Antoine Donzeaud. Needless to say I have some unusual habits
![Antoine Donzeaud. Needless to say I have some unusual habits Antoine Donzeaud. Needless to say I have some unusual habits](http://www.arte.it/foto/600x450/48/38355-mi.jpg)
Antoine Donzeaud. Needless to say I have some unusual habits
Dal 02 Ottobre 2015 al 14 Novembre 2015
Milano
Luogo: Fondazione Rivoli2
Indirizzo: via Rivoli 2
Orari: dal martedì al venerdì 16-19; sabato 15.30 -19.30. In tutti gli altri giorni è possibile visitare la Fondazione su appuntamento
Curatori: Domenico de Chirico
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 84140208
E-Mail info: info@rivolidue.org
Sito ufficiale: http://www.rivolidue.org
Dal 2 Ottobre al 14 Novembre la Fondazione Rivoli2 presenta la mostra personale di Antoine Donzeaud, curata da Domenico de Chirico. Per questa nuova mostra, Antoine Donzeaud ha scelto di non di non descrivere gli oggetti nella realtà del mondo che osserviamo. I suoi lavori trattengono perciò una libertà nella forma essendo però al contempo immersi in una fiction narrativa.
“Needless to say I have some unusual habits” (inutile dire che ho strane abitudini) è un verso preso da un personaggio di una fiction: Dexter Morgan, il serial killer dell’omonima serie Dexter. Esiste uno stretto collegamento estetico tra il modus operandi del serial killer - il cui materiale preferito sono teli trasparenti di plastica - e l’artista, le cui opere mirano ad offrire una visione analitica ed espansiva del suo lavoro.
La disposizione dello spazio della Fondazione Rivoli2 su tre piani verticali offre la struttura ideale, che rinforza la sequenzialità ricercata nella mostra. Antoine Donzeaud ha sviluppato una interpretazione della propria arte attraverso tre capitoli: La Genesi, la Creazione e la Presentazione.
Come un “Action Painting scomposto” Antoine Donzeaud presenta i diversi stadi di produzione della propria opera nell’intenzione di non sottolineare il solo atto fisico della loro generazione. Alcuni protocolli vengono scavalcati per permettere di osservare alcuni passi scelti del processo creativo, riproposti in un ciclo continuo.
Il risultato finale è una registrazione sequenziale di azioni ed eventi che conducono alla creazione dei suoi lavori. Ogni livello è come un’istantanea che offre una reinterpretazione di un momento creativo congelato.
La mostra costituisce un luogo di riflessione sulla pittura contemporanea: ogni passo che la compone è uno scenario teatrale. Invita l’osservatore ad adottare una visione distaccata del proprio oggetto, giocando sulle modalità di presentazione (testo di Marine Brutti).
Antoine Donzeaud (Vitry-sur-Seine FR 1985) si laurea a Villa Arson, Nizza. I suoi lavori sono il compimento spaziale di un’ urbanizzazione mentale che concepisce nuovi piani di layout in base allo spazio, la sua architettura e la sua storia. I lavori i o i titoli delle mostre di Antoine Donzeaud sono ispirati alla letteratura, e i suoi riferimenti incontrano la saga Americana di J.D. Salinger così come le fantasie futuristiche di Robert A. Heinlein.
'The moon is a harsh mistress’, la sua ultima mostra personale alla Galerie Valentin, Parigi, comprende una serie di tele trasparenti rovinate tese in cornici costruite come una declinazione di elementi architettonici. ‘Raise high the roof beam, carpenters’ al MonChéri di Brussels si riferisce a due simboli del grandeur Americano e inscena un habitat immaginario abbandonato. Nel suo progetto più recente “Mr. Vertigo”, Antoine Donzeaud mette in mostra delle installazioni in diverse stanze di una ex compagnia editoriale nei sobborghi di Parigi.
Micah Hesse (New Mexico, 1991) vive e lavora in Chinatown, New York.
BFA Cooper Union for the Advancement of Science and Art, New York.
“Needless to say I have some unusual habits” (inutile dire che ho strane abitudini) è un verso preso da un personaggio di una fiction: Dexter Morgan, il serial killer dell’omonima serie Dexter. Esiste uno stretto collegamento estetico tra il modus operandi del serial killer - il cui materiale preferito sono teli trasparenti di plastica - e l’artista, le cui opere mirano ad offrire una visione analitica ed espansiva del suo lavoro.
La disposizione dello spazio della Fondazione Rivoli2 su tre piani verticali offre la struttura ideale, che rinforza la sequenzialità ricercata nella mostra. Antoine Donzeaud ha sviluppato una interpretazione della propria arte attraverso tre capitoli: La Genesi, la Creazione e la Presentazione.
Come un “Action Painting scomposto” Antoine Donzeaud presenta i diversi stadi di produzione della propria opera nell’intenzione di non sottolineare il solo atto fisico della loro generazione. Alcuni protocolli vengono scavalcati per permettere di osservare alcuni passi scelti del processo creativo, riproposti in un ciclo continuo.
Il risultato finale è una registrazione sequenziale di azioni ed eventi che conducono alla creazione dei suoi lavori. Ogni livello è come un’istantanea che offre una reinterpretazione di un momento creativo congelato.
La mostra costituisce un luogo di riflessione sulla pittura contemporanea: ogni passo che la compone è uno scenario teatrale. Invita l’osservatore ad adottare una visione distaccata del proprio oggetto, giocando sulle modalità di presentazione (testo di Marine Brutti).
Antoine Donzeaud (Vitry-sur-Seine FR 1985) si laurea a Villa Arson, Nizza. I suoi lavori sono il compimento spaziale di un’ urbanizzazione mentale che concepisce nuovi piani di layout in base allo spazio, la sua architettura e la sua storia. I lavori i o i titoli delle mostre di Antoine Donzeaud sono ispirati alla letteratura, e i suoi riferimenti incontrano la saga Americana di J.D. Salinger così come le fantasie futuristiche di Robert A. Heinlein.
'The moon is a harsh mistress’, la sua ultima mostra personale alla Galerie Valentin, Parigi, comprende una serie di tele trasparenti rovinate tese in cornici costruite come una declinazione di elementi architettonici. ‘Raise high the roof beam, carpenters’ al MonChéri di Brussels si riferisce a due simboli del grandeur Americano e inscena un habitat immaginario abbandonato. Nel suo progetto più recente “Mr. Vertigo”, Antoine Donzeaud mette in mostra delle installazioni in diverse stanze di una ex compagnia editoriale nei sobborghi di Parigi.
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