1000 Spaces. Un’edizione natalizia di performance online
Dal 16 Dicembre 2020 al 17 Dicembre 2020
Milano
Luogo: Sito web Istituto Svizzero
Indirizzo: online
Telefono per informazioni: +39 02 760 16 118
E-Mail info: milano@istitutosvizzero.it
Sito ufficiale: http://www.istitutosvizzero.it
1000 Spaces è il nome dell’edizione di quest’anno del programma pre-natalizio di musica e performance dell’Istituto Svizzero, che avrà luogo esclusivamente all’interno dello spazio virtuale. 1000 Spazi, dunque, 1000 spazi virtuali, reali o immaginari.
I mesi scorsi ci hanno indotto a percepire gli spazi in modo totalmente diverso. Mentre lo spazio pubblico è divenuto progressivamente meno accessibile, molte delle nostre attività si sono trasferite nello spazio privato. Qui abbiamo lavorato, mangiato, amato, sperato e dubitato. La finestra delle conferenze zoom e la videocamera del nostro computer hanno aperto lo sguardo su spazi talvolta intimi, talvolta costruiti. Seguendo la medesima tendenza con cui lo spazio reale si è allontanato, così si è approssimato quello virtuale, con tutte le sue promesse, non sempre mantenute. Anche in termini di lavoro artistico e curatoriale, siamo oggi forzati a ripensare le nostre pratiche.
1000 Spaces è una compilation di lavori performativi sviluppati specificatamente per lo spazio digitale, che a sua volta ci conduce dentro innumerevoli spazi e addirittura mondi, forse reali, forse immaginari.
16.12.2020
Benni Bosetto (vive e lavora a Milano)
Bit-Tuner (vive e lavora a Zurigo)
Caterina De Nicola (vive e lavora a Zurigo) – live jam session, in collaborazione con Czarnagora, ospitati da Megahex.fm, H21:00
Teresa Vittucci (vive e lavora a Zurigo)
17.12.2020
Lara Dâmaso (vive e lavora a Zurigo)
Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, vivono e lavorano a Milano)
Maïté Chénière (vive e lavora a Ginevra)
Giulia Crispiani (vive e lavora a Roma) – live H19:00
Julie Monot (vive e lavora a Losanna)
Benni Bosetto (Milano, 1987), vive e lavora a Milano. Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e ha studiato al Sandberg Instituut, Amsterdam, NL.
Le mostre personali includono: 2020 – ADA, Roma, IT (in progetto); Almanac, Torino, IT. 2019 – Kunstraum, con Xenia Perek, curata da Giulia Civardi, Londra, UK. 2018 – Fonderia Battaglia, Milano, IT.
Le mostre collettive includono: 2020 – Quadriennale d’arte 2020, Palazzo delle Esposizioni, Roma, IT (in progetto); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, IT (in progetto); Galleria Civica di Trento, IT (in progetto). 2019 – Villa Medici, Roma, IT; Artissima Special Project, Torino; Horst – Asiat, Vilvoorde, BE. 2018 – OGR, performance, Torino, IT; MAMbo, Bologna, IT; Fondazione Baruchello, Roma, IT.
Le residenze includono: Fonderia Artistica Battaglia (Milano, 2018); VIR Via Farini, (Milano, 2014). Ha ricevuto il Premio Pollock-Krasner Foundation nel 2020, il Premio Fondazione Fiera Milano nel 2019 e il Premio Termoli nel 2018.
Nato e cresciuto a San Gallo (CH), Bit-Tuner (Marcel Gschwend, n. 1978), vive e lavora a Zurigo. Produce musica elettronica con computer, mpc, sintetizzatori, bassi, e innumerevoli altri attrezzi analogici. Ha una passione per i campioni di vecchi dischi e film, e ha esplorato l’ambito della registrazione. Bit-Tuner lavora con ritmi pesanti, suoni bassi e gonfi, atmosfere uggiose, melodie acide e portentosi paesaggi sonori. Il suo ambito musicale spazia dall’Hip Hop sperimentale all’Elettronica, dalla musica di basso a rumore, produzioni teatrali, fashion show e colonne sonore di cortometraggi. Il suo lavoro costante è ampiamente riconosciuto, e lo ha portato a essere nominato per il rinomato Swiss Music Prize nel 2015, al fianco di artisti come Bruno Spoerri, Joy Frempong (OY), Joke Lanz e Nik Bärtsch. Durante le sue energiche esibizioni, Bit-Tuner oscilla tra ritmi cupi, elettronica e techno, mentre unisce le sue tracce per divenire un oscuro, ma pur sempre euforico, mostro dei bassi. Dal vivo ha condiviso il palco tra gli altri con Kelpe, Jon Hopkins, Otto von Schirach, Ben Frost, Jimi Tenor, Modeselektor, Shackleton, Actress, The Haxan Cloak, e Zomby. Bit-Tuner ha collaborato con diversi artisti, come !Mediengruppe Bitnik, Audio88 & Yassin (Berlino), IOKOI (-OUS), Bleubird (Florida), Sensational (NYC) e Islam Chipsy (100Copies Music).
