Umiltà e Splendore. L'arte nei conventi cappuccini del Valdemone tra Controriforma e Barocco
Dal 14 Giugno 2022 al 14 Settembre 2022
Taormina | Messina
Luogo: Palazzo Ciampoli
Indirizzo: Salita Ciampoli
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19
Enti promotori:
- Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina
- Associazione Intervolumina
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0942 51.001
E-Mail info: urp.parco.archeo.naxos@regione.sicilia.it
Sito ufficiale: http://www.parconaxostaormina.com
A Taormina, nei due piani di Palazzo Ciampoli, apre al pubblico da martedì 14 giugno la mostra “Umiltà e splendore. L'arte nei conventi cappuccini del Valdemone tra Controriforma e Barocco” organizzata e prodotta dal Parco Archeologico Naxos Taormina in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, cui è affidata la responsabilità scientifica, e promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e dall’associazione Intervolumina.
L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, sottolinea: “La mostra di Palazzo Ciampoli, nelle due parole “Umiltà e Splendore”, esprime la bellezza semplice e immediata dell’arte sacra custodita nei conventi dei Cappuccini. Un'esposizione unica sia per la qualità delle tele esposte che per gli interventi di restauro e le rivelazioni che il temporaneo asporto dai siti originari ha consentito. Iniziativa strategica di grande respiro che apre alla conoscenza di un importante spaccato artistico del Valdemone, nel periodo a cavallo del Barocco. Una grande esposizione - aggiunge l'assessore Samonà - che sancisce la centralità di Palazzo Ciampoli nella geografia dei luoghi della cultura siciliani, collocandosi in un particolare contesto internazionale, qual è Taormina, dove l’offerta di beni culturali spazia dall’archeologia all’arte moderna e contemporanea”.
Sulla molteplice valenza del progetto espositivo di “Umiltà e splendore” interviene Gabriella Tigano: “Siamo particolarmente orgogliosi – spiega la direttrice del Parco Naxos Taormina – di aver prodotto questa mostra sull’arte nei Conventi Cappuccini. Si tratta di un progetto unico e irripetibile che consentirà di avere riuniti a Palazzo Ciampoli capolavori semisconosciuti o addirittura mai esposti al pubblico provenienti da eremi remoti, chiese raramente aperte, sacrestie, magazzini dei musei. Una grande opportunità di studio e approfondimento per gli storici dell’arte, che potranno esaminare da vicino opere mai pubblicate o definire con certezza attribuzioni ad autori del tempo; ma anche un’occasione per fare un check-up sullo stato di conservazione di tele e pale d’altare perfezionare interventi di restauro o programmarne nuovi per garantire anche alle future generazioni la possibilità di godere del grande patrimonio artistico della Sicilia”.
Una trentina le opere incluse nel percorso espositivo di Palazzo Ciampoli che tra i punti di forza può contare sulla presenza di cinque grandi pale d’altare, di non facile movimentazione, che provengono dalle chiese cappuccine di alcuni centri collinari della Sicilia nordorientale e dall’entroterra etneo. Per la prima volta si potrà consentire al pubblico di apprezzare attraverso un approccio ravvicinato queste opere straordinarie, solitamente visibili a distanza e con l’inevitabile filtro di altari e tabernacoli lignei che ne impediscono una visione integrale.
Tra le tele eseguite da artisti di fama internazionale per i cappuccini del Valdemone, grazie alla mediazione dei generali dell’Ordine e alla munificenza del ceto aristocratico siciliano del tempo, spiccano la preziosa Madonna degli Angeli con San Francesco e Santa Chiara, dipinta da Scipione Pulzone nel 1588 per la chiesa di Mistretta, opera cruciale per i contenuti della manifestazione e modello iconografico che incarna i dettami della Controriforma, e la scenografica Trasfigurazione realizzata per i Cappuccini di Randazzo, nella prima metà del Seicento, dal pittore parmense Giovanni Lanfranco, tra i più noti esponenti della pittura barocca italiana.
Si segnala inoltre il caso della Madonna degli angeli e santi francescani del Convento di Pettineo, realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans e restituita al pubblico dopo un lungo restauro che - per la gioia degli studiosi - ha svelato anche la firma autografa e la data di realizzazione sinora nascoste dalla imponente cornice.
I prestiti provengono dal MuMe (Museo regionale interdisciplinare) di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Catania, Francavilla di Sicilia, Gibilmanna, Messina, Milazzo, Mistretta, Naso, Pettineo, Randazzo, Tortorici, Tusa e Troina. Tra gli artisti in mostra i nomi più noti sono Scipione Pulzone, Durante Alberti, Giovanni Lanfranco, Mathias Stomer, Guglielmo Borremans, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.
