Otium. Mostra d'arte contemporanea
Dal 12 Giugno 2016 al 26 Giugno 2016
Matera
Luogo: Casa Cava
Indirizzo: via San Pietro Barisano 47
Orari: tutti i giorni 10-13 / 15-18
Curatori: Ass.ne Culturale Ricercarte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 380 3492256
E-Mail info: bcricercarte70@gmail.com
Sito ufficiale: http://ricercarte.jimdo.com
Sarà inaugurata domenica 12 giugno alle ore 17:30 presso “Casa Cava” via San Pietro Barisano 47 Matera, la mostra d’arte contemporanea “ OTIUM ”. La mostra organizzata dall’associazione culturale “RicercArte” è inserita nel progetto Sassittassi un progetto che si svilupperà di anno in anno su Matera capitale della cultura 2019. Alla mostra sono stati invitati 19 artisti del panorama nazionale che si sono ispirati al tema dell’ozio. Il concept della mostra è a cura della prof.ssa Maria Angela Eugenia Storti, il testo è a cura del Prof. Aldo Gerbino.
Concept
Tutta la nostra vita è scandita dall’alternarsi di stasi e movimento, dall’eterno gioco dello stare in piedi o del sedersi. Vanno però menzionate le varie attività che si celano dietro l’apparente immobilità del “rimanere seduti” e tra le più famose, ricordiamo quella dell’”otium”, tanto decantato dai latini, intesa come la più proficua delle arti meditative e contemplative, “sedendo et quiescendo, anima sapiens efficitur”. Lo star seduti si lega al tema del “restare” e del guardare “oltre”.
Tanti hanno infatti conosciuto il senso del “restare” dinnanzi o oltre “la siepe”, ma fra questi, uno solo ha scritto “L’infinito”. Ed è proprio da “questo dolce naufragare nel mare” dell’immensità, di leopardiana memoria, che trae origine ogni forma di inclusione o di esclusione da parte di una minoranza o della diversità dell’uno rispetto ad una moltitudo. Ma non sempre purtroppo lo “stare seduti” è in qualche modo legato al rilassamento ed alla ricchezza interiore, talvolta infatti, specie nel Meridione, il fenomeno del “cogitare”, ha perso il senso più profondo a tale termine attribuito . Il modo di raffigurare la concezione dell’operosità e/o del riposo, ha assunto varie connotazioni a seconda del luogo e delle categorie spaziotemporali, che nelle diverse epoche mutano, illustrando variegati archetipi dell’immaginario culturale ed antropologico dell’umanità. I pittori e gli scultori ad esempio, hanno attinto dal vastissimo repertorio di simboli del passato, alcuni più comprensibili, altri fortemente criptici e simbolici. Prima di essere rappresentato in salotti o in volte celesti, l’uomo di pensiero viene sovente dipinto o scolpito su pietra, la più semplice e dura culla del suo “posare”. Grezza, brulla, talvolta infuocata, su essa e da essa tutto trae origine. Sedersi, rendere gli altri partecipi e , sulla pietra esprimere con solidarietà e convivialità i propri dubbi e le proprie certezze, è il fulcro di una nuova civiltà, nata sulla “città di pietra” di Matera. Si tratta della capitale europea della cultura, consapevole dell’attuale coscienza storica contemporanea, emblema quasi di un prodigio. Dapprima brulla, poi scolpita, bagnata e ribattezzata quasi dal grande soffio biblico, oggi divenuta “presepe di pietra” e grembo della nuova storia.
Maria Angela Eugenia Storti
Gli Artisti: Arturo Barbante, Bartolomeo Conciauro, Evelin Costa, Naire Feo, Dora Flavianna, Desislava Gambino, Dimitri Gazziero, Piera Ingargiola, Anna Maria Li Gotti, Nicola Lisanti, Anna Maria Lo Bello, Maria Lo Duca, Aldo Palazzo, Francesco Pezzuco, Maria Laura Riccobono, Angela Sarzana, Nancy Sofia, Giovanni Stella, TrapaniCalabretta
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arturo barbante ·
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