Caterina De Nicola è un’artista visuale e musicista nata a Ortona (IT) nel 1991, che al momento vive e lavora a Zurigo (CH). In quanto DJ e produttrice, è affiliata preminentemente all’etichetta musicale e collettivo Czarnagora, basato a Zurigo. Nella sua pratica ricorre a finzione, scrittura, investigazione del suono e design di oggetti per dare forma a schemi formali e discorsivi, sviluppando un’analisi relativa a simboli e motivi culturali, così come alla loro circolazione in un sistema culturale ampio. Dopo aver ottenuto un BA all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha preso parte allo CSAV alla Fondazione Antonio Ratti a Como. Nel 2018 ha ottenuto un MA all’ECAL di Losanna, e, dopo avere operato come organizzatrice di eventi e DJ insieme agli attori emergenti stimolando la scena locale, è stata invitata a prendere parte a Les Urbaines festival. Nel 2018 ha preso inoltre parte al programma di studio CASTRO a Roma. Nel 2020 ha vinto una residenza presso Cripta747 a Torino. Esibizioni mostre includono: FUORI, 17esima Quadriennale d’arte (Palazzo delle Esposizioni, Roma) 2020, Whispering Walls (Last Tango, Zurich), Sommer des Zögerns (Kunsthalle Zürich), Surgeons and Gluttons (Palazzina, Basel), Embarrassed and conciliatory, bored and noncommittally (Il Colorifcio, Milano), Café Spit (Galerie PCP, Parigi), Crisis of Glass Bell (TANK, Basilea), Capriccio 2000 (Fondazione Sandretto, Torino), Le ciel, l’eau, les dauphins, la vierge, les fics, le sang des nobles, l’ONU, l’Europe, les casques bleus, Facebook, Twitter (Forde, Ginevra), Bay Wetter (Wishing Well, Losanna), e Ending Explained (Le DOC, Parigi).
Teresa Vittucci è un’artista nata a Vienna, attualmente basata a Zurigo. La sua pratica abbraccia i campi della performance, della danza contemporanea, della commedia dell’assurdo e del film. Investiga le prospettive femminili e queer nella cultura popolare, nella storia, nella religione. Le battute mal riuscite sono sempre parte del processo. Lavora come artista solista, sebbene instauri collaborazioni di tanto in tanto: alcune di queste includono lavori con Nils Amadeus Lange, Marilu Mapengo Namoda, Claire Sobottke, Michael Turinsky e Colin Self. Inoltre, nella sua pratica si è esibita con Simone Aughterlony, Marie Caroline Hominal, Benny Claessens e molti altri. Vittucci è stata premiata svariate volte per il suo lavoro, incluso un premio di riconoscimento dalla città di Zurigo e lo Swiss Dance Prize federale per il suo pezzo HATE ME, TENDER. Teresa è Young Associate Artist alla Tanzhaus Zürich. Il suo nuovo lavoro, RECKLESS BITCH, debutterà alla Tanzhaus Zürich il 24 febbraio 2021.
Lara Dâmaso (n. 1996) vive e lavora a Zurigo. Dopo anni di intenso allenamento di balletto e danza contemporanea, ha studiato presso la Hochschule für Grafik und Buchkunst a Lipsia, nella sezione Arte e Media, e alla Zurich University of the Arts (ZHDK), dove ha ottenuto un BA in Belle Arti. La sua pratica artistica varia tra performance, video, apparizioni come performer per vari artisti e DJ set; e il suo lavoro bilancia tanto la concentrazione assoluta quanto il caos sensuale. Si struttura per destrutturare, aprendo così spazi intimi in cui può realizzarsi il dialogo. Il suo lavoro è stato mostrato in varie istituzioni e off space, come Kunsthalle Zürich, Cabaret Voltaire, Plymouth Rock, Kunsthalle Bern, Centre Pasqu’Art. È stata nominata per il The Kiefer-Hablitzel Göhner Kunstpreis 2020 ed è nominata per Plattform21.