LA MOSTRA | i contenuti
Quattro le sezioni espositive: le prime tre sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia); la quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena: entrambi frati cappuccini ma con una formazione artistica di alto spessore essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri indiscussi della pittura del Seicento a Messina. In mostra anche una preziosa selezione di volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca dei Cappuccini di Messina e coevi ai materiali artistici.
Spiega la curatrice, la storica dell’arte Stefania Lanuzza: “In un arco temporale che va dalla fine del ‘500 sino ai primi decenni del ‘700 sono state selezionate quelle opere che documentano i mutamenti epocali, gli orientamenti stilistici e la varietà degli idiomi parlati dagli artisti apprezzati nel viceregno spagnolo. Un itinerario trasversale che affronta i contenuti religiosi trascorrendo dal rigore delle canoniche composizioni controriformate all’efficacia narrativa dei testi d’intonazione caravaggesca, per approdare alle ariose atmosfere della pittura barocca senza tralasciare le diverse declinazioni dei temi messe in atto dai pittori stranieri attivi nell’isola e da quelli autoctoni. In tal modo si offrirà uno spaccato della cultura artistica seicentesca penetrata nei cenobi cappuccini attraverso il confronto tra le splendide tele eseguite da figure di spicco del panorama pittorico nazionale (Scipione Pulzone, Durante Alberti, Mathias Stomer, Giovanni Lanfranco) e la produzione di alcuni artisti cappuccini formatisi presso rinomate botteghe messinesi”.
IL CATALOGO
Alla mostra è dedicato un catalogo, prodotto dal Parco Naxos Taormina e in fase di lavorazione, con saggi e schede redatti da storici dell'arte ed esperti del patrimonio culturale dei conventi Cappuccini siciliani: una straordinaria occasione di studio per la comunità scientifica chiamata a pronunciarsi su alcune attribuzioni che certamente alimenteranno il dibattito culturale fra gli storici dell’arte. Lo studio comparato includerà anche quelle opere che, per limiti di natura logistica, non saranno esposte a Taormina ma sono funzionali alla narrazione e completano lo studio del segmento storico preso in esame. La cura editoriale del catalogo è affidata a Virginia Buda, Stefania Lanuzza, Giuseppe Lipari e Gabriella Tigano.
FUNDRAISING PER RESTAURO
Strategico il ruolo dell’associazione Intervolùmina che, traendo spunto dal tema della mostra di Taormina, oltre a predisporre itinerari di visita nei conventi cappuccini ancora visitabili - e dunque promuovendo la conoscenza e l’attenzione della comunità su questo patrimonio semisconosciuto e pressoché inaccessibile - sta curando anche un progetto di raccolta fondi (fundraising) per finanziare il restauro di alcune opere.
L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, sottolinea: “La mostra di Palazzo Ciampoli, nelle due parole “Umiltà e Splendore”, esprime la bellezza semplice e immediata dell’arte sacra custodita nei conventi dei Cappuccini. Un'esposizione unica sia per la qualità delle tele esposte che per gli interventi di restauro e le rivelazioni che il temporaneo asporto dai siti originari ha consentito. Iniziativa strategica di grande respiro che apre alla conoscenza di un importante spaccato artistico del Valdemone, nel periodo a cavallo del Barocco. Una grande esposizione - aggiunge l'assessore Samonà - che sancisce la centralità di Palazzo Ciampoli nella geografia dei luoghi della cultura siciliani, collocandosi in un particolare contesto internazionale, qual è Taormina, dove l’offerta di beni culturali spazia dall’archeologia all’arte moderna e contemporanea”.
Sulla molteplice valenza del progetto espositivo di “Umiltà e splendore” interviene Gabriella Tigano: “Siamo particolarmente orgogliosi – spiega la direttrice del Parco Naxos Taormina – di aver prodotto questa mostra sull’arte nei Conventi Cappuccini. Si tratta di un progetto unico e irripetibile che consentirà di avere riuniti a Palazzo Ciampoli capolavori semisconosciuti o addirittura mai esposti al pubblico provenienti da eremi remoti, chiese raramente aperte, sacrestie, magazzini dei musei. Una grande opportunità di studio e approfondimento per gli storici dell’arte, che potranno esaminare da vicino opere mai pubblicate o definire con certezza attribuzioni ad autori del tempo; ma anche un’occasione per fare un check-up sullo stato di conservazione di tele e pale d’altare perfezionare interventi di restauro o programmarne nuovi per garantire anche alle future generazioni la possibilità di godere del grande patrimonio artistico della Sicilia”.
