‘aaa_bstract travelling’. Mongezi Ncaphayi & Asha Zero
![Asha Zero, bAQV, 2018, acrylic on board, 42x36 cm. Asha Zero, bAQV, 2018, acrylic on board, 42x36 cm.](http://www.arte.it/foto/600x450/08/85141-unnamed-3.jpg)
© Asha Zero / C-Gallery | Asha Zero, bAQV, 2018, acrylic on board, 42x36 cm.
Dal 20 Novembre 2018 al 11 Gennaio 2019
Milano
Luogo: C-Gallery
Indirizzo: via Giovanni Ventura 6
Orari: da martedì a sabato 15-19
Telefono per informazioni: +39 0245377550
Sito ufficiale: http://www.cgallery.it
C-Gallery è lieta di presentare “aaa_bstract travelling”: Un dialogo visivo tra le opere di Asha Zero e Mongezi Ncaphayi che siarticola sul linguaggio astratto adoperato dai due artisti sudafricani.
All’apparenza collage, i lavori di Asha Zero sono dipinti iperrealisti realizzati con latecnica del trompe l’oeil. Le opere – ideate dall’incontro tra dadaismo, urban art, eastrattismo – sono il risultato di giustapposizioni, a prima vista discordanti, di elementi presi in prestito da scenari urbani e multimediali. Sincretismi armonici che si snodano tra linee e frammenti di colore, ambiguità e certezze, vacuità e presenza.Una metafora della condizione umana riprodotta dall’interazione di vari codici visiviadottati da Zero.
I lavori di Asha Zero sono stati presentati a livello nazionale e internazionale presso istituzioni come Iziko South African National Gallery (Cape Town), SMAC Gallery (Cape Town), The Armory Show (New York) o Artissima (Torino). Le sue opere, inoltre, sono incluse in diverse collezioni, tra cui: la Matthais & Gervanne Leridon Collection, la Jack Ginsberg Collection, The Sanlam Art Collection e la Campbell Smith Art Collection.
I lavori di Mongezi Ncaphayi sono concepiti da una sensibilità jazzistica. Come una composizione jazz, i dipinti astratti di Ncaphayi nascono da un’improvvisazione, un’intuizione. Una pennellata spontanea che introduce una seconda, e che a sua volta indirizza una terza. È l’opera che conduce l’artista – creando virtuosismi e dinamismi che prendono forma sulla carta. Nei dipinti di Ncaphayi, la ritmicità musicale è visibile. Ma non è solo l’occhio ad interagire con il linguaggio dell’artista: i suoni precedono i colori utilizzati da Ncaphayi.
Vincitore di diversi premi, tra cui l’Atelier Gerard Sekoto Award, Ncaphayi ha esposto a livello internazionale in mostre collettive e personali: The Rubell and Norman Schafler Gallery, Pratt Institute (New York), The Fondazione Giorgio Cini (Venezia), il Museo Carlo Bilotti (Roma), SMAC Gallery (Cape Town), 1:54 Contemporary African Art Fair (Londra), per citarne alcune. Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose come il Smithsonian National Museum of African Art (Washington DC), il Museum of Fine Arts (Boston), la Thami Mnyele Foundation (Amsterdam), The Ampersand Foundation (Londra), la Luciano Benetton Foundation (Treviso) o Mastercard Collection (Johannesburg).
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