposizione. Pigmento che diventa strumento di racconto, non attraverso la parola scritta ma attraverso l’arte visiva.
Inoltre quaranta opere, di cui circa trenta sculturee una decina di carte, l’artista – tramite il suo ormai celebre “omino” che ricorre in tutti i suoi lavori – rappresenta con sensibilità, pudore, riservatezza, rispetto, semplicità, l’arduo tema della ricerca della Verità.
Lo fa collocando il suo piccolo personaggio in varie situazioni – in case, in biblioteche, sotto il cielo stellato –, spesso rivolto verso il muro, invitando il visitatore a scrutarlo per immaginare il suo volto. “Si badi – spiega Giorgio Bonomi nel suo testo critico – non si tratta di timidezza né di poca educazione ma, appunto, di rispetto per l’altro da sé”.
Sono soprattutto le biblioteche, l’ambientazione favorita di Deodato: architetture in terracotta di medie dimensioni (45x34 cm) che sovrastano, zeppe di libri, i protagonisti delle sue sculture. L’uomo qui rappresentato cerca di appropriarsi di tutto lo scibile umano, credendo di potervi trovare la Verità. Non la troverà, ma come San Tommaso – personaggio cui è dedicata la prima sala – non smetterà mai di cercarla.
Pittore e scultore, Pino Deodato esprime con materiali semplici – la terracotta, la carta e, in questa speciale occasione, anche l’inchiostro – questioni etiche, estetiche e filosofiche, complesse che stanno a cuore all’uomo contemporaneo. Il suo linguaggio fatto di estrema sintesi di forme e colori, addirittura solo il bianco e nero nell’esposizione mantovana, tenta di riappropriarsi dei valori profondi che la civiltà odierna sembra quotidianamente smarrire.
“Cerco di affrontare temi articolati in modo semplice – dice l’artista – che è poi quello che l’arte dovrebbe fare: rendere accessibili a tutti argomenti difficili”.
Per sottolineare l’aspetto narrativo dell’esposizione, l’artista ha invitato tre autori – Alberto Barranco di Valdivieso, Maurizio Padovano e Michael Uras – a lasciarsi ispirare da uno dei suoi lavori per la composizione di un racconto.
I tre scritti sono raccolti nel catalogoedito per l’esposizione che contiene, inoltre, le immagini delle opere in mostra e i testi critici di Carlo Micheli e Giorgio Bonomi.
Inaugurazione lunedì 3 settembre ore 18.30
Orario: tutti i giorni 9 - 18
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