Una trentina le opere incluse nel percorso espositivo di Palazzo Ciampoli che tra i punti di forza può contare sulla presenza di cinque grandi pale d’altare, di non facile movimentazione, che provengono dalle chiese cappuccine di alcuni centri collinari della Sicilia nordorientale e dall’entroterra etneo. Per la prima volta si potrà consentire al pubblico di apprezzare attraverso un approccio ravvicinato queste opere straordinarie, solitamente visibili a distanza e con l’inevitabile filtro di altari e tabernacoli lignei che ne impediscono una visione integrale.
Tra le tele eseguite da artisti di fama internazionale per i cappuccini del Valdemone, grazie alla mediazione dei generali dell’Ordine e alla munificenza del ceto aristocratico siciliano del tempo, spiccano la preziosa Madonna degli Angeli con San Francesco e Santa Chiara, dipinta da Scipione Pulzone nel 1588 per la chiesa di Mistretta, opera cruciale per i contenuti della manifestazione e modello iconografico che incarna i dettami della Controriforma, e la scenografica Trasfigurazione realizzata per i Cappuccini di Randazzo, nella prima metà del Seicento, dal pittore parmense Giovanni Lanfranco, tra i più noti esponenti della pittura barocca italiana.
Si segnala inoltre il caso della Madonna degli angeli e santi francescani del Convento di Pettineo, realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans e restituita al pubblico dopo un lungo restauro che - per la gioia degli studiosi - ha svelato anche la firma autografa e la data di realizzazione sinora nascoste dalla imponente cornice.
I prestiti provengono dal MuMe (Museo regionale interdisciplinare) di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Catania, Francavilla di Sicilia, Gibilmanna, Messina, Milazzo, Mistretta, Naso, Pettineo, Randazzo, Tortorici, Tusa e Troina. Tra gli artisti in mostra i nomi più noti sono Scipione Pulzone, Durante Alberti, Giovanni Lanfranco, Mathias Stomer, Guglielmo Borremans, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.
LA MOSTRA | i contenuti
Quattro le sezioni espositive: le prime tre sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia); la quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena: entrambi frati cappuccini ma con una formazione artistica di alto spessore essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri indiscussi della pittura del Seicento a Messina. In mostra anche una preziosa selezione di volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca dei Cappuccini di Messina e coevi ai materiali artistici.
Spiega la curatrice, la storica dell’arte Stefania Lanuzza: “In un arco temporale che va dalla fine del ‘500 sino ai primi decenni del ‘700 sono state selezionate quelle opere che documentano i mutamenti epocali, gli orientamenti stilistici e la varietà degli idiomi parlati dagli artisti apprezzati nel viceregno spagnolo. Un itinerario trasversale che affronta i contenuti religiosi trascorrendo dal rigore delle canoniche composizioni controriformate all’efficacia narrativa dei testi d’intonazione caravaggesca, per approdare alle ariose atmosfere della pittura barocca senza tralasciare le diverse declinazioni dei temi messe in atto dai pittori stranieri attivi nell’isola e da quelli autoctoni. In tal modo si offrirà uno spaccato della cultura artistica seicentesca penetrata nei cenobi cappuccini attraverso il confronto tra le splendide tele eseguite da figure di spicco del panorama pittorico nazionale (Scipione Pulzone, Durante Alberti, Mathias Stomer, Giovanni Lanfranco) e la produzione di alcuni artisti cappuccini formatisi presso rinomate botteghe messinesi”.
IL CATALOGO
Alla mostra è dedicato un catalogo, prodotto dal Parco Naxos Taormina e in fase di lavorazione, con saggi e schede redatti da storici dell'arte ed esperti del patrimonio culturale dei conventi Cappuccini siciliani: una straordinaria occasione di studio per la comunità scientifica chiamata a pronunciarsi su alcune attribuzioni che certamente alimenteranno il dibattito culturale fra gli storici dell’arte. Lo studio comparato includerà anche quelle opere che, per limiti di natura logistica, non saranno esposte a Taormina ma sono funzionali alla narrazione e completano lo studio del segmento storico preso in esame. La cura editoriale del catalogo è affidata a Virginia Buda, Stefania Lanuzza, Giuseppe Lipari e Gabriella Tigano.
FUNDRAISING PER RESTAURO
Strategico il ruolo dell’associazione Intervolùmina che, traendo spunto dal tema della mostra di Taormina, oltre a predisporre itinerari di visita nei conventi cappuccini ancora visitabili - e dunque promuovendo la conoscenza e l’attenzione della comunità su questo patrimonio semisconosciuto e pressoché inaccessibile - sta curando anche un progetto di raccolta fondi (fundraising) per finanziare il restauro di alcune opere.
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