Simone Bertuzzi (n. 1983) e Simone Trabucchi (b. 1982) collaborano come Invernomuto dal 2003. Sebbene il loro lavoro si focalizzi prima di tutto sull’immagine in movimento e sul suono, integrano anche scultura, performance e pubblicazione nella loro pratica. Invernomuto esplora cosa rimane delle subculture, passando attraverso diversi media. Osservate con occhi sfacciatamente colpiti, le culture orali e le storie minori vengono schiuse, le loro forme vernacolari esaminate. I materiali non autentici giocano un ruolo fondamentale all’interno di questi processi, enfatizzando le realtà fittizie che li ispirano. Bertuzzi e Trabucchi hanno sviluppato linee di ricerca del suono individuali, rispettivamente con Palm Wine e STILL. Attualmente, Invernomuto sta sviluppando una nuova commissione per la Biennale di Liverpool del 2021. Un ulteriore progetto, Black Med, è stato concepito in origine nel 2018 per Manifesta 12 (Palermo) ed è stato recentemente parte del programma di performance della 58esima edizione della Biennale di Venezia (2019); Black Med verrà ulteriormente sviluppato nel 2020 con la Fondazione Morra Greco (Napoli). Recenti esibizioni includono: Auto Italia, Londra (2020) Galleria Nazionale, Roma (2019), NN Contemporary Art, Northampton (2019), MED T-1000, Pinksummer, Genova (2019), Leto Gallery, Varsavia (2019), Artspeak, Vancouver (2015), tra le altre. Nel 2017 Invernomuto ha vinto il Museion Prize 1 (Bolzano); nel 2018 sono stati finalisti del MAXXI Bvlgari Prize (Roma) e del MAC International 2018 (Belfast). Il loro lavoro è stato esibito, tra gli altri, alla TATE (Londra), Manifesta 12 (Palermo), Villa Medici (Roma), Alserkal Avenue (Dubai), Kunsthalle Wien (Vienna), Galleria Nazionale (Roma), Nuit Blanche 2017 (Parigi), MAXXI (Roma), Museion (Bolzano), Unsound Festival (Cracovia), Kunstverein München (Monaco).
Maïté Chénière (a.k.a. Mighty) adotta ricerca teorica, musica, performance o video per creare esperienze ibride. Nella loro pratica fondono la produzione culturale di persone queer razzializzate, e conoscenze teoriche e popolari per dare vita a un discorso emancipatorio. Mighty è DJ afro-futurista, produttore.trice e curatore.trice di eventi basato a Ginevra. Attraverso la musica manipolano lo spazio e il tempo, invitando corpi fluidi e mutanti sulla pista da ballo. Hanno presentato il loro lavoro, tra gli altri, alla galleria 1.1, Basilea; Un lieu pour respirer, Parigi; Haus der Kulturen der Welt, Berlino; Festival Les Urbaines, Losanna, Théâtre de l’Usine, Cinéma Spoutnik, Ginevra; Mains d’œuvres, Parigi e agli Ateliers Claus, Bruxelles.
Giulia Crispiani è scrittrice e artista visuale basata a Roma, dove è editor per NERO Editions e per il Teatro di Roma. I suoi media favoriti per il format scritto sono le interviste, le lettere d’amore e i manifesti.
Julie Monot ha ottenuto un BA in Arti Visive alla HEAD di Ginevra (2017) e un MA in Arti Visive alla ECAL di Losanna (2019). La sua pratica artistica oscilla tra diversi medium, come performance, installazioni, sculture, video. La sua ricerca si focalizza soprattutto sulle zone borderline dell’esteriorità corporea e le sue modalità di rappresentazione. La nozione della figura è parte dei suoi interessi specifici, per le sue caratteristiche polisemiche e vigorose, ma soprattutto perché garantisce uno spazio figurativo e critico nelle nostre costruzioni sociali. Tutti gli accessori che permettono trasformazioni, come costumi, protesi, “mobilio” corporale e oggetti legati a questa pratica sono parte delle sue continue riflessioni